www.iltibetano.com

Le Scuole Iniziatiche dell'Antica  Saggezza

ROSA+CROCE

                                

                                  

   Chi siamo    Martinismo   Massoneria    Scuola Arcana    Teosofia           Gnosi       Rosacroce   Canalizzazioni

 

       

 STORIA DEI ROSACROCE

 Piero Ardizzone

 

Le informazioni che fino ad oggi si sono potute raccogliere su quest'Ordine, sono assai vaghe e tuttora, malgrado quanto ci ha detto Max Heindel, questa Fraternità resta sempre un argomento fra i più sconcertanti e misteriosi. Quanto agli autori antichi o moderni che si sono occupati di tale questione, malgrado tutta la loro buona volontà e la coscienza impiegata nelle loro ricerche, devono alla fine riconoscere che i documenti relativi sono sempre incerti a causa dell'anonimato.

Mai un vero Rosacroce si è dichiarato tale e mai ha divulgato alcunché di segreto. Max Heindel stesso non si attribuisce tale titolo; tuttavia egli era Iniziato in tale Ordine e poteva elevarsi coscientemente fino ai mondi spirituali, avendo a sua disposizione tutta la chiaroveggenza positiva. Perciò la maggior parte degli insegnamenti ch'egli ci fornisce nella COSMOGONIA DEI ROSACROCE sono stati verificati mediante i suoi poteri occulti e lui solo fu autorizzato da tale Fraternità a darci tutte queste preziose informazioni mistiche.

E' accertato che dal secolo XIV si reclutavano dei membri laici; ma fino a quando non fosse giunta l'ora di divulgare pubblicamente questa conoscenza, anche se parzialmente, la Fraternità si è astenuta dal farlo; essa influenzò e istruì però gli antichi sinceri Alchimisti e i Sapienti del Medio Evo.

A causa dell'insufficiente evoluzione della maggior parte degli uomini e del materialismo predominante da due secoli, i Fratelli della Rosacroce conservano il segreto dei loro sublimi insegnamenti.

Prima della data stabilita per dare questa conoscenza al pubblico, la Fraternità cercò la persona più capace e idonea, sotto tutti gli aspetti, per ricevere e trasmettere questi insegnamenti. Se fu prescelto Max Heindel è perché egli ne era il più degno; perciò la Fraternità dei Rosacroce, che sono i grandi lerofanti dei Misteri, gli affidò la missione di rivelare al pubblico queste verità occulte.

Ciò non deprezza in nulla le filosofie anteriori, le quali sono sempre valide per coloro che per il momento non desiderano nulla di più; questa considerazione non impedirà agli altri di ricevere delle informazioni più complete, soprattutto perché questa filosofia è fatta per l'avvenire e attualmente interessa pochissime persone.

Quanto alle documentazioni antiche sui Rosacroce, esse sono sempre interessanti, benché siano circondate dal mistero della leggenda.

Diamo di seguito un riassunto del manifesto " Fama Fraternitatis " stampato nel 1614 e attribuito a Johann Valentino Andrée; è il primo documento importante che fornisce delle informazioni su quest'Ordine misterioso che esisteva già da secoli. In precedenza lo stesso autore aveva pubblicato, all'età di 22 anni, " Le Nozze Chimiche di Christian Rosenkreuz ", storia fantastica composta d’avvenimenti occulti e di cui Christian Rosenkreuz è l'eroe principale; quest’atto era stato scritto da Andrée all'età di circa 16 anni.

Quanto alla " Fama ", essa è dedicata ai Capi e ai Sapienti d’Europa.

 

FAMA FRATERNITATIS

 

Ovvero la scoperta dell'eccelso Ordine dei Rosacroce.

" Noi, fratelli della Fraternità dei Rosacroce, rivolgiamo a chiunque legga la nostra " Fama " di opinione cristiana, salute, amore e preghiera ".

Qui lo sconosciuto autore esordisce col rammentare a tutti la bontà divina e avverte gli intellettuali che le loro egoistiche meschinerie e la cupidigia fanno loro seguire delle false teorie, che ignorano la vera conoscenza che Dio ha rivelato nella Sua bontà e che, inoltre, Egli invia loro il Padre spirituale altamente illuminato Christian Rosenkreuz per effettuare una riforma generale.

Questo scopo fu perseguito per un lungo periodo da questo Essere misterioso che fu il capo e fondatore della nostra Fraternità. Egli discendeva da nobile famiglia tedesca; essendo povero fu raccolto in un convento all'età di cinque anni, dove imparò il greco e il latino.

Le sue insistenti suppliche e preghiere permisero che si associasse più tardi, all'età di sedici anni, con un monaco, P.A.L., che partiva in pellegrinaggio al Santo Sepolcro. Sebbene questo monaco fosse poi morto a Cipro, il nostro Christian Rosenkreuz continuò solo verso Damasco, ma la sua salute precaria non gli consentì di raggiungere Gerusalemme ed egli si fermò a Damasco dove entrò in rapporto con i filosofi del luogo e apprese dell'esistenza di un gruppo di Mistici e Saggi che dimoravano nella città araba di Damcar. Il racconto dei miracoli che essi avevano compiuto e di come la Natura intera non celasse per loro segreti, risvegliò l'alto e nobile ingegno di Christian Rosenkreuz; da allora l'interesse per Gerusalemme fu superato nel suo spirito da quello per Damcar. Si mise d'accordo con gli Arabi per farsi condurre in detta città ove fu ricevuto a braccia aperte, come qualcuno atteso da molto tempo. Questi mistici lo chiamarono per nome e gli descrissero dei particolari sulla vita passata in convento, della qual cosa fu meravigliato. Imparò la lingua araba e l'anno dopo tradusse in un buon latino il “Libro M" per portarlo poi in Europa. Fu là che egli cercò le sue conoscenze fisiche e matematiche.

Dopo tre anni di studi a Damcar, Christian Rosenkreuz si recò a Fez passando rapidamente dall'Egitto e attraversando il Mediterraneo. A Fez gli Arabi gli elargirono delle nuove conoscenze e gli insegnarono a comunicare con gli esseri detti " Elementali "che gli rivelarono molti loro segreti.

Malgrado l'inferiorità di questi filosofi di fronte a quelli di Damcar, le precedenti esperienze di Christian Rosenkreuz gli consentirono di osservare che la loro magia non era del tutto pura e che la loro Cabala era macchiata dall'ombra che proiettava la loro religione.

Dopo un soggiorno di due anni a Fez, ritornò in Europa, passando per la Spagna, portando con sé tesori d'ogni genere. Egli sperava che i sapienti di Europa avrebbero accolto con riconoscenza questi rari tesori, materiali e intellettuali che egli portava loro.

Sfortunatamente in ogni paese non raccolse che delusione, un'opposizione sorda e delle beffe, perché quei sedicenti sapienti temevano di perdere il prestigio mostrando la loro ignoranza. Più tardi, per propria vocazione, Paracelso lesse il " Libro M " e ne trasse delle conoscenze che lo resero celebre in Europa per le sue guarigioni.

Malgrado le sue fatiche e le sue tribolazioni Christian Rosenkreuz non si scoraggiò per i suoi sforzi infruttuosi; ritornò in Germania dove costruì una casa nella quale poté proseguire tranquillamente nei suoi studi e ricerche. Realizzò degli strumenti scientifici assai preziosi per le sue esperienze e sebbene potesse raggiungere la gloria se avesse messo a profitto la sua scienza e le sue conoscenze sulla trasmutazione dei metalli, preferì rimanere in comunione di idee col Cielo piuttosto che andare alla ricerca della stima degli uomini.

Dopo cinque anni di ritiro dal mondo, il suo spirito decise di tentare un nuovo sforzo verso la riforma, ma questa volta con l'aiuto di sinceri amici; trovò dei collaboratori nel convento ove era stato educato. Tre dei suoi antichi confratelli vennero a lui, egli fece loro giurare di conservare inviolati i segreti che avrebbe svelato loro; fece loro anche scrivere per i posteri le informazioni esatte ch'egli dettava. Fu così fondata da quattro persone la Fraternità dei Rosacroce; essa creò un linguaggio cifrato e magico, come pure un dizionario per classificare ogni specie di saggezza a gloria di Dio.

Questi quattro membri fondatori tradussero inoltre l'inizio del " Libro M ", ma ebbero molte difficoltà a causa del grande numero di ammalati che chiedevano loro la guarigione dei loro mali. Dopo aver edificato una dimora più spaziosa chiamata la Casa dello Spirito Santo, decisero di ammettere quattro nuovi membri nella loro associazione, portando così a otto il numero. Essi erano tutti celibi.

Dopo un lavoro molto assiduo fatto in comune terminarono l'opera nella quale si trovava riunito tutto quello che l'uomo può conoscere e desiderare, così come le istruzioni e gli arcani dell'Ordine. Avendo tutto ben regolato, decisero infine di separarsi e di recarsi in altri paesi, non solo per divulgare questa sapienza fra coloro che ne erano degni, ma anche per correggere eventuali errori che si fossero introdotti nel loro sistema.

Prima di separarsi i Fratelli presero le seguenti decisioni:

 

1) non avrebbero avuto che una sola professione:

    quella di guarire gli ammalati senza alcuna retribuzione;

 

2) la loro fraternità non li avrebbe mai obbligati a portare un         costume particolare, ma essi si sarebbero vestiti secondo le usanze dei paesi visitati;

 

3) i fratelli si sarebbero riuniti a una certa data nella Casa dello Spirito Santo, oppure avrebbero fatto conoscere la causa della loro assenza;

 

4)ogni fratello doveva assicurarsi un degno successore in caso di decesso;

 

5)le lettere R.C. avrebbero costituito il loro sigillo caratteristico, il loro segno di riconoscimento;

 

6)la fraternità sarebbe rimasta segreta per il mondo per la      durata di cento anni.

 

Dopo aver prestato giuramento su questo regolamento, cinque dei Fratelli partirono e l'anno dopo se ne andarono anche altri due lasciando il Padre Christian Rosenkreuz solo nella Casa dello Spirito Santo. Così, di anno in anno, essi si riunivano con grande gioia, si comunicavano le loro impressioni e i loro ragguagli che erano ascoltati con grande interesse, in quanto avevano portato con sincerità la loro dottrina ai sapienti della Terra.

 

 

 

 

Quando il primo dei membri dell'Ordine morì, in Inghilterra, fu deciso che il luogo della sua inumazione sarebbe stato celato per quanto possibile, sebbene tale fratello avesse fatto parlare di sé guarendo dalla lebbra un giovane conte di Norfolk. Qualche tempo dopo Christian Rosenkreuz richiamò gli altri sei e si suppone che si fosse preparato la sua tomba simbolica. I fratelli dichiararono d'altronde che essi non avevano alcuna conoscenza del giorno e del luogo del suo seppellimento. Per puro caso si scoperse la sua tomba 120 anni dopo la sua morte, quando il capo dell'Ordine, assai esperto in architettura, decise la trasformazione in senso più pratico della Casa dello Spirito Santo. Nel corso dei lavori tale fratello giunse sino al memoriale di rame giallo che comprendeva la lista di tutti i primi membri dell'Ordine e ne decise il trasferimento in una cripta più appropriata perché fino a quel momento la tomba del Padre Christian Rosenkreuz era rimasta del tutto sconosciuta, avendo i membri fondatori conservato il segreto al riguardo. Ora, su questo memoriale si trovava un grosso chiodo che, una volta asportato, consentì la scoperta di una porta segreta. I fratelli tolsero subito i calcinacci e videro sulla porta la seguente iscrizione a grandi caratteri: " POST CXX ANNOS PATEBO " con al di sotto la data. Questa iscrizione voleva dire, secondo l’interpretazione mistica dell'Ordine: " Fra 120 anni riapparirò ".

L'indomani mattina venne aperta la porta e i fratelli trovarono una celletta col soffitto a volta, a sette arcate di cinque piedi di lunghezza su otto di altezza; sebbene il sole non vi fosse mai penetrato, era brillantemente rischiarata da una luce misteriosa che veniva dal soffitto. Al centro, un altare circolare sul quale era fissata una piccola placca di rame coperta da strani segni e dalla seguente iscrizione:

 

" A Christian Rosenkreuz Hoc universi compendium vivus mihi sepulchrum feci " (Del mio sepolcro ho fatto un compendio dell'universo ). Sul bordo del primo cerchio si poteva leggere: " Jesus mihi omnia "(Gesù è tutto per me). In mezzo al cerchio vi erano quattro figure con le seguenti iscrizioni:

 

1)     Nequaquam Vacuum (il vuoto non esiste)

2)     Legis jugum (il giogo della legge)

3)             Libertas Evangelii (la libertà del Vangelo)

4)             Dei gloria intacta (la gloria di Dio non è mai stata intaccata)

 

I fratelli allora s’inginocchiarono e ringraziarono il Dio onnipotente.

Su ciascuno dei sette lati della celletta stava una porticina che dava accesso ad un certo numero di scatole che contenevano i libri dell'Ordine. Uno degli scrigni conteneva degli specchi di diverse virtù, dei campanelli, delle lampade accese, degli strani canti. Nell'insieme tutto era organizzato in modo da poter ricostituire l'Ordine nel caso in cui questo fosse scomparso nei secoli successivi. Spostando l'altare si scoperse una grossa placca di rame giallo che, dopo essere stata sollevata, lasciò scorgere il corpo glorioso e intatto di Christian Rosenkreuz, senza la minima decomposizione, con tutti gli ornamenti e attributi dell'Ordine, e con in mano un libricino in pergamena dal titolo " T " in carattere d'oro. Questo documento, il più importante dopo la Bibbia, non doveva essere troppo facilmente divulgato. Alla fine di quest’opuscoletto si poteva leggere il seguente elogio: " Christian Rosenkreuz è nato da nobile e illustre famiglia tedesca; egli ebbe il privilegio, per tutto un secolo, di essere istruito mediante rivelazione divina; grazie al suo intuito assai sottile e senza eguali e a un lavoro instancabile, raggiunse la comprensione dei misteri divini e umani più segreti. Fu ammesso all'insegnamento dei misteri nel corso dei sui viaggi in Arabia e in Africa. Questa scienza non si addiceva al suo secolo, ma ebbe l'incarico di conservarla per la posterità.

Per la trasmissione di quest'arte scelse degli eredi dal cuore grande, fedeli e devoti, per lasciar loro la sua scienza delle cose passate, presenti e future e decise che questa scienza, il riassunto di tutte le sue conoscenze, sarebbe stata ritrovata dopo un periodo di 120 anni dalla sua morte e dal suo seppellimento segreto ".

Dopo aver verificato tutto il contenuto della celletta, rimisero a posto la placca di rame e l'altare; la porta della caverna fu di nuovo sigillata e i fratelli si separarono con una fede maggiore per il miracoloso spettacolo che avevano contemplato, lasciando tutti questi tesori agli eredi naturali e aspettando l'opinione e la risposta sia dei sapienti, sia degli ignoranti.

Il manifesto continua dicendo che vi sarà una riforma generale divina e umana. E' il desiderio dei fratelli e anche di tutti gli altri; nel frattempo la fraternità aumenterà di numero e di considerazione, dividendosi in umiltà e amore i tesori e i canoni filosofici, con ciò agevolando i lavori del mondo, non dovendo più camminare alla cieca in mezzo alle meraviglie create da Dio.

Il seguito del manifesto espone nei seguenti termini una professione di fede ad uso dei cristiani:

Noi crediamo in Gesù Cristo, abbiamo due sacramenti secondo come sono stati stabiliti e ritualmente regolati dalla chiesa primitiva rinnovata.

In politica riconosciamo l'Impero Romano e la " Quarta Monarchia " come nostro capo e capo dei cristiani. Essendo stati iniziati alle future trasformazioni, desideriamo con tutto il cuore farle conoscere a tutti i sapienti che credono in Dio. Siamo depositari di questo manoscritto al quale nessuna potenza, eccettuato il Dio unico, può farci rinunciare; porteremo pertanto il nostro aiuto occulto alla Buona Causa, secondo le Sue vedute e i Suoi disegni.

Il nostro Dio non è cieco come il feticcio dei pagani; Egli anima e illumina la Chiesa. La nostra filosofia non è nuova, ma è come Adamo l'ha ricevuta dopo la caduta e come Mosè e Salomone l'hanno messa in pratica. Non dev'essere dunque messa in dubbio o contrapposta ad altre opinioni. La verità è una, sempre simile a se stessa, in armonia con Gesù Cristo che è l'immagine del Padre. Non deve essere detto: " Hoc non per philosophiam verum est sed per theologiam ", perché quando i filosofi (Platone, Aristotele, Pitagora, ecc.) e i teologi (Enoch, Abramo, Mosè, Salomone, ecc.) sono d'accordo col grande libro dei miracoli, sia gli uni che gli altri sono ugualmente vicini al grande centro luminoso che è la verità." Ma nella nostra epoca in cui la fabbricazione ateistica e dannata dell'Oro ha preso grande estensione, alcune creature, abusando della credulità pubblica, affermano, e riescono purtroppo a far credere, che la trasmutazione dei metalli costituisca il sommo della filosofia. Dio meriterebbe, secondo loro, di essere adorato in rapporto alla quantità di lingotti d'oro creata; essi tentano quindi tutto per conquistarLo con la preghiera e con esercizi veramente pietosi. Dichiariamo decisamente per i presenti che questa concezione è falsa, molto distante dalla vera filosofia in cui la fabbricazione dell'oro non è che un accessorio, un semplice paragone.

D'accordo col Padre Christian Rosenkreuz invitiamo tutti i sapienti d'Europa a leggere la nostra "Fama" e la "Confessione" redatte in cinque lingue diverse; li esortiamo a studiare attentamente questi due documenti e a meditare con imparzialità sulle loro concezioni specifiche personali, indi a farci sapere le loro conclusioni sia sotto forma stampata, sia " communicato consilío ", sia ancora a titolo strettamente privato.

Sebbene conserviamo ora l'anonimato e ci asteniamo dal citare il luogo delle nostre riunioni, la risposta di ciascuno ugualmente ci perverrà. Inoltre, ogni firmatario può essere certo che entrerà in relazione con uno di noi, sia verbalmente, sia per iscritto. Chi si formerà di noi un'opinione ragionevole e sincera avrà fortuna nei suoi beni, nel suo corpo, nella sua anima. Quanto ai furbi e agli esseri cupidi, avidi di denaro, lungi dal recarci pregiudizio, andranno incontro a grandissimi ed estremi pericoli. Il nostro edificio, che centomila testimoni hanno visto da vicino, resterà eternamente intatto e indistruttibile, rimanendo invisibile al mondo ateo.

 

Sub umbra alarum tuarum Jehova (All'ombra delle tue ali Jehova)

Così finiva la Fama Fraternitatis.

 

Passiamo ora al secondo manifesto, la Confessio Fraternitatis. Ecco cosa dice:

 

Capitolo I - Non interpretate prematuramente e non giudicate per partito preso la tavola della nostra Fraternità com’è esposta nel precedente manifesto: la Fama Fraternitatis. Vista la decadenza della civilizzazione Jehova ha cercato di salvare l’umanità rivelando agli uomini di buona volontà i segreti che, precedentemente, aveva riservato per i suoi eletti.

Questa sapienza acquisita consentirà all'uomo veramente pio di essere salvato, mentre la sfortuna si abbatterà, moltiplicata, su tutti gli empi. Nel momento in cui fu promulgato nella Fama il vero scopo del nostro Ordine, sorsero dei malintesi tramite i quali ci si accusava falsamente di eresie e di tradimento. Speriamo che questo documento ci riabiliti, spronando i sapienti d'Europa a unirsi a noi nella propagazione della conoscenza di Dio, secondo la volontà del nostro illustre fondatore.

 

Capitolo II -  Molti spiriti si considerano ampiamente soddisfatti della filosofia comune della nostra epoca (1614). Noi la dichiariamo falsa e destinata a scomparire per la sua precarietà. Ma come la natura ci dà un rimedio per ogni malattia, cosi la nostra Fraternità provvede a tutte le infermità dei diversi sistemi filosofici esistenti. La filosofia segreta dei Rosacroce è basata sulla conoscenza della totalità delle scienze e delle arti. Il nostro sistema di rivelazione divina - che si occupa molto di teologia e di medicina, ma poco di giurisprudenza - ci permette di studiare i cieli e la Terra e, particolarmente, l'uomo, nella natura del quale si trova nascosto il grande segreto. Se i sapienti, ai quali rivolgiamo appello, si uniranno a noi, riveleremo loro dei segreti insospettati, le meraviglie dell'opera occulta della Natura.

 

Capitolo III -  Non possiamo purtroppo descrivere per intero le bellezze della nostra Fraternità perché rischiamo, da una parte, di abbagliare gli ignoranti con delle spiegazioni che superano la loro concezione, e, d'altra parte, di vedere messi in ridicolo dal volgo misteri ch'egli non comprende. Temiamo anche che certi spiriti siano rimasti sconcertati della portata del nostro proclama: non comprendendo le meraviglie di questa era, essi non hanno la percezione dei grandi cambiamenti futuri, come il cieco che vive in un mondo di luce non può rendersene conto che per mezzo di uno degli altri sensi, il tatto.

 

Capitolo IV -  Crediamo fermamente che grazie a lunghe meditazioni sulle invenzioni dello spirito umano e sui misteri della vita, grazie alla cooperazione degli angeli e degli spiriti e, infine, per la sua esperienza e per le sue laboriose osservazioni personali, il nostro benamato Padre Christian Rosenkreuz sia stato pienamente illuminato dalla sapienza divina. Possiamo così affermare che se tutte le pubblicazioni del mondo intero si dovessero perdere, o le basi della scienza crollare, la Fraternità dei Rosacroce sarebbe in grado di ristabilire la struttura intellettuale del mondo su una base di verità e di integrità divina. In presenza dell'estensione e della profondità di questa conoscenza, gli spiriti desiderosi di comprenderne i misteri non hanno, in genere, i mezzi per arrivare direttamente a questa saggezza; vi arriveranno con sforzi successivi. Così la nostra Fraternità comprende un certo numero di gradi che ciascuno deve raggiungere per avanzare di passo in passo verso il Grande Arcano.

Siccome a Dio piacque di illuminarci con la Sua stessa luce non è preferibile cercare la verità in questo modo, piuttosto che smarrirsi nel labirinto dell'ignoranza umana?

Coloro che acquisiscono questa conoscenza diventano maestri di tutte le arti e di tutti i mestieri; per essi non esiste alcun segreto e tutte le belle opere del passato, del presente e dell'avvenire sono loro accessibili. Il mondo intero diventa, per essi, come un libro aperto; non vi sarà più alcuna contraddizione fra la scienza e la teologia. " Gioisci, o umanità! Il momento è venuto in cui Dio decreta l'ampliamento e la prosperità della nostra Fraternità; questo lavoro lo intraprenderemo con gioia ".

Il portale della saggezza si è ora aperto al mondo, ma i Fratelli non potranno farsi conoscere che a coloro che meritano questo privilegio, perché ci è proibito rivelare la nostra conoscenza anche ai nostri stessi figli. I1 diritto di accedere alle verità spirituali non lo si ottiene per eredità; occorre acquisirlo nell'infimo dell'anima umana.

 

Capitolo V -  Sebbene si possa accusarci di indiscrezione in quanto offriamo così liberamente i nostri tesori senza fare distinzione fra il divino, il saggio, il principe, il contadino, affermiamo che non tradiamo la vostra fiducia. La pubblicazione della nostra Fama non è comprensibile che per coloro che hanno diritto alla iniziazione; la nostra associazione stessa non può essere scoperta con la curiosità dei ricercatori, ma soltanto con il loro sincero interesse. Se la nostra Fama è apparsa in cinque lingue madri è perché i giusti di ogni paese possano conoscerci, anche se sono al di fuori della categoria dei sapienti. Per coloro che non ne sono degni a nulla varrà presentarsi alle nostre porte e reclamare l'entrata; Dio ci ha vietato di ascoltare la loro voce; Egli ci avviluppa nelle Sue nubi dandoci la Sua protezione e mettendoci così al riparo da ogni pericolo.

Dio ha pure deciso che i membri dell'Ordine dei Rosacroce non potranno essere scorti da nessun occhio umano fintanto che non avrà ricevuto l'energia visiva dell'aquila.

C’impegniamo ancora a riformare i governi dell’Europa per dar loro la forma del sistema applicato dai filosofi di Damcar. Ogni uomo che desideri acquisire la conoscenza la riceverà in proporzione al suo grado di comprensione.

“Le regole della falsa teologia saranno abolite e Dio farà conoscere la sua volontà tramite i suoi filosofi eletti.”

 

Capitolo VI - Per riassumere, basti dire che nostro Padre  Christian Rosenkreuz, nato nel XIII secolo, morì all’età di 106 anni lasciandoci il compito di disseminare in tutto il mondo la dottrina della sua religione filosofica. La nostra Fraternità  è a disposizione  di tutti coloro che cercano sinceramente la verità; ma preveniamo pubblicamente gli ipocriti e gli empi che essi non saranno in grado di tradirci né  di nuocerci, perché la nostra Fraternità è sotto la protezione effettiva di Dio; tutti  coloro che cercassero di farle torto vedrebbero  rivolgersi contro loro stessi i loro disegni malvagi, mentre i tesori della nostra Fraternità rimarranno inviolati per essere utilizzati dal Leone (il Cristo), quando verrà a stabilire il suo regno.

 

Capitolo VII - Noi dichiariamo che prima della fine del mondo Dio farà sorgere un grande flusso di luce spirituale per alleviare le nostre sofferenze. Tutto quello che avrà oscurato o viziato le arti, le religioni e i governi umani e che disturba anche il saggio nella ricerca del reale, sarà messo in luce affinché ciascuno possa raccogliere il frutto della verità. Senza metterci in causa, si ammetterà che queste riforme sono il risultato del progresso. La Fraternità dei Rosacroce non pretende di accaparrarsi la gloria, di questa vasta riforma divina, perché tante altre oneste, sincere e sagge individualità, estranee alla nostra Fraternità, contribuiranno con la loro intelligenza e i loro scritti ad affrettarne l'avvento.

 

Capitolo VIII - Nessuno deve dubitare, affermiamo, che Dio ha inviato dei messaggeri svelando degli indizi celesti, come le nuove stelle del Serpente e del Cigno (1) per annunciare la venuta di un grande consiglio di Eletti. Questo prova che Dio manifesta nella Natura visibile - per il piccolo numero di coloro che sanno discernere - i segni e i simboli di tutto ciò che deve avvenire.

Dio ha dato all'uomo due occhi, due narici, due orecchi, ma una sola lingua. Mentre i primi tre organi percepiscono la saggezza della Natura nello spirito, solo la lingua è capace di tradurla. Vi sono sempre stati degli esseri illuminati che hanno visto, sentito, gustato, inteso la volontà di Dio e, succederà presto, che coloro che hanno visto, sentito, gustato, inteso, alzeranno la voce e riveleranno la verità; ma prima di allora il mondo dovrà sbarazzarsi delle intossicazioni della falsa scienza e della falsa teologia, aprendo il cuore alla virtù e all'intendimento, solo così potrà salutare il sole nascente del vero, del bello, del bene.

 

Capitolo IX -  Noi abbiamo una scrittura magica, riproduzione dell'alfabeto divino con il quale Dio ha trascritto la sua volontà sulla natura terrestre e celeste. Con questo nuovo linguaggio leggiamo la volontà di Dio per tutte le sue creature; così come gli astronomi predicono le eclissi, noi pronostichiamo gli oscurantismi della chiesa e la loro durata. Il nostro linguaggio è simile a quello di Adamo e di Enoch prima della caduta e sebbene noi comprendiamo questi misteri e sappiamo spiegarli in questa sacra lingua, non possiamo fare altrettanto in latino perché è una lingua contaminata dalla confusione di Babilonia.

 

Capitolo X -  Malgrado alcune personalità potenti che ci sono ostili e ci ostacolano - ragione per cui conserviamo l'incognito - esortiamo tutti coloro che vorrebbero aderire alla nostra Fraternità a studiare incessantemente le Sacre Scritture; così facendo non potranno esserci distanti. Ciò non significa che occorra citare la Bibbia in ogni momento, ma che si deve scoprirne il significato reale ed eterno di cui raramente i teologi, gli scienziati o i matematici si rendono conto a causa della cecità dovuta allo spirito di questa società. Noi affermiamo che dall'inizio del mondo l'uomo non ha mai ricevuto un libro migliore della Sacra Bibbia. Benedetto sia colui che la possiede, doppiamente benedetto sia colui che l'ha letta e, più ancora, colui che la comprende e divino colui che vi si conforma.

 

Capitolo XI -  Desideriamo ardentemente far capire l'esposizione che abbiamo fatta nella " Fama Fraternitatis " della questione della trasformazione dei metalli e della Panacea. Pur ammettendo che queste due operazioni possono essere realizzate dall'uomo, temiamo che alcuni grandi spiriti perdano di vista la vera ricerca della conoscenza e dell'intendimento per limitarsi a quella della trasmutazione dei metalli. Quando viene dato all'uomo il potere di guarire, di evitare la povertà, di raggiungere le dignità mondane, è inevitabilmente assalito da numerose tentazioni e, se non possiede la vera conoscenza e una piena consapevolezza, diverrà un pericolo per l'umanità. L'alchimista che riesce nell'arte di trasmutare i metalli inferiori può benissimo fare del male, salvo che il suo intendimento sia grande quanto la fortuna che si è creata da sé. Di conseguenza affermiamo che l'uomo deve ottenere prima la conoscenza, la virtù e la consapevolezza; dopo di che ogni cosa potrà essergli accordata in sovrappiù.

 

Capitolo XII -  Per concludere, vi esortiamo con tutta la nostra anima a ripudiare tutti i libri senza valore degli pseudo-alchimisti e filosofi (numerosi in quest'epoca), che danno un'idea falsa della Santa Trinità e ingannano l'incredulo con enigmi vuoti di senso. Simili uomini si confondono con quelli che cercano il bene, cosa che rende difficile discernere la verità.

La verità è semplice e non può essere nascosta, mentre la falsità è complicata, profondamente nascosta, orgogliosa e fittizia la sua conoscenza mondana; poiché sembra riflettere un bagliore divino, essa viene spesso presa per l'espressione della saggezza divina. Voi che siete saggi vi asterrete da questi falsi insegnamenti e verrete a noi che non cerchiamo di possedere il vostro denaro, ma vi offriamo liberamente il nostro più grande tesoro.

Non desideriamo i vostri beni, ma rendervi partecipi dei nostri. Non disprezziamo le parabole; al contrario, vi esortiamo a capire tutte le parabole e tutti i segreti; non vi chiediamo di riceverci, ma vi invitiamo a venire nei nostri palazzi reali, che non provengono dal nostro movimento, ma dalla volontà dello Spirito Divino, secondo il desiderio del nostro benamato Padre Christian Rosenkreuz e per le necessità della vostra vita presente, che sono così grandi.

 

Capitolo XIII - Essendo così ben definita la nostra posizione rispetto a voi, siccome riconosciamo il Cristo, votiamo la nostra esistenza alla vera filosofia e a una vita fatta di dignità e invitiamo quotidianamente e ammettiamo nella nostra Fraternità le persone più degne di ogni nazione, che saranno più tardi chiamate a condividere con noi la luce divina.

Non vorreste unirvi a noi per perfezionarvi nello sviluppo di tutte le arti e rendere servizio a tutto il mondo?“  Se fate questo passo, un giorno vi saranno dati i tesori del mondo intero e l'oscurità, che ricopre la conoscenza umana a causa della vanità delle arti e delle scienze materiali, sarà per sempre dissipata.

 

Capitolo XIV - Avvertiamo ancora coloro che si lasciassero affascinare dallo scintillio dell'oro o coloro che, pur essendo ora integri, più tardi potrebbero diventare vittime di grandi ricchezze e condurre una vita pigra e mondana, di non venire a turbare il nostro silenzio sacro con i loro clamori. Sebbene esista un rimedio che guarisce tutti i mali e che dà a tutti gli uomini la saggezza, è tuttavia contrario alla volontà di Dio che gli uomini ottengano la conoscenza con altri mezzi che non siano la virtù, il lavoro e l'integrità. Non ci è consentito di manifestarci a chicchessia, salvo che questa sia la volontà di Dio. Coloro che credessero di divenire partecipi delle nostre ricchezze spirituali contrariamente alla Sua volontà o senza la Sua consacrazione, si renderanno conto che è più facile perdere la strada nel cercarci che avere la fortuna di trovarci.

COSI' FINIVA LA CONFESSIO  FRATERNITATIS

 

 

 

 

In genere si suppone che questi due manifesti abbiano per autore Johan Valentin Andrée, teologo nato a Wurtemberg nel 1586; alcuni credono anche che Francesco Bacone non sarebbe estraneo a questi scritti; in ogni caso l'autore di questi due opuscoli era al corrente dei concetti e della filosofia Rosacrociana come la conosciamo in base agli insegnamenti di Max Heindel.

Tali manifesti hanno dovuto mettere in imbarazzo le genti del XVII secolo, come, ancor oggi, mettono noi in imbarazzo.  Ma questa volta i Rosacroce hanno dato al pubblico delle informazioni e una conoscenza occulta dell'universo che nessuna filosofia antica o moderna ha finora rivelato con altrettanta chiarezza: non si tratta certamente di teorie inventate, poiché più le approfondiamo, più le troviamo logiche e ordinate e pervase da una profonda saggezza. Ora, questa filosofia occidentale c’è attualmente data come mezzo per prepararci a entrare un giorno nella grande Fraternità dell'Ordine dei Rosacroce; ivi sono riuniti gli Esseri che da lunghi secoli ci hanno superato in sviluppo e che malgrado la grandezza raggiunta rispetto a noi, ci considerano come dei fratelli minori e non chiedono di meglio che di istruirci. E' venuto ora il momento in cui Essi hanno dato al mondo una parte della loro conoscenza occulta mentre nel XVII secolo avevano appena lasciato intravedere la loro presenza.

La descrizione di tali manifesti è spesso stata messa in dubbio a causa della mancanza assoluta di documentazione precisa e storica al riguardo, cosa voluta dall'Ordine; tuttavia non vi è fumo senza fuoco e se le persone sagge o sapienti del Medio Evo vi credevano, è perché i membri di questa Fraternità esistevano e costituivano una realtà viva, dirigendo gli affari di questo mondo, tanto ora quanto in passato, e Max Heindel afferma che tutte le conoscenze che ci ha trasmesso provengono da quella sorgente misteriosa.

L'ideale e la morale elevata promulgate dalla " Fama " e dalla " Confessio " sono basate su delle verità che l'umanità comune non tenta ancora di scrutare; perciò, ammettendo anche che questa Fraternità sia stata un mito, si sarebbe costretti a fondarne una del genere, basata sulle medesime regole e stabilita nelle stesse condizioni  per aiutare i pionieri posti all'avanguardia dell'evoluzione. L'impressione di parecchi autori è che il racconto della" Fama " sia allegorico, pur essendo veritiero. Alcuni fatti avvengono probabilmente nella regione eterica, dato che i Fratelli dell'Ordine Rosacrociano sono, in realtà, cittadini dei due diversi mondi e l'attuale loro tempio dello Spirito Santo, stabilito in una proprietà fisica privata, ma di struttura eterica, é invisibile all'occhio fisico.

Questa particolarità consente loro di restare inaccessibili, pur lasciando delle tracce fisiche della loro influenza e del loro intervento; è impossibile conoscerli ed Essi non si riveleranno che a colui che avrà fornito prove del suo disinteresse e del suo altruismo, come cita la massima occulta: " Quando l'allievo è pronto, apparirà il Maestro "; ma è sotto forma di un amico ch'egli gli si manifesterà  per guidarlo e iniziarlo al mondo dell'al di là, dove, da allora in poi, avrà tutta la sua coscienza e dove troverà i tesori accumulati dai Rosacroce.

 

Note:

(1)              1 Sono le stelle cosiddette " supernove ", perché apparivano improvvisamente nel cielo. Quanto alla nuova stella del Serpente, si tratta della supernova "Nova Ophiuchi" apparsa nel 1604; brillò con la stessa intensità di Giove e dopo circa due anni si spense. La stella del Cigno è la " P. Cygni " apparsa fra il 1590 e il 1600 come stella di 3a. grandezza e tuttora visibile al telescopio come stella variabile di 5a. grandezza apparente (N.d.T.)

N.B.: Ringraziamo di cuore il Sig. W. che conobbe personalmente Max Heindel e dal quale provengono queste informazioni.

 

 

tratto dal sito

Associazione Rosacrociana A.C.R.O.

www.rosacroceoggi.org

 

GRUPPO STUDI ROSACROCIANI di PADOVA
www.studirosacrociani.com