La Legge
del Karma e della rinascita
-Comprendere che ogni azione è
condizionata dalla precedente
-Responsabilità (nei confronti dei propri pensieri,
sentimenti, emozioni, azioni)
Quando si parla della Legge
della Rinascita, molti si chiedono come mai
nell’Insegnamento del Cristo, attraverso i Vangeli, nulla
viene detto a tal proposito.
Una lettura più attenta ci mostrerà che Gesù, invece,
accennò più volte alla reincarnazione.
Per esempio quando disse riguardo a Giovanni Battista:
“Se volete comprenderlo,
questo è l’Elia che doveva venire”.
E in un’altra occasione a
Nicodemo: “Se un uomo non
nasce a nuova vita, non può vedere il Regno di Dio”.
Quasi tutti i riferimenti sono però scomparsi perché, nel
553 d.C. durante il concilio di Costantinopoli, la regina
Teodora, per motivi personali, spinse dei vescovi
compiacenti a togliere dai Vangeli tutto quanto riguardava
la reincarnazione.
Da allora la Legge della Rinascita è stata bandita dal credo
cristiano e considerata un’eresia.
Molte persone negano poi la reincarnazione perché affermano
che l’uomo non ha il ricordo delle vite passate.
Dobbiamo considerare a tal proposito che l’Anima, ad ogni
rinascita, prende un nuovo corpo e di conseguenza un nuovo
cervello.
Solo il cervello ha la facoltà di ricordare e perciò non può
ricordare cose non ancora registrate.
Gli iniziati, invece, sbloccando il funzionamento di certi
organi, hanno la possibilità di acquisire la facoltà di
memoria delle vite passate in maniera indipendente dal
cervello.
Se non si accetta che l’uomo ha molte vite alle sue spalle e
tante ancora davanti a sé non si può neppure riuscire a
comprendere la Legge del Karma perché queste due verità sono
strettamente legate l’una all’altra.
La legge del Karma e della Rinascita non è una legge di
punizione bensì una legge di giustizia. Ogni causa ha il suo
effetto e tutti gli organismi le sottostanno: dall’atomo,
all’uomo, al cosmo. Esiste un karma individuale, familiare,
nazionale, ecc...
Il nostro karma é collegato, intrecciato, a volte annodato a
determinate persone e situazioni. Finché non abbiamo
esaurito le esperienze e sciolto ogni nodo, incarnazione
dopo incarnazione, riallacciamo i nostri rapporti sempre con
le stesse persone: genitori, figli, amici, compagni di
lavoro.
Sfuggire questi rapporti non serve; la VITA ce li
riproporrà.
La grande possibilità di cambiare il nostro karma ci è data
dall’amore e dal perdono che ci permettono di liberarci dai
legami difficoltosi.
Tutto è interconnesso, anche la più piccola azione ha la sua
controparte, vale a dire l’effetto. Il problema di molti
esseri umani è quello di non riuscire a collegare i fatti
della propria vita con le azioni del passato e di trovare
sempre un capro espiatorio per le proprie disavventure negli
altri o nel destino, con il risultato di sentirsi, di
conseguenza, delle vittime.
Se si riuscisse a capire che l’azione negativa del karma è
in realtà il risultato dei propri errori, di pensiero o di
cattiva condotta, si eliminerebbe quel risentimento e
amarezza verso la vita.
La comprensione e l’accettazione della Legge di causa ed
effetto ci aiuta, infatti, a farci sentire sempre più
responsabili verso noi stessi e verso gli altri.
Ognuno di noi porta in incarnazione tutte le azioni buone e
cattive del passato.
Attraverso l’azione del karma veniamo, quindi, educati a
compiere atti giusti verso noi stessi e l’umanità.
Il libero arbitrio ci permette di collaborare o resistere;
opponendo resistenza alla Legge si andrà incontro alla
sofferenza e sarà solo attraverso di essa che riusciremo,
cambiando, ad evolvere. Il karma esiste sia sul piano fisico
che a livello emotivo e mentale.
Ogni nostro intenso pensiero o emozione si raggruppa con i
suoi simili creando una forma pensiero che, nel tempo, se
viene alimentata, diventa sempre più grande e potente.
Tutto quanto creato a quei livelli precipita, prima o poi,
sul piano fisico.
La motivazione dei nostri pensieri determinerà se queste
azioni creeranno un karma positivo o negativo. Per questo, a
volte, noi siamo sconcertati dalle situazioni della vita e
non riusciamo a cogliere il nesso tra il pensiero e il
fatto.
Dobbiamo renderci conto che siamo responsabili di tutto ciò
che immettiamo sui vari livelli.
Si comprenderà così l’assioma:
“L’energia segue il pensiero”.
Le forme pensiero che gravitano intorno a noi ci possono più
o meno condizionare. Un pensiero ricorrente quando ha una
certa intensità diventa, in seguito, un’abitudine alla quale
la mente torna spontaneamente.
Queste abitudini ci fanno agire in un determinato modo,
spesso senza rendercene conto.
Solo cambiando i nostri pensieri, immettendo principi e
valori etici, possiamo uscire dalle forme pensiero negative
e crearne di positive.
All’inizio non sarà facile, ci costerà sforzo e fatica, però
in seguito tutto diventerà spontaneo. L’armonia nella nostra
vita dipende dalla padronanza dei nostri pensieri, perché
sono i semi dei nostri sentimenti ed azioni e determinano il
nostro destino. La forza creatrice dei nostri pensieri ha un
potere enorme.
Si evolve tramite l’esperienza rispettando le Leggi e non
con la sola conoscenza. Accettando la Legge del Karma e
della Rinascita il Piano evolutivo sulla terra diventa molto
più comprensibile, dando così risposta ai molti enigmi che
l’uomo trova spesso davanti a sé.
Il premio Nobel Maurice Maeterlinck sintetizza molto
chiaramente la legge del karma e della rinascita:
“I pensieri costruiscono il
carattere. L’uomo diventa ciò che pensa. Crediate in tutta
verità a voi stessi. L’uomo è responsabile di ciò che è ed è
intrappolato nella rete di ciò che ha pensato e fatto. Egli
non può né cambiare né distruggere il passato, ma finche non
si siano manifestati gli effetti delle cause precedenti,
egli può modificarle con nuove forze.”
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