La festa del Wesak
1°
Schema di Meditazione
Immaginiamo di essere nella valle del
Wesak che si trova vicino al Kailash, in una piccola
piana e disposti attorno all´altissimo palo Tarboche
(foto sottostante)
che indica il luogo del raduno. Una moltitudine di
persone occupa questo spazio, sedendo in profondo
silenzio, solennità e preghiera. Prendiamo posto accanto
a loro.
Verso Nord, su uno sperone di roccia
piatta sovrastante la valle, cominciano ad apparire i
Grandi Esseri nel loro corpo eterico; iniziano a cantare
e formano una prima serie di figure geometriche ed
infine una stella a cinque punte il cui apice è rivolto
verso la cupola del Kailash.
Il ritmo del canto materializza sempre
più la gloriosa figura del Cristo o Maitreya che va ad
occuparne la punta, ponendosi al centro tra il Manu ed
il Mahachohan. Davanti a Lui, appoggiati su un masso,
sono posti una coppa di cristallo colma d´acqua, ornata
di fregi dorati e ghirlande di fior di loto, ed uno
scettro dalla cui punta un diamante irradia un´aura
blu-arancione. Il canto dei Mantram dei Maestri crea
grande tensione spirituale tra gli astanti.
Anche noi ci disponiamo a partecipare
all´evento. Ci prepariamo a meditare cominciando con il
rilassamento muscolare e nervoso.
Mettiamo il corpo in posizione comoda,
rilassandoci dal capo ai piedi per eliminare la
tensione, poiché siamo tesi senza accorgercene. Qualche
respiro profondo faciliterà il rilassamento. È uno dei
metodi dello yoga chiamato asana o posizione ed è
un´applicazione esteriore di quella che è la vera
posizione, che si potrebbe anche chiamare atteggiamento.
Atteggiamento triplice: fisico, emotivo e mentale che è
indicato nel nostro linguaggio con la frase: sentirsi a
posto. Noi cerchiamo di sentirci a posto nei tre
livelli, prima di tutto a livello fisico. Facciamo
un´inspirazione profonda, mettiamoci in armonia fisica
per poi poter dimenticare il corpo. Passiamo ora alla
giusta posizione emotiva, che si potrebbe anche chiamare
compostezza e che deriva dal sentirsi a posto
emotivamente, cioè in calma, in pace, in armonia.
Mettiamo risolutamente da parte ogni preoccupazione
personale, lasciandola simbolicamente fuori dalla porta.
Possiamo aiutarci ripetendo lentamente tre volte: calma,
pace, armonia, serenità; calma, pace, armonia, serenità;
calma, pace, armonia, serenità. Eleviamo ora la
coscienza al livello mentale e anche qui mettiamo a
posto la mente mediante il raccoglimento, il silenzio
mentale. Cerchiamo di far tacere o almeno rallentare le
continue voci della mente, disinteressiamoci di ogni
attività mentale estranea allo scopo attuale.
Possiamo aiutarci affermando: Silenzio,
Raccoglimento, e favorendo questo stato con una breve
rappresentazione immaginativa, come entrare in un tempio
nella penombra quieta ove regna il Silenzio, ove ogni
suono di voce esterna è esclusa. Silenzio, Silenzio
mentale. Possiamo anche invocare lo spirito del silenzio
affinché ci pervada. Dopo di ciò possiamo proiettare
tutta la forza del nostro sentimento, l´aspirazione del
cuore, il nostro amore ed insieme il nostro interesse
mentale, volgere il nostro occhio interno verso l´alto,
cercando di raggiungere il livello luminoso ove abitiamo
quali anime. Cerchiamo di affermare e realizzare che non
siamo personalità che hanno un´anima, ma che siamo anime
che si servono di personalità.
Ognuno di noi affermi:
“Io sono un´anima vivente che ama e
vuole”.
Quali anime inneggiamo alla gloriosa
comunione tra le anime già esistenti che si basa su
un´unica origine di natura, e partecipiamo quali anime,
particelle di un´unica vita, scintille di una grande
fiamma. Questa realtà è lo spirito universale, comunque
lo si voglia nominare, concepire o rinunciare a
concepire mentalmente, che è la cosa più saggia. Solo
per mezzo di simboli e di espressioni simboliche
possiamo averne un´intuizione perciò usiamo il bel
mantram orientale:
Più radioso del Sole,
Più puro della neve,
Più sottile dell´etere è il Sé,
lo Spirito dentro di noi.
Noi siamo quel Sé, quel sé siamo noi.
(A.
Bailey Dall´Intelletto all´Intuizione pag. 228)
Cerchiamo di
realizzare questo Sé ad un tempo individuale e
universale, grande paradosso spirituale e insieme
realizzazione liberatrice recitando la Gayatri del Rishi
Visvamitra del Rig Veda (III, 62,10)
Aum bhur bhuvah svah
Tat savitur varenyam bhargo devasya
dhimahi
dhiyo yo nah prachodayat. Om.
Che in tutti e tre i mondi terrestre, animico e
celeste
possiamo pervenire allo splendore di
Savitri, divino sole che illumina tutto.
Possa la sua luce dorata favorire la
nostra comprensione della verità,
e farci compiere tutto il nostro dovere
mentre procediamo
verso il suo sacro fuoco. OM
Ed ora rendendoci
conto di quanto accennato prima, cioè che l´umanità
necessita di un aiuto dall´alto, uniamoci al grande coro
invocativo che sale coscientemente da una schiera di
anime consapevoli e dall´invocazione inconscia
dell´umanità sofferente dicendo l´invocazione.
Manteniamo il raccoglimento osservando alcuni minuti di
silenzio prima di dire la Grande Invocazione,
immaginando di entrare in quello che simbolicamente si
può chiamare il Tempio del Silenzio su una montagna, in
penombra, in perfetta quiete e meditazione. |
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La Grande Invocazione |
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Dal Punto di Luce entro la Mente di Dio,
affluisca luce nelle menti degli uomini,
scenda Luce sulla Terra.
Dal Punto di amore entro il Cuore di Dio,
affluisca l´amore nei cuori degli uomini,
possa Cristo tornare sulla Terra.
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Ricorderò i tre modi dell´avvento così
come ci sono stati indicati.
Anzitutto come un´onda potente di amore
che unifica e rigenera, ciò di cui attualmente si ha più
bisogno nel mondo per neutralizzare le correnti di odio,
di violenza.
Possa Cristo tornare sulla terra
adombrando, ispirando iniziati, discepoli ed il NGSM che
oggi è composto da decine di milioni di persone.
Possa infine Cristo ritornare in forma
visibile ed udibile a proclamare l´insegnamento della
Nuova Era, a stabilire la nuova religione mondiale e a
restaurare i misteri dell´iniziazione. |
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Dal Centro ove il Volere di Dio è
conosciuto,
un proposito guidi i piccoli voleri degli
uomini,
il Proposito che i Maestri conoscono e
servono.
Dal Centro che vien detto il genere
umano,
si svolga il piano di Amore e di Luce,
e possa sbarrare la porta dietro cui il
male risiede. |
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Questo è il compito
specifico cui ho accennato prima. La necessaria attiva
cooperazione dell´umanità all´attuazione del Piano
Divino sulla terra. Infine l´affermazione finale,
Che Luce, Amore e Potenza ristabiliscano il Piano
Divino sulla Terra.
Riprendiamo la
visualizzazione della valle. In questo preciso momento
di invocazione dell´umanità unita, Cristo concentra in
sé quest´aspirazione, prende il suo scettro ed intonando
un grande Mantram, usato solo una volta all´anno per la
festa, dice:
“Tutto è pronto, Signore, vieni!”
Mancano pochi minuti
al momento della luna piena e tutti gli occhi si volgono
in alto.
Nel cielo blu appare lentamente la figura radiosa del
Buddha, seduto nella posizione del loto, con la veste
gialla e la mano destra alzata in segno di benedizione.
Raggiunge il punto al di sopra della roccia sovrastando
i Tre che adesso sono prossimi ad essa. I Maestri si
inchinano a mani giunte, mentre noi ed i presenti ci
inchiniamo per un momento con la fronte a terra. È in
questo momento che Egli trasmette al Cristo l´energia
della Volontà che viene da Lui ricevuta e trasformata in
Volontà di Bene. Il Cristo prende dall´altare la coppa
piena d´acqua e l´alza per qualche minuto sopra la sua
testa.
Entriamo in silenzio, in meditazione
ricettiva, per cinque minuti disponendoci a ricevere con
fede, gioia e gratitudine l´afflusso delle energie
invocate affinché si riversino su noi e su tutta
l´umanità.
Il Cristo depone poi di nuovo sulla
roccia la coppa ed allora l´illuminato con un sorriso di
Amore ineffabile solleva ancora una volta la mano destra
in atto di benedizione e scompare lentamente nello
spazio, mentre tutti si prosternano di nuovo. L´intera
apparizione e benedizione è durata esattamente otto
minuti. L´acqua benedetta viene distribuita ai discepoli
presenti che poi si allontanano con il loro prezioso
dono, tornando con forza rinnovata a svolgere un altro
anno di servizio.
Abbiamo finito, ora viene la fase
dell´utilizzazione delle energie che sono affluite.
Questa va fatta in due modi: uno con un altro atto di
azione interna e l´altro con un´azione esterna. Va fatto
per due ragioni: anzitutto perché l´accumulo di energie
spirituali può essere difficile da sopportare e anche
dannoso, e specialmente per il bene dell´umanità, col
servizio spirituale. Questa azione si può riassumere in
due parole: irradiazione e benedizione. Irradiazione
indica il procedimento quasi in senso dinamico,
scientifico, una diffusione telepatica di energie
altrettanto reale di quella di una trasmittente. La
qualità e l´intenzione animatrice di questa irradiazione
è la benedizione. Pregare per il bene è un´azione
promossa dalla Volontà di Bene e per questa irradiazione
di carattere universale possiamo usare la bella
benedizione del mondo trasmessa dall´Oriente.
Visualizziamo il globo terrestre e circa sei miliardi di
anime incarnate che lo popolano e immaginiamo anche la
grande schiera di anime non incarnate ora, ma che fanno
parte integrante del regno umano nel suo senso più
reale, quello che è indicato come Quarta Gerarchia,
costituita da 60 miliardi di anime, di cui solo un
decimo è al momento incarnato. Quindi teniamo presente
questa più vasta schiera, ma limitiamo la nostra
attenzione alle anime ora incarnate che sono al centro
del travaglio attuale che durerà fino al 2025.
Lo faremo irradiando, nelle sei
direzioni, alcune qualità spirituali:
“Amore a tutti gli esseri a Nord
(visualizziamo la
parte settentrionale del globo)
a Sud
ad Est, ad Ovest, in alto, in basso.
Amore
a tutti gli esseri.
(Cerchiamo, per un
minuto, di irradiarlo benedicendo).
Compassione a tutti gli esseri:
a Nord, A Sud, ad Est ad Ovest, in alto, in basso,
Compassione a tutti gli esseri.
(Pausa)
Gioia a tutti gli esseri:
a Nord, A Sud, ad Est ad Ovest,
in alto, in basso, Gioia a tutti gli
esseri.
(Pausa)
Serenità a tutti gli esseri:
a Nord, A Sud, ad Est ad Ovest, in alto,
in basso,
Serenità a tutti gli esseri.
Ed infine propongo ad ognuno di
manifestare con l´azione esterna nel mondo queste
qualità spirituali, di esserne testimoni, vivendo nel
mondo quali anime, con innocuità, diventando vegetariani
e non nutrendo pensieri malevoli verso il prossimo. È
inutile che suggerisca altri modi che possono essere
diversi per ciascuno e che ognuno può trovare
facilmente. Anzitutto l´esempio silenzioso, il più
potente, poi la parola detta e scritta, le azioni
umanitarie, la partecipazione e le attività dei gruppi
che operano, che fanno la stessa cosa in modi e con nomi
diversi. Questa è l´opportunità e la responsabilità di
ognuno. Così si produrrà una grande circolazione di
energie, dal punto più alto con cui ci siamo messi in
sintonia, attraverso un canale discendente e poi con
l´irradiazione e con l´azione esterna intorno a noi.
Affermiamo con forza:
Così sia ed aiutateci a fare la nostra
parte.
Che ogni cosa ed ogni essere con i quali
vengo in contatto siano benedetti
ora e sempre.
Se lo faremo con buona volontà saremo
aiutati. Arrivederci al prossimo Wesak. |
WESAK NAZIONALE 2009
9 maggio, ore
6.03
Bosco Sacro di MONTELUCO
(Spoleto)
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