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Le Scuole Iniziatiche dell'Antica  Saggezza

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La Massoneria di fronte ai problemi sociali del nostro tempo

di Atos

 

"Ciò che esiste in basso è come quello che esiste in alto e ciò che è in alto è come quello che esiste in basso”. (dalla Tavola di Smeraldo di Hermes Trismegisto) "Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s'imbatté nei ladri, i quali lo spogliarono, lo caricarono di percosse, poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Ora un sacerdote, a caso, scendeva per la medesima strada, lo vide ma passò oltre. Come pure un levita, sopraggiunto in quel luogo, lo vide e tirò innanzi." (dal Vangelo di Luca, cap. 10)

Passeggiando un giorno con un amico benpensante, disquisivo sulla natura del genere umano e sulle caratteristiche peculiari che da sempre lo hanno accompagnato, ed a sostegno di ciò citavo quanto sopracitato. L'amico benpensante rise del mio argomentare poiché, a suo parere, l'umanità, alle soglie del Terzo Millennio, è cambiata del tutto e che quanto da me citato faceva parte del suo passato, quando, passando davanti ad un'edicola, acquisto un quotidiano del mattino “La Sicilia” e casualmente leggo: "La vittima è crollata per terra rantolante mentre gli altri sono fuggiti. E' durata perlomeno venti minuti l'agonia del giovane che si è trascinato per un lungo tratto della strada. In questo frattempo, a quanto risulta, accanto a lui è passato un' anziano signore che portava a passeggio il cane e che ha proseguito facendo finta di non vedere." (da "La Sicilia") - L'amico benpensante impallidì visibilmente e, impacciato, mi disse che un impegno di cui si era dimenticato lo costringeva a salutarmi. Lo guardai negli occhi nel dargli la mano e gli dissi: "Saremo alle soglie del Terzo Millennio ma l'umanità è sempre la stessa: ha imparato poco o nulla dalla sua stessa storia."

Mi rendo conto che molti, come il mio amico benpensante, potrebbero ridere, scandalizzarsi, o affannarsi nell'affermare che non è vero, che l'uomo ha fatto grandi progressi, che non è più un barbaro, un troglodita, e chi più ne ha più ne metta, ma i fatti stanno davanti a tutti.

Viviamo in un'epoca antiumanistica e deterministica, che si può affermare sia cominciata (o ricominciata) con la seconda metà dell’800, all'incirca verso il 1870, con l'era della macchina. Epoca che dura fino ad oggi, ben lontana dalle istanze universalistiche ed individualistiche dell'Umanesimo e dell'Illuminismo che esaltavano il valore della personalità umana. I concetti di Famiglia, Stato, Nazione, Patria, Libertà, Fratellanza, Uguaglianza, Individuo morale che furono ripresi dall'antichità (in gran parte dai Liberi Muratori) e rielaborati nell'epoca Umanistica / Illuminista, erano basati sull'Individuo e sulle sue esigenze immanentistiche. Queste idee base vennero sovvertite dal tardo Romanticismo (dal Croce definito "morboso"), dall'Idealismo post-kantiano, dal Razionalismo materialista, dal Conservatorismo in vario modo manifestato, dal l'Integralismo delle differenti Fedi, dal Nazionalismo sciovinista, dall'Attivismo per l'attivismo, dal Collettivismo statalista, ecc. Per cui nella società attuale si assiste ad una involuzione nel quale l'individuo non è più visto come "immagine di Dio" secondo una concezione Deista, o Teista o latamente Platonica od Umanistica ma viene invece visto come "essere vivente" che nel corso di una "evoluzione biologica" ha sopraffatto gli altri animali.

Il problema "Uomo" fra l'età di Socrate e quella di Voltaire o del Carducci, non era molto dissimile. Esiodo nell'VIII secolo a.C. nel suo poema "Le opere e i giorni" scrisse:

“Prego il cielo che io non abbia a mio turno a vivere a mezzo degli uomini della Quinta Razza; o che io fossi morto prima, o nato più tardi, poiché questa è la razza di ferro. Essi non cesseranno di soffrire di giorno fatiche e miserie, né la notte di essere consumati dalle angosce che loro invieranno gli Dei. L'ora verrà in cui Zeus annienterà a suo turno que­sta razza di uomini perituri: questo sarà il momento in cui gli uomini nasceranno con le tempie bianche. Il padre allora non assomiglierà ai suoi figli; ed i figli non assomiglieranno più ai loro padri. L'ospite non sarà più caro all'ospitante, né l'amico all'amico, il fratello al fratello, così, come nei tempi passati. Ai loro genitori pur vigili e amorevoli che fossero, i figli non mostreranno che disprezzo. Per farsi compiangere ed accontentare da loro, essi useranno parole rudi, i cattivi, e non proveranno alcun timore degli Dei. Ai vecchi che li avevano nutriti essi rifiuteranno gli alimenti. Mettendo il diritto nella forza, essi terrorizzeranno e sobilleranno le città, le une contro le altre. A nessun prezzo si terrà fede ai giuramenti fatti, né al giusto, né al bene; sarà soltanto all'artigiano del crimine, all'uomo disonesto che andrà la stima ed il rispetto. Il solo diritto che varrà sarà la forza;la coscienza non esisterà più. Il vile attaccherà il buono con parole aggressive e si appoggerà a falsi giuramenti.  Nel cammino dei miseri uomini si attaccherà la gelosia smodata, il linguaggio amaro, il fronte astioso, che si compiace del male. Allora lasciando per l'Olimpo la terra dalle larghe strade, nascondendo i loro bei corpi sotto dei bianchi veli, coscienza e vergogna abbandonando gli uomini monteranno verso gli eterni, tristi sofferenze resteranno solo ai mortali: contro il male non ci saranno più rimedi.”

Riflettendo sulle considerazioni di Esiodo ci si può rendere conto che nel mondo antico come in quello moderno, ad un certo punto è prevalsa una visione pessimistica e fatalistica di una più o meno prossima autodistruzione biologica del genere umano, peraltro suffragata nella nostra era da analisi scientifiche e razionali come conseguenza di una inarrestabile spirale del progresso scientifico, dell'incremento demografico, dell'inquinamento, delle contraddizioni e contrapposizioni proprie della società attuale così come per altre connotazioni sociali lo era nell'era antica. Oggi l'era delle macchine, dei computer, delle realtà virtuali, ha sradicato l'umanità dal suo ambiente naturale, creando notevoli scompensi in specie psicologici e da uno scientismo asettico è nato l'uomo numero ed allo stesso tempo, anacronosticamente, prende piede una nuova psicosi di anno mille e non più mille - alla quale si danno spiegazioni occultistiche, mistiche o scientifiche. Si cerca nel 'carisma' - di un uomo, di un credo. di un'idea - di trovare uno scopo alla propria esistenza per vincere la disperazione e la paura del domani. In mezzo a tutta questa Babele di idee, di concetti e di preconcetti, come si pongono i Massoni di fronte ai problemi sociali del nostro tempo e come si pone la Massoneria come Istituzione?

Quando i Massoni si riuniscono lo fanno “alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo e per il bene dell'umanità”.

Simboli e Rito sono una fonte inesauribile di studio per noi Liberi Muratori.  Con lo studio approfondito del Simbolo e con l'uso cosciente del Rito, noi Liberi Muratori operiamo a sviluppare l'intelligenza e ad aprirci alla Saggezza. La chiusura nella ricerca esoterica, sia essa individuale o collettiva, senza una "storicizzazione" non può rientrare in una prospettiva massonica, che persegue in parallelo sia la ricerca del Vero, o del trascendentale, quanto quella del Giusto o dell'Immanente nel consorzio umano. Così, come Istituzione e come singoli, non si può trasformare in una associazione di dotti filosofi e studiosi del passato. Allo stesso modo non si può incidere operativamente nel mondo profano senza darsi una propria base culturale e senza ricercare una propria formazione esoterico-iniziatica. I Liberi Muratori devono agire senza per questo "scendere in campo", per usare una perifrasi che in questo periodo va per la maggiore, operando sopratutto in senso negativo più che in quello positivo; cioè dissociandosi ogni qual volta il mondo profano offra condizioni contrarie ai valori e principi di Libertà, Uguaglianza, Fratellanza senza farsi a loro volta asservire da dogmatismi, da miti,da ingannevoli mete, da interessi che implichino un distacco da tali principi. In questi casi, operando in negativo, la Libera Muratoria deve essere pronta, se necessario, a farsi perseguitare o ad essere combattuta, ed essere pronta, al limite, anche ad assonnarsi pur di non inchinarsi alle sopraffazioni. Ciò è avvenuto molte volte in passato ed avviene nel presente in molte parti del mondo e ciò forse potrà ancora accadere. Comunque la più valida manifestazione della Libera Muratoria è quella di preparare nel suo seno i suoi adepti per renderli idonei, in tutte le circostanze, ad una loro proiezione nel mondo profano affinché si facciano resistenti alle molteplici manifestazioni disumanizzanti, intolleranti, liberticide e contemporaneamente si facciano strumenti di ogni istanza di progresso civile, di tolleranza, di libera estrinsecazione dell'individuo in quanto Essere dotato di intelligenza e raziocinio. La storia ci dice che così hanno agito nei secoli i Liberi Muratori. Da ciò l'esigenza di una scelta elitaria e selettiva del Libero Muratore che da profano non ha risposto ad un'inserzione per entrare in Massoneria ma è stato cooptato, rifuggendo dalle tentazioni di trasformare la Libera Muratoria in un movimento di massa ed all'esigenza di mantenere il segreto su chi è massone, salvo per chi è tenuto ad esporsi e per chi liberamente ritiene di farlo.

Nell'era delle macchine e del consumismo il ruolo della Libera Muratoria è più attuale che mai perchè c'è sete di Valori, di quei Valori che solo la libera Muratoria può trasmettere a partire dalla Famiglia, primo nucleo sociale del consorzio umano. L'Umanità non è cambiata, continua a ricercare la sua identità oggi come ieri. "Ciò che esiste in basso è come ciò che esiste in alto e ciò che è in alto è come quello che esiste in basso".

 

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