DISCERNIMENTO
(per comprendere quello che adesso è bene
e quello che non lo è)
Mai come in questo periodo della storia
dell’umanità, l’individuo ha bisogno di utilizzare quel meraviglioso
strumento chiamato capacità di discernimento o di discriminazione,
per meglio districarsi “nella giungla delle contraddizioni generate
dal caos” (Fratellanza, 140).
Occorre innanzitutto armarsi di
infinita pazienza, fede e speranza e disporre di grande capacità di
attenzione e di osservazione.
Requisiti, questi, indispensabili per distinguere prima, e separare
in seguito, ciò che adesso ci serve di più per infrangere le
cristallizzazioni del passato ed aiutare la coscienza ad uscire
dalla degradante condizione di stagnazione.
Seguire, invero, quel processo evolutivo durante il quale, tramite
il giusto uso dei sensi ed una attenta valutazione delle cose, delle
circostanze, delle azioni individuali e collettive, si scoprono i
rettili delle tenebre, i quali, come ben si sa, usano ogni mezzo per
incitare gli uomini a fare tutto ciò che segue il processo
involutivo:
atteggiamento separativo, avidità, narcisismo esasperato,
egocentrismo, desiderio di fama e di potere, sono solo alcuni dei
suoi numerosi aspetti distruttivi.
Elemento fondamentale per il raggiungimento di tale obbiettivo, è la
mente superiore, la mente intuitiva.
Essa ci permette di spostare l’attenzione dal piano oggettivo a
quello soggettivo.
Da questo alto punto di consapevolezza, è possibile distinguere le
linee di confine tra le cose utili e quelle inutili che
rappresentano la “zavorra” per l’essere spirituale che è dentro
ognuno di noi.
Sgravati da questo pesante fardello, possiamo iniziare a scalare le
vette dell’ignoranza e varcare i confini dell’Ignoto per raggiungere
il Silente Luogo della Conoscenza.
A mano a mano che ci avviciniamo a questo Luogo, la nostra coscienza
si espande sempre di più, aumenta la capacità di comprendere con
chiarezza i messaggi e le percezioni provenienti dalla mente
intuitiva, e le idee nebulose lasciano il posto a quelle
cristalline.
Ma, per mantenere la mente in questa luce, bisogna disfarsi
dell’orgoglio, poiché non risiede nella vita dell’anima, e
utilizzare, con equilibrio e saggezza, il libero arbitrio.
Raggiunto questo alto grado di consapevolezza, dopo aver ripulito
dalle scorie (pregiudizi, malizia, egoismo, pettegolezzo, ambizioni,
passioni, ecc.) e dalle incrostazioni (pensieri cristallizzati,
inerzia mentale, paura…) la carena della propria Nave (l’Anima),
l’uomo inverte la rotta, cominciando a navigare in direzione dei
“luoghi Celesti” e a proiettasi verso un futuro più radioso.
Ora egli è completamente innocuo e “quando un uomo è innocuo nel
pensare, nel parlare e nell’agire, non conosce egoismi…”
(Dall’Intelletto all’Intuizione, pag. 290).
Accende la Fiamma dell’amore ovunque si reca, diventa inclusivo e
opera in modo costruttivo senza perdere tempo per le banalità.
Vaglia ogni cosa con la mente discriminativa ed il comune buon
senso.
Affronta ogni difficoltà, ogni ostacolo, con determinazione senza
seguire le linee di minor resistenza: “I muri lisci sono difficili
da scalare” (M. Morya)
Dipende da noi, dalle nostre scelte. Seguire il sentiero evolutivo
implica assoggettare la mente inferiore a quella superiore, la
personalità all’Anima.
È inevitabile. Solo così facendo possiamo sperare di dissipare
l’Illusione, dissolvere l’Annebbiamento emozionale, devitalizzare
Maya e far prevalere l’Angelo della Presenza sul suo opposto, il
Guardiano della Soglia.
La Scienza dello Spirito ci mette in guardia riguardo il mondo delle
Illusioni che velano la Realtà. Una citazione da Alice Bailey ci
aiuta a comprendere meglio tale concetto:
“Ci lasciamo pascolare nei prati
paludosi dell’emozione, e li chiamiamo i nobili campi dello Spirito”
(Dall’Intelletto all’Intuizione, pag. 294).
E ancora: “… i conoscitori e gli
intellettuali illuminati devono, a loro volta, rivelare all’umanità
il Piano sintetico e il Proposito Divino. Sarà così possibile
trovare il filo d’oro che ci condurrà dal labirinto dell’attuale
condizione di caos, nella luce della verità e della comprensione”
(Dall’Intelletto all’Intuizione,
pag. 313).
In conclusione, ciò che adesso è bene comprendere è che siamo
nell’Era di Aquarius le cui note fondamentali sono:
Cooperazione, Condivisione, Commensura,
Fratellanza, Sintesi, Servizio.
Smettiamo dunque di guardare per terra ed alziamo gli occhi al
Cielo, in Esso si scorgono importanti segnali che indicano il
Percorso.
Il Cosmo ci parla, senz’ambagi, ogni giorno tramite le Stelle, le
Costellazioni, Aurore e Tramonti infuocati dai colori intensi e
luminosi che sembrano Disegni Divini; eppure, la maggior parte degli
uomini, sordi e miopi ai richiami dell’Anima, assorti nei propri
pensieri incupiti dai “mille” problemi della vita quotidiana, non
registra, non vede e non sente la Potenza di queste Perle di rara
bellezza e di inestimabile valore.
Non è bene perdere questa straordinaria opportunità di dialogo con
il mondo superiore, poiché aiuta a sentirsi uniti e integrati con il
Tutto.
Quasi sempre, quando ci si trova a vivere momenti difficili, si
tende a pensare di essere soli e abbandonati a se stessi, di non
ricevere aiuto dall’Alto, di non percepire la presenza della
Divinità.
Si addossa la responsabilità delle proprie peripezie al fato,
rifiutando il fatto che ciascuno è artefice del proprio destino
(legge del Karma o di Causa ed Effetto), e questo è un atto di
inammissibile ed esecrabile ingratitudine. Ecco un’altra importante
cosa che è bene imparare: il senso della gratitudine,
“la Gratitudine è il diamante più puro
dell’esistenza” (M. Morya).
Pax Cultura Torino
Tratto dal sito dell'Associazione "Pax Cultura"
www.paxcultura.it
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