DIECI PREGHIERE
LOUIS-CLAUDE DE SAINT-MARTIN
Prefazione di Giovanni Aniel S.I.I.
e traduzione di Amenofis S.I.I.
Editrice Amenothes – tutti i diritti riservati
In queste dieci
preghiere, scaturite dal cuore del più ispirato dei nostri Maestri
Passati, è concentrato l’iter operativo martinista.
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Preghiera n°1
Eterna sorgente di tutto ciò che è, Tu che mandi gli spiriti
dell’errore e della tenebra nella non-verità, separandoli dal Tuo
amore, manda a colui che Ti cerca uno spirito di verità che lo
unisca per sempre a Te. Possa il fuoco di questo spirito consumare
in me tutte le tracce dell’antico uomo, e dopo averle consumate,
possa produrre da quelle ceneri un uomo nuovo su cui la Tua sacra
mano non disdegnerà di spargere un sacro crisma! Sia questa la fine
della penitenza e dei miei lunghi travagli, e possa la Tua vita che
è una in ogni luogo, trasformare il mio intero essere nell’unità
della Tua immagine, il mio amore nell’unità del Tuo amore, la mia
attività nell’unità delle opere di giustizia e il mio pensiero
nell’unità di tutte le luci. Tu imponi all’uomo grandi sacrifici
solo per spingerlo a cercare in Te tutte le ricchezze e tutte le
delizie, e lo spingi a cercare tutti questi tesori in Te solo perché
Tu sai che essi soli possono farlo felice, perché Tu solo, che li
hai concepiti e creati, li possiedi. Sinceramente, o Dio della mia
vita, io non posso trovare da nessuna parte salvo che in Te, la
radice e la realizzazione del mio essere. Tu hai anche detto che
solo nel cuore dell’uomo puoi trovare il Tuo riposo. Non smettere
quindi, un solo istante le Tue operazioni su di me, affinché non
solo possa vivere, ma il Tuo nome possa essere conosciuto fra le
nazioni. I Tuoi profeti hanno affermato che chi muore non può
lodarti, fa che la morte non si avvicini mai a me, perché io ardo
dal desiderio di offrirti una lode immortale: io desidero
ardentemente che l’Eterno Figlio della Verità non debba mai accusare
il cuore dell’uomo di velare minimamente il Tuo splendore o della
più piccola diminuzione della sua pienezza. Dio della mia vita, la
pronuncia del cui Nome realizza tutte le cose, restituisci alla mia
natura ciò che Tu all’inizio condividevi con essa, ed io manifesterò
quel Nome tra le nazioni, ed esse impareranno che Tu solo sei il
loro Dio, Tu solo la loro vita essenziale, perché Tu solo sei il
moto e il principio motore di tutti gli esseri. Tu getti il seme dei
Tuoi desideri nell’anima dell’uomo, in quel campo in cui nessuno può
competere con Te perché sei Tu che le hai dato l’esistenza. Semina
lì dentro i Tuoi desideri cosicché l’anima, con la forza del Tuo
amore possa essere strappata dagli abissi in cui è tenuta e che
vorrebbero inghiottirla per sempre. Abolisci per me il reame delle
immagini: disperdi le barriere fantastiche che determinano un
immenso intervallo e spargono dense tenebre tra la Tua luce vivente
e me avvolgendomi nelle loro spire. Mostrami la sacra sostanza e il
divino sigillo di cui sei il loro custode, penetra il centro della
mia anima col fuoco che brucia in Te, in modo che la mia anima possa
bruciare con Te fino a conoscere la Tua vita ineffabile e le
inesauribili delizie della Tua eterna esistenza. Troppo debole per
sopportare il peso del Tuo Nome, io rimetto nelle Tue mani il
compito di erigere il suo completo edificio e di porre Te stesso
come prime fondamenta nelle profondità di quell’anima che Tu mi hai
dato come torcia, mostrando la luce alle nazioni perché esse non
possano più vivere nelle tenebre. Grazie a Te, o Dio di pace e di
amore! Grazie a Te, perché Tu sei stato premuroso verso di me e non
hai voluto che alla mia anima mancasse alcunché affinché i Tuoi
nemici non potessero dire che il Padre dimentica i Suoi Figli o è
incapace di sgravarli.
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