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I Sette Raggi

Parti 4° - 5°

 

dal libro "La Grande Sintesi della Tradizione Esoterica"

a cura di Guido Da Todi

 


I Sette Raggi (parte quarta) -

 


 

La sacra parola AUM, vocabolo concesso dalla Gerarchia Bianca all'attuale quinta razza madre, come alla quarta venne permesso l'uso della dimenticata parola TAU, contiene il segreto della trinità divina. Tale vocabolo è adoperato, da millenni, in oriente e, da circa un secolo, nei circoli esoterici occidentali.

AUM (OM) è, secondo la tradizione esoterica, la parola di potere che la Vita Eccelsa, da cui dipende, gerarchicamente, il nostro Logos Solare, dette al Medesimo, in eredità divina, prima che Egli iniziasse la costruzione del presente sistema. E, qui, non possiamo fare a meno di sottolineare la vitale importanza, nelle scienze occulte, del simbolo; il quale, volta per volta, è rappresentanza pura d'una realtà infinita, ed è, anche, questa stessa realtà . Negli archivi della Fratellanza Bianca esistono fogli con pochi segni specifici (da alcuni dei quali fu tratta buona parte della Dottrina Segreta); gli Iniziati, già chiaroveggenti e con lo sviluppo dell'intuizione spirituale, sfiorandone con le dita d'animo la superficie, producono lo "scoccare della scintilla", che rivela l'immenso bagaglio di nozioni contenute in quei pochi segni geroglifici.

Anche nel nostro caso si tratta della medesima questione. AUM è simbolo; ma, anche, realtà indiscutibile. E non ci peritiamo di affermare che, per poterne comprendere, a fondo, la natura ed avere possesso delle forze inesplicabili a labbra umane che da esso derivano, dovremo - cosa impossibile - parlare del valore magico, sia della parola, sia del colore, sia del suono.

- "... in principio era il Verbo". E, aggiungiamo noi, continua, tuttora, a vibrare; poiché, se Dio cessasse dal sostenere la creazione, per un solo attimo, essa tornerebbe nel buio dell'increazione assoluta. AUM è questo Verbo, ed ogni cultore d'esoterismo farebbe bene a considerare che egli, mentre pronuncia la Sacra Parola, ripete, nel minimum, l'Atto Creativo Originario; sta a lui studiare - e v'è modo di farlo - la coerente e completa struttura di tale potere.

AUM è composto di tre lettere:

"A": - Primo Raggio, fuoco, aspetto distruttore del divino; polo mascolino, padre, spirito, volontà ; colore occulto: rosso

"U": - Secondo Raggio, Cristo, Figlio, anima, amore vitale e rigeneratore, coscienza, aspetto costruttore, polo femminino; colore occulto: bleu;

"M": - Terzo Raggio, rapporto tra i due precedenti aspetti, Spirito Santo, intelligenza attiva cosmica, postulatore delle basi materiali dell'universo, polo androgino;colore occulto: verde.

Più semplicemente: i tre Logoi, i tre aspetti dell'assoluto; Padre, Figliolo, Spirito Santo. Se, quindi, teniamo presente che la creazione del sistema solare non si risolvette in un Principio Creatore, ma si estende, ancora, sia nelle particole del medesimo, che nella generalità, comprenderemo quale importanza abbia questa Sacra Parola (leggila alla francese: AUM = OM), per chi la pronunci, con piena comprensione del problema.

Rifacciamoci alla lezione settima e consideriamo quanto i sette piani di esistenza, solitamente conosciuti e investigati dagli studiosi, siano i sette sottopiani del Piano Fisico Cosmico.Il Terzo Raggio, o Terzo Logos, con il vibrare della lettera magica "M", geometrizzò sull'etere fondamentale che costituiva e costituisce la sottostante linea magnetica in cui poggiano le esistenze di questo settimo regno, e, in una lunghissima progressione, inquadrò, nell'attuale tempo e spazio, in manifestazione oggettiva, le medesime. Conferì gli specifici poteri ai Sette Arcangeli davanti alla Soglia, i Sette Logoi Planetari, ognuno dei quali si occupò e si occupa della reggenza di uno dei Piani. Suddivise questi, singolarmente, in sette parti, determinando così i 49 sottopiani del Piano Fisico Cosmico. Appare il sistema solare, con le sue leggi in atto, con il Proposito appena baluginato, tangibile, visibile. Mancava, però, la vita; quella spirituale, quella interiore.

Fu il Secondo Raggio a provvedere alla bisogna. Progressivamente, dalle sfere superiori, con il suono "U", la linfa dell'Immensa Quercia raggiunse le radici della manifestazione; i tre regni, cosiddetti elementali, vennero a vivificare il piano causale, ove risiedono, ora, gli ego; il piano mentale, ove gli ego danno forma intellegibile alle loro astrazioni pure; il piano astrale (nel suo aspetto divino), ove l'uomo, come entità ricca di sentimento e di emozione, si manifesta. La Seconda Emanazione, in graduale crescendo, arricchì di coscienza e fece, quindi, pienamente manifestare il mondo minerale, quello vegetale, quello animale. Ad Essa appartengono, anche, il regno umano ed il regno spirituale. Sino all'epoca lemurica, dai 21 milioni ai 15 milioni e mezzo di anni fa, l'uomo, pur se ricco del corredo di un corpo fisico, di un corpo delle emozioni, di un corpo mentale concreto sviluppato, mancava di una vera e propria anima, che gli sarebbe stata data, tramite il sacrificio dei Signori di Venere (il nucleo della Gerarchia Planetaria), e l'intervento diretto del Primo Logos. L'essenza vitale, come dice uno dei Maestri, si "immetallizzò " nel mondo minerale, determinando la nascita e l'ordinamento delle anime-gruppo minerali e polarizzandone l'attenzione evolutiva, sin da allora, sul piano eterico, sì che, alla fine di lunghi cicli, tramite l'attrito continuo sugli atomi ultimi, costituenti la base organica del primo e più alto strato eterico fisico-denso, se ne estrassero dei campioni-sintesi, da far defluire nella successiva incarnazione alla minerale: la vegetale. Qui, l'attenzione dell'essenza vitale, fu rivolta, come tuttora, alla vibrazione astrale, alla sensazione. Gli atomi ultimi eterici, provenienti dal regno inferiore, si unirono ai campioni degli atomi ultimi astrali, che avevano resistito alla pressione iniziatoria nel regno vegetale. Anche in questo regno esistono le cosiddette anime-gruppo: le quali sono, alla fin fine, per non dilungarci in spiegazioni esoteriche, le famiglie, le specie desumibili dai trattati botanici. Tali due atomi ultimi, condotti dall'essenza vitale, o monadica, che aleggiava su di loro, nello sfondo della Prima Emanazione, si innestarono nel regno animale, che, come gli occultisti sanno, non possiede una individualità singola autoconsapevole del futuro, nei singoli elementi che lo compongono. Gli animali posseggono corpo, desiderio ed un barlume di intelligenza concreta. Essi si dividono in "zone separative", che racchiudono, ognuna, svariatissimi elementi. E vediamo le razze, i tipi, i sottotipi. Fino ad arrivare agli animali domestici, che sono l'anello di congiunzione diretto tra l'uomo, loro futuro regno, e gli animali feroci. In tale campo, la Prima Emanazione attese che gli atomi ultimi, o i più rarefatti elementi del corpo mentale concreto, meta di sviluppo degli animali, subissero la massima evoluzione. Un'enorme spinta a tale processo fu data, lo ripetiamo, durante l'epoca lemurica, dall'influsso magnetico proveniente dalle Potenti Individualità Venusiane, inseritesi nell'aura della nostra terra. In un ritmo continuativo, le anime-gruppo animali furono suddivise, singolarizzate, fino a quando si pervenne ad una soddisfacente moltitudine di esseri, i quali possedevano quei tre atomi ultimi (uno eterico, uno astrale, uno mentale concreto), sincronizzati in modo definito tra di loro, tanto da offrire agli Angeli Solari in attesa un soddisfacente piedistallo alla volontà del loro spirito di incarnarsi. Entrò in manifestazione il Primo Raggio; la lettera magica "A" venne fatta vibrare, e l'uomo-animale, invece di tornare a diluirsi, alla sua morte, nell'"anima gruppo" rispettiva, arricchendo la comune esperienza degli elementi singoli che la componevano, con la sua, rimase in attesa dell'individualizzazione.

La trattazione esoterica riporta che esistono sessanta miliardi di Monadi; Esse risiedono, per la stragrande maggioranza, nel secondo, a cominciare dall'alto, dei sette mondi conosciuti. Tre miliardi e mezzo circa, ora, si trovano in attività reincarnativa sulla terra. Per giungere in sintonia cosciente con il piano della subiettività, o dei tre mondi della manifestazione (l'eterico-denso, l'astrale, il mentale concreto), le Monadi, con l'aiuto diretto delle coorti angeliche, ripeterono, nel minimum, la Grande Opera Magica del loro Genitore Divino. Una in essenza, la Monade, o Spirito, manifesta il Suo Raggio di Volontà pura e si impadronisce di un atomo ultimo del piano a sè sottostante: il terzo - a cominciare dall'alto; manifesta l'aspetto amore, o desiderio, e si impadronisce dell'atomo ultimo del secondo piano a sè sottostante; manifesta l'aspetto di intelligenza attiva e si fissa alla parte superiore del piano mentale, il quinto dall'alto, cioè il piano causale, impadronendosi di uno di quegli atomi ultimi e, così, creando, a sua volta, una triade di atomi ultimi, proprio come fece l'uomo animale, giù, durante tutta l'epoca del suo laborioso faticare. Questi due aspetti del Divino, si intende, sono guidati, per l'intera loro attività, dal corollario delle Potenze Angeliche. Ecco quindi, riunite e frementi, in attesa di congiungersi, la Triade Superiore e la Triade Inferiore.

La Monade ha scelto, quindi, il suo veicolo; ha seguito questi atomi specifici, e solo questi, sino a quando, riuniti in un ambulacro vivente di animale intelligente, non attendono altro che l'innesto della vita superiore. E l'individualizzazione avviene, sul piano mentale. Ecco la ragione per la quale i Signori di Venere, i Capi della Gerarchia, a cui gli stessi Maestri obbediscono, sono chiamati, anche, nella vasta letteratura persiana, indiana e di tutte le religioni storiche: "i Signori del Mentale". Rifacendoci ad un esempio molto famigliare agli esperti in elettricità, quando due fili scoperti si uniscono provocano una zona di confluenza di due energie: un corto circuito. La Monade (seguendo lo stesso processo che si ripeterà quando la porta della individualizzazione del regno animale sarà riaperta) "aleggiando" sull'uomo animale prescelto, unì l'atomo ultimo del suo terzo aspetto (piano causale: il più basso, dal suo punto di vista) con l'atomo ultimo del suo primo aspetto di quello (piano mentale concreto: il più alto, dal secondo punto di vista) e il contatto provocò il corto circuito. E tale zona magnetica creata è chiamata l'anima, il corpo causale.

Le tre emanazioni proseguono, tuttora, il loro Lavoro Superiore; ma, con la creazione dell'uomo, all'epoca lemurica, fu raggiunta la massima sublimazione della qualità divina del nostro Logos. Sta all'uomo, adesso, con il processo dell'iniziazione, riunirsi al Padre, le cui vibrazioni eterne, come le onde di un laghetto increspato da brezza sottile, sono le Monadi, indistruttibili; forma stessa di quella Divinità Planetaria da cui derivano. Tale porta iniziatoria fu aperta, dal Re del Mondo, alla metà dell'epoca atlantidea e verrà richiusa alla prossima ronda planetaria. Venne, in quell'esatto istante, serrata, per lungo tempo ancora e salvo poche eccezioni, la porta di individualizzazione degli animali.

 


 

I Sette Raggi (parte ultima)

Il corpo eterico planetario ed umano: leggi fondamentali

Il prana, o essenza universale universa

I chakras, o centri energetici umani

 


 

Tralasciamo volutamente, nella presente lezione, di estendere lo studio del vasto campo d'azione che i Sette Raggi hanno, riguardo al nostro pianeta. Tratteremo soltanto del loro rapporto con il corpo eterico umano. In proposito, riteniamo opportuno riportare la frase che un Adepto scrive, in uno dei suoi scritti: "I Maestri si stupiscono del fatto che i discepoli e gli aspiranti ed anche gli iniziati di un grado inferiore prestino la loro attenzione, lungamente, accentuata, ed i loro studi, sul corpo astrale, e, financo, sul corpo causale, nei loro rispettivi piani. Ma dimentichino di studiare il corpo eterico".

E noi chiariamo il perché : in primo luogo, e lo abbiamo già visto precedentemente, essi sono, con il regno della vita oggettiva, i cosiddetti tre mondi ove si svolge l'esperienza ancora infantile della reincarnazione; e, a tutti gli effetti, sia tecnico-esoterici, che moralistici, il regno della vera Materia. Mentre, invece, il corpo eterico dell'uomo, frammento del corpo eterico planetario e solare, lo collega, direttamente, superando i tre inferiori, ai quattro campi superiori Eterico-Cosmici, dei sette, sino ad ora, da noi analizzati. Questi quattro piani collegano l'uomo, a loro volta, ai primi quattro Divini Piani Cosmici. Si tratta, alla fin fine, di saltare la pozzanghera, senza inzaccherarsi i calzoni. La letteratura esoterica passata ha non soltanto trascurato il corpo eterico, riempiendo volumi sulle esperienze nei tre mondi (cosa importante, ma non essenziale), ma ha investigato la natura dei colori occulti e dei punti nevralgici del corpo eterico, con puro spirito contemplativo, senza penetrarne la praticissima utilità, ai fini del raggiungere la meta per cui esso fu veramente creato.

I tre stati della materia che la scienza conosce (solido, liquido, gassoso), e che compongono l'aggregato di tutte le basi sperimentali nei laboratori di chimica, di fisica, di medicina, preludono a qualche cosa di energetico, che sottostà ad essi. La medesima struttura atomica, al giorno d'oggi, non è provata praticamente, e ciò perché l'apparecchiatura strumentologica non è capace di fissare, alla luce del tempo e dello spazio soliti, l'immensamente piccolo atomo, con i suoi protoni, neutroni ed elettroni. Sono la deduzione teorica e le tracce atomiche che permettono allo scienziato di pervenire ai nuclei più rarefatti che compongono la materia. Comunque, già, agli occhi di qualche studioso intuitivo sta affiorando la realtà di un campo invisibile, ma coordinato in regole e in leggi anch'esso, il quale non già derivi, come nebbia dalla palude, dall'attività spontanea dei tre stati della materia, ma li condizioni e li generi, in modo ineluttabile. È profezia dei Maestri che, sin dalla fine del secolo presente, si comincerà a conoscere il piano eterico, riguardo al quale non sono stati coniati neppure nuovi vocaboli d'identificazione. Quindi, preghiamo lo studente di accettare ciò che diremo come ipotesi attendibile, fino a quando egli medesimo non perverrà a scoprirlo di persona.

 

- CORPO ETERICO -

- Leggi fondamentali -

Ogni particella dell'aspetto solido, liquido, gassoso, visti come tutt'uno, è galvanizzata, condotta, sorretta da una corrispondente massa invisibile di energia sottostante, più elastica e, perciò, più adatta a costituirne il sottostrato vitale; l'insieme di queste masse è il corpo eterico planetario. Esso si divide in quattro gradi di rarefazione progressiva, tanto che, sia il fiore, che la montagna, che ogni altro postulato tangibile del Pianeta, possiede il suo corpo eterico, il quale è unico ed indissolubile, per tutte le componenti del creato.

Iniziamo a studiare, dal punto di vista umano, tale organismo sottilissimo e vitale.

Ad occhio del chiaroveggente, l'uomo appare "inguantato" da una luce fosforescente, che si staglia a circa cinque centimetri dalla sua pelle; ma, in ogni caso, lo interpreta, integralmente, sino alle più intime sfumature dell'apparato visibile (luce da non confondersi con l'"aura" luminosa degli altri organismi invisibili). In ordine ritmico, sul corpo eterico sono posti settantasette punti nevralgici di energia fremente, esattamente là, ove l'energia del più vasto blocco planetario vi si unisce, per determinare le funzioni vitali alla biologia organica. La più o meno avanzata evoluzione dell'uomo fa sì che i suddetti vortici (o chakras, in linguaggio indiano), siano sopiti, appena risvegliati o, addirittura splendenti; quindi, portatori dei relativi poteri occulti innati, che da essi derivano. Vi sono 49 chakras inferiori, 21 minori e 7 maggiori. Di questi ultimi, noi ci occuperemo, poiché gli altri riguardano unicamente chi si voglia specializzare nel ramo. Sono, difatti, il retaggio evolutivo che noi conserviamo, frutto dell'esperienza del sistema solare passato. Cinque di essi sono visibili, a due pollici di distanza, lungo la spina dorsale di ognuno di noi; tre, si trovano nella testa.

Come il cervello è diviso in diverse zone di comando, le quali si occupano di una determinata e differente funzione essenziale, nei riguardi dell'intero apparato nervoso dell'individuo, tanto che abbiamo la zona dell'appetito, l'erotogena, l'intellettuale, e così via, e tanto che, se ne lediamo una, cesserà la fame, la sete, si perverrà all'idiozia, così i sette punti occulti, alla media umanità, sono legati ad altrettante funzioni ghiandolari dell'individuo.

Il corpo eterico si divide in tre parti: l'involucro propriamente detto, la sua composizione di milioni e milioni di segmenti energetici (chiamati "nadis", o condotti vitali, dall'antichissima letteratura indiana) e l'essenza vitale che scorre attraverso di esso, aroma sostanziale dell'ampio TUTTO. I cultori riconosceranno in questa essenza vitale il "prana", che tanta importanza ha nella scienza della respirazione indiana. Dal punto di vita biologico, il corpo eterico, propriamente detto, ha la sua materializzazione nell'organicità inerte dell'uomo; i nadis, si oggettivano nella meravigliosa complessità del sistema nervoso; il prana ha la sua corrispondenza materiale nella corrente sanguigna.

Leggendo la descrizione di tali apparati, maggiormente per quanto si riferisce ai chakras, molta luce verrà fatta nella mente dello studente che si interessi dei vari metodi di guarigione esoterica, quali, ad esempio, l'agopuntura cinese.

Chi abbia una certa esperienza in medicina sa quanto il sistema glandolare sia importante allo sviluppo dell'individuo, in seno alla società . Non solo la salute fisica dipende da un armonioso sistema endocrino, ma, anche, la psichica e la morale.

Ora, ognuno dei sette maggiori punti nevralgici occulti si manifesta e si esprime, materialmente, attraverso una delle ghiandole più importanti. E, dalla ghiandola, estende la sua nota dominante a tutto l'insieme degli organi che quella comanda. Il rapporto tra il chakra e i tre corpi sottili dell'uomo, in più o meno sintonica fusione con l'anima, influenza i liquidi ormonici (secrezione glandolare), i quali, attraverso il sangue, raggiungono il sistema nervoso e l'organico, permettendo all'uomo di manifestarsi nel mondo, sia come genio, sia come idiota. Elena Petrowna Blavatsky dice, a proposito, che la differenza tra un uomo dell'età della pietra e tra un Maestro di Saggezza - se consideriamo, anche, le causali di profondo ordine metafisico - stanno, tutte, nel loro diverso sistema endocrino.

Ma, non dimentichiamoci dei rapporti strettamente occulti che l'individuo può ottenere quando egli è padrone di tale magica conoscenza del campo; non solo frutti, quindi, di carattere puramente fisiologico. La piena coscienza dell'esistenza del proprio Maestro di Raggio la si ottiene, ad esempio, risvegliando i centri superiori al diaframma e "trattando" uno specifico di essi.

-   Il Primo Raggio, fluente da Vulcano, si ancora nel centro alla sommità del capo, materializzato, pochi centimetri in basso, nella glandola pineale. La Monade, attraverso il sutratma, o filo di vita, distribuisce le sue energie da questo punto; e tutto il sistema nervoso centrale dipende dallo stesso rapporto.

 

-   Giove, col suo influsso di Secondo Raggio, si àncora nell'atomo ultimo, racchiuso nel centro tra le scapole, o del cuore, il quale ha la sua corrispondenza fisica nella glandola timo. Tutta la zona toracica dipende da essa,, ma anche, e principalmente, l'intera circolazione sanguigna.

 

-   Saturno, il Terzo Raggio, domina l'uomo attraverso il centro posto dietro la gola, e penetra nella sua struttura biologica dalla ghiandola tiroidea, con riflesso sulla trachea e sui bronchi.

 

-   Questi sono i tre centri maggiori, tra tutti. E vengono risvegliati (prima il cuore, poi la gola, poi la testa) alle tre prime iniziazioni date dalla Gerarchia Bianca; ciò, conferisce all'iniziato un rapporto cosciente con la Gerarchia (centro del cuore del Logos Planetario); con l'Umanità, in senso lato e spirituale (centro della gola del Logos Planetario); e con le individualità Divine di Shamballa e Massime Autorità della stessa Gerarchia (centro della testa del Logos Planetario).

 

-   Mercurio, Quarto Raggio, il cui potere irrefrenabile perviene all'uomo direttamente al centro posto alla base della spina dorsale, lì, dove giace (sonnecchiante e avvolto nelle sue spire) il fuoco occulto chiamato "kundalini" e che, trasformato da serpente che striscia nella polvere, in serpente che erge il capo, verso la luce della conoscenza, fa, del semplice uomo, un Adepto Bianco, quando egli lo abbia, in progressione ritmica, fatto salire, simbolicamente, sul capo, e trasformata la sua natura inferiore in superiore. Questo chakra si materializza nelle sue glandole surrenali.

 

-   Venere, Quinto Raggio. Il chakra corrispondente è posto tra le due sopracciglia (ecco, svelato il perché gli indiani di classe aristocratica, in quell'esatto punto, tracciano un segno a matita). L'ipofisi è la glandola che ne fa fluire le energie sul piano fisico.

 

-   Nettuno, Sesto Raggio. Questo chakra, chiamato plesso solare, è posto lungo la spina dorsale, quasi a mezza strada di essa. È l'unico che separi le forze sotto il diaframma, da quelle superiori. E il corpo astrale trova sbocco diretto, nelle sue essenze vitali, da questo "foro d'uscita". La glandola corrispondente è il pancreas e gli organi ad essa legati sono lo stomaco, il fegato, l'apparato intestinale.

 

-   Urano, Settimo Raggio. Il chakra corrispondente è collocato sulla colonna vertebrale eterica, all'altezza dei lombi e si riflette nelle glandole genitali, occupandosi della natura sessuale dell'uomo.

 

 

V'è un ulteriore punto occulto, tra gli importanti, che, però, costituisce il ricettacolo dall'esterno e il diramatore agli altri di tutta l'energia che galvanizza il corpo eterico. Esso è posto all'altezza della milza, ed è chiamato centro splenico.

Per finire, indichiamo il chakra della medulla (quel tratto di midollo spinale che collega lo spazio tra la prima vertebra superiore ed il cervello), che viene chiamato la "Bocca dell'Energia" per il rapporto che ha con le Forze Universali. Si trova all'altezza della prima vertebra superiore, appena sotto il chakra della gola.

Annotiamo un particolare che, solitamente, viene trascurato dallo studioso. Sia nelle meditazioni che abbiano per oggetto la visualizzazione dei chakras, sia nell'adoperare la Sostanza Cosmica che riverbera in essi, è utile sapere che ogni sforzo, in tal senso, viene, inizialmente, fatto su di una parte del corpo eterico che non è il chakra specifico, ma il suo rivestimento e la sua protezione. Difatti, il corpo eterico separa l'uomo "denso" dai piani sottili che esistono, a partire da quello astrale. E si avvale, in ciò, di un particolare tipo di sostanza, costituita da un fitto agglomerato di atomi ultimi eterici, misto a gas sottili. Tale "rete" è chiamata: "atomico-eterica". Essa non si limita a proteggere l'organismo magnetico-denso dell'uomo, in senso generale, dai Piani Superiori (che, quando non sono percepiti e adoperati, in modo lineare, divengono pericolosi), ma, separa chakra da chakra, con linee costituite in maniera molto armoniosa, sì che, per impadronirsi compiutamente delle facoltà di un chakra, bisogna distruggere tale involucro. Spesso gli studiosi confondono la rete atomico-eterica, e le sensazioni peculiari che essa dà al contatto elettrico della propria volontà, con i chakras. Sottile è la distinzione tra il chakra ed il suo rivestimento protettivo-eterico, ed è necessario che le proprie facoltà risvegliate sappiano farla. A ciò, si perverrà con la pratica e con la prudenza.

La nostra, purtroppo, limitata descrizione non sarebbe completa se non aggiungessimo due particolari. Cioè, che allo studente non sfugga la possibilità di intuire quanto immenso sia tale campo di ricerca, il quale assomma in sè i presenti argomenti: iniziazione, guarigione esoterica, astrologia esoterica, telepatia, struttura della Gerarchia Occulta Solare, in rapporto al Pianeta ed all'innesto che la medesima Gerarchia può avere nell'organicità viva di ogni anima; rapporto metafisico con il proprio Maestro di Raggio; liberazione dal giogo reincarnativo. Possiamo paragonare l'uomo ad una piccola centrale telefonica, in cui sono allacciati degli spinotti di collegamento. Se egli fa ascendere le energie vitali, da sotto il suo diaframma, e le "aggancia" e quelle sopra il diaframma, in fase graduale, perverrà alle iniziazioni ed alla beatitudine inesprimibile che circonda i Maestri. Le essenze del chakra lombare (o sessuali) debbono essere fatte defluire nel chakra della gola. E il sesso, quale è comunemente conosciuto (problema, a volte, molto acuto per gli aspiranti discepoli) verrà trasformato in radianza artistica e fuoco estetico; quelle del plesso solare, che, quando sono le più vitali, rendono l'individuo polarizzato nella propria instabile emotività e nel proprio egoismo oscuro, dovranno venir fatte assurgere al centro del cuore, ed, ivi, stabilizzate. La coscienza singola si trasformerà, allora, in coscienza di gruppo. L'amore personale, in amore universale. E le energie alla base della spina dorsale, da quel centro, al centro della testa; e trasformeranno l'uomo, puramente materiale, in gigante spirituale; ove, per spirituale, intendiamo Adepto e Padrone delle forze nei tre mondi.

 

ESTRATTO DAL LIBRO

"La Grande Sintesi della Tradizione Esoterica"

a cura di Guido Da Todi

Marco Valerio Editore - Torino

Dedicato al Sacro Leone dell'India: Sri Sri Yukteswarj

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