Le Scuole Iniziatiche dell'Antica Saggezza MARTINISMO
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UT UNUM SINT GIOVANNI ANIEL S.I.I. (FABRIZIO MARIANI) GRAN MAESTRO PASSATO DELL'ORDINE MARTINISTA UNIVERSALE
Discorso del Convegno annuale dell’O.M.U. nell’ottobre del 2000
Ognuno di noi, quale che sia il suo grado, ha il dovere di non perdere mai di vista il fine che si è dato, costi quel che costi. Più alto è il grado, maggiori sono le responsabilità, indipendentemente dai progressi reali che si siamo compiuti lungo la via dello sviluppo. Lo sappiamo bene: del composito mondo iniziatico scorrono davanti ai nostri occhi immagini che sono a dir poco desolanti: invidie, ripicche, risentimenti, personalismi, ipertrofie dell’ego, pettegolezzi, egoismi sono il tessuto sul quale si sviluppa la mala pianta della controiniziazione. I Martinisti di oggi, nei presupposti che da due secoli e mezzo si sono dati, dovrebbero essere diversi, quanto meno, dovrebbero aver imparato alcune lezioni dagli errori del passato. Ma non sempre è così. Non sempre ci si rende conto che la spoliazione reale è un obbiettivo da conseguire fin dal grado di associato; non sempre ci si rende conto che su noi pochissimi grava l’immane compito di colmare i vuoti spirituali che istituzioni ben più massicce della nostra alimentano; non sempre ci si rende conto che, per fronteggiare la pochezza di spirito altrui, occorre essere spiriti ardenti alla cui fiamma ogni residuo della personalità deve essere sacrificato; non sempre ci si rende conto che è un delitto grave contro lo spirito occultamente compiacersi delle immense lacune che si aprono come abissi nel seno di altre strutture (le religiose, ad esempio, marcate sovente dalla tabe di un’ipocrita perfidia). Di quale UT UNUM SINT mi vuoi parlare, tu Martinista che pure cianci di aristocrazia iniziatica, se non hai imparato a rinunciare a compiacerti delle sventure altrui e ad avere finalmente ragione delle inquietudini che la tua personalità si trascina dietro e nelle quali continuamente ti coinvolge senza che tu nemmeno te ne renda conto? Se non sei capace di tanto, cambia strada, affidati ad un buon padre spirituale di santa romana chiesa, ad un guru, ad un saggio maestro di vita massone, lasciati guidare: ci sono forti probabilità che, con questa scelta, tu almeno non abbia a rimproverarti di aver sprecato questa attuale incarnazione. Dice: ma io pratico i riti, io studio, mi analizzo di continuo. Bene, bravo; ma credi davvero che tutto questo sia sufficiente se non hai imparato ad esercitare la difficile arte della carità e dell’umiltà? L’esercizio di queste due arti è l’unico in grado di schiudervi le porte della realizzazione. Potete non aver colpa se ancora non lo avete capito, ma senz’altro avrete colpa se, dopo che vi è stato detto, non prenderete in considerazione il messaggio. Mio compito, come compito di tanto altri, compresi alcuni di voi, è dare messaggi. Specie adesso che stiamo entrando nel 2001, all’inizio dell’Era dello Spirito Puro Fratello Martinista, sorella Martinista, vi siete messi in sintonia con il mio cuore? Capite dove il Gran Maestro vuole condurvi? Magari gliene mancano i mezzi, ma capite dove le circostanze vi impongono di andare? Il 2001 è alle porte e il significato profondo di questo evento, di questa scadenza, non può sfuggirvi. Troppo a lungo ne abbiamo parlato in passato perché almeno una piccola eco non sia rimasta. E’ un autobus che passa una sola volta nella storia personale di ognuno di noi che, ora e qui, siamo vivi. Non ci è concesso più di campare alla giornata; se qualcuno di noi si è illuso di poterlo fare, è tempo che riveda le sue posizioni e tragga le sue conclusioni. Credetemi non è tempo di chiacchiere per anime belle; occorre che ognuno di noi – eroicamente e con un pizzico di incoscienza- prenda su di sé la sua croce, quale che sia., e si impegni a fare quanto gli è richiesto dai signori del karma. Per ognuno di noi c’è un progetto, delineato da prima che il tempo fosse: se non lo sapevate oro lo sapete- ma non solo perché ve lo dico io, ma perché la vostra memoria cellulare ne dà testimonianza- e dovete regolarvi di conseguenza. Siete voi, siamo noi quelli dell’UT UNUM SINT. Se cominciamo a lavorare in questa direzione, il mondo di cui parla il Cristo di Giovanni potrà presto, molto prima di quanto si immagini, essere trasformato in meglio.
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