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Le Scuole Iniziatiche dell'Antica  Saggezza

MARTINISMO

                                
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Estratti da

"MARTINEZISMO, WILLERMOZISMO,
MARTINISMO, MASSONERIA"

Dott. Gerard Encausse (Papus) 1899

 

 

GLI ILLUMINATI - SWEDENBORG - MARTINEZ E WILLERMOZ - GLI ILLUMINATI CRISTIANI - LA ROSA-CROCE

E' impossibile rendersi conto chiaramente del carattere reale del Martinismo in ogni epoca, se per prima cosa non si stabilisce la capitale differenza che separa le società d'illuminati dalle società di massoni. La società d'illuminati è legata all'invisibile da uno o più capi. Il suo principio di esistenza e di durata ha dunque la sua origine in un piano superumano e il suo governo avviene dall'alto in basso, con l'obbligo, per i membri della fratellanza, di obbedire ai capi, allorchè sono entrati nel cerchio interiore, o di abbandonare questo cerchio interiore. La società dei massoni non è per nulla legata all'invisibile. Il suo Principio di esistenza e di durata ha origine dai suoi membri e soltanto dai suoi membri; tutto il suo governo si svolge dal basso in alto con selezioni successive per elezione. Ne segue che quest'ultima forma di fratellanza non può produrre per fortificare la sua esistenza che le carte e i documenti amministrativi comuni ad ogni società profana; mentre gli ordini d'Illuminati si riferiscono sempre al Principio invisibile che li dirige. La vita privata, le opere pubbliche e il carattere dei capi della maggior parte delle fratellanze d'Illuminati mostrano che questo Principio invisibile appartiene al Piano divino, e che non ha nulla a che fare con Satana o i demoni, come cercano di insinuare i clericali allarmati dal progresso di questa Società. La Fraternità d'Illuminati più nota, anteriore a Swedenborg e la sola di cui si possa parlare al mondo profano, è quella dei Fratelli Illuminati della Rosa-Croce, la costituzione e la chiave della quale saranno rese note fra parecchi anni. Sono i membri di questa fratellanza che hanno deciso la creazione di società simboliche, raccomandato di conservare i rudimenti dell'iniziazione ermetica e che hanno dato pure origine ai diversi riti della Massoneria. Dunque non vi può essere confusione tra l'Illuminismo o centro superiore di studi ermetici e la Massoneria o centro inferiore di conservazione riservato ai principianti. Solamente entrando nelle fratellanze di illuminati i massoni possono ottenere la conoscenza pratica di questa luce, dopo di che essi progrediscono di grado in grado.

 

SWEDENBORG

Agli sforzi incessanti dei fratelli illuminati della Rosa-Croce, l'invisibile recò un contributo considerevole con l'illuminazione di Swedenborg il celebre sapiente svedese. La missione realizzatrice di Swedenborg consistette soprattutto nella costituzione di una cavalleria laica del Cristo, incaricata di difendere l'idea cristiana nella sua primitiva purezza e di attenuare nell'invisibile, i deplorevoli effetti delle concussioni, degli accaparramenti di fortuna e di tutti i procedimenti cari al “Principe di questo Mondo", messi in opera dai gesuiti, con il pretesto di cristianesimo.
Swedenborg suddivise la sua opera di realizzazione in tre sezioni:
1° La sezione di insegnamento costituita dai suoi libri e dal racconto delle sue visioni.

2° La sezione religiosa costituita dall'applicazione rituale dei insegnamenti.
3° La sezione incaricata della tradizione simbolica e pratica, costituita dai gradi iniziatici del Rito swedenborghiano.
Per il momento ci interessa solo quest'ultima. Era suddivisa in tre sezioni secondarie: la prima elementare e massonica, la seconda elevava il recipiendario sino all'illuminismo e la terza attiva.
La prima sezione comprendeva i gradi di: apprendista, compagno, maestro e maestro eletto.

La seconda sezione comprendeva i gradi di: apprendista cohen (o maestro eletto illuminato), compagno cohen, maestro cohen.
La terza sezione comprendeva i gradi di: 1° maestro cohen delegato alla realizzazione elementare o apprendista Rosa-croce; 2° cavaliere Rosa-Croce commendatore; 3° Rosa-Croce illuminato o Kadosch (maestro grande architetto) .

Si rivelerà che gli scrittori massoni e fra gli altri il Ragon, non hanno avuto, sull'illuminismo, che informazioni di seconda mano e che non hanno potuto dare le informazioni che diamo adesso, nè vedere la chiave del passaggio da una sezione all'altra con Io sdoppiamento del grado superiore di ogni sezione.
Inoltre si osserverà che il solo vero creatore degli alti gradi è Swedenborg e che questi gradi si allacciano esclusivamente all'Illuminismo e sono stati gerarchizzati e costituiti direttamente dagli Invisibili.

Più tardi, certi falsi massoni cercheranno di appropriarsi dei gradi dell'Illuminismo e non perverranno che a mettere in mostra la loro ignoranza.
Infatti, il possesso del grado di fratello illuminato della Rosa-Croce non consiste nella proprietà di una pergamena e di un collare.
Essa si prova solo con il possesso di poteri spirituali attivi che la pergamena e il collare non possono che indicare.

Ora, fra gli iniziati di Swedenborg uno di coloro ai quali l'Invisibile prestò in modo particolare la sua incessante assistenza, vi fu un uomo dotato di grandi capacità di realizzazioni in tutti i piani: Martinez de Pasqually che ricevette l'iniziazione dal Maestro a Londra e che venne incaricato di diffonderla in Francia.

 

IL MARTINEZISMO

Grazie alle stesse lettere di Martinez, abbiamo potuto fissare l'esatta ortografia del suo nome, finora storpiato dai critici (Reghellini, 2° vol. pag 434, citato dal Ragon): grazie anche agli archivi che possediamo, e all'appoggio incessante dell'invisibile, se noi potremo dimostrare che Martinez non ha mai avuto l'idea di ricondurre la massoneria a "principi essenziali" che egli disprezzò sempre, da buon illuminato che era. Martinez ha passato metà della sua vita a combattere i nefasti effetti della propaganda senza fede di quei pedanti delle logge che, abbandonando la via segnata dai Superiori Incogniti, hanno voluto farsi perni dell'Universo e sostituire l'azione del Cristo con la loro e i consigli dell'Invisibile con i risultati degli scrutini emessi dalla moltitudine. Dunque, in che cosa consisteva il Martinezismo?

Nell'acquisizione, con la purezza corporale, animica e spirituale dei poteri che permettono all'uomo di entrare in relazione con gli esseri invisibili, quelli che le chiese chiamano angeli e di pervenire così, non solo alla reintegrazione personale dell'operatore, ma anche a quella di tutti i suoi discepoli di buona volontà.
Martinez accoglieva nella sala delle sedute coloro che gli chiedevano la luce. Tracciava i cerchi rituali, scriveva le parole sacre, pregava umilmente e con fervore agendo sempre in nome del Cristo, così come ne hanno fatto testimonianza tutti coloro che hanno assistito alle sue operazioni e come attestano anche tutti i suoi scritti.

Allora gli esseri invisibili apparivano, sempre in piena luce. Questi esseri agivano e parlavano: impartivano insegnamenti elevati, invitavano alla preghiera e al raccoglimento, e ciò senza medium in trance, senza estasi nè allucinazioni morbose.

Quando l'operazione era terminata e gli esseri invisibili erano scomparsi, Martinez dava ai suoi discepoli il mezzo d'arrivare a ottenere, da soli, i medesimi risultati.

Solamente dopo che essi avevano ottenuto, da soli, l'assistenza dell'Invisibile, Martinez dava loro il grado di Rosa-Croce, come lo dimostrano, con evidenza, le sue lettere.

L'iniziazione di Willermoz, che durò più di dieci anni, quella di Claude de Saint-Martin e degli altri ci insegnano che il Martinezismo era consacrato a cosa diversa dalla pratica della massoneria simbolica e che occorre non essere mai stati ammessi alla soglia di un centro reale d'Illuminismo per confondere i discorsi dei venerabili con i lavori attivi dei Rosa-Croce martinisti.
Martinez vuole innovare così poco che conserva integralmente i nomi dati ai gradi dagli invisibili e trasmessi da Swedenborg. Dunque sarebbe più logico dire Swedenborghismo adattato anzichè Martinezismo. (Nei misteri - del Rito di Swedenborg - è detto che quando l'uomo, con una vita nuova, santa e esemplare, si è Integrato nella sua primitiva dignità e che, con utili lavori, ha ricuperato i suoi diritti primitivi, allora si riaccosta al suo Creatore con una vita nuova speculativa, animata dal soffio divino: è Iniziato eletto Cohen: nelle Istruzioni che riceve, impara le scienze occulte in ogni loro parte, che gli fanno conoscere i segreti della natura, l'arte chimica, l'ontologia e l'astronomia.).

Ma Martinez considera talmente la Massoneria come una scuola d'istruzione elementare e inferiore che il suo "Maestro Cohen" dice: Sono stato ricevuto maestro Cohen passando dal triangolo ai cerchi.
Il che vuol dire, traducendo i simboli: "Sono stato ricevuto maestro illuminato passando dalla Massoneria alla pratica dell'Illuminismo".
Ugualmente si domanda all'apprendista cohen: "Quali sono i differenti segni, parole e toccamenti convenzionali degli Eletti Massoni Apocrifi?

Ed egli risponde: "Per l'apprendista Jachin, la parola di passo Tubalkain; per il compagno Booz, la parola di passo Shibbolet, per il Maestro Makbenak, la parola di passo Giblin".
Dunque, era necessario possedere non tre, ma almeno sette gradi della Massoneria ordinaria per diventare cohen. La lettura, anche superficiale, del catechismo è sufficiente a questo grado.
Martinez cercò di sviluppare ogni membro del suo Ordine con il lavoro personale lasciandogli tutta la libertà e responsabilità dei suoi atti. Selezionò con la massima cura ciascuno dei suoi membri e non conferì i gradi che a una reale aristocrazia dell'intelligenza. Infine ammetteva all'iniziazione le donne con gli stessi diritti degli uomini e con le stesse garanzie.

Gli iniziati, una volta preparati, si riunivano tra loro per aiutarsi a vicenda e queste riunioni erano tenute nelle epoche astronomiche determinate a questo fine. Così si costituì la cavalleria del Cristo, cavalleria laica, tollerante, che si discostava dalle pratiche abituali dei diversi cleri.

Proseguimento individuale della reintegrazione con il Cristo, gruppo di sforzi spirituali per aiutare i deboli e i principianti: tale era, riassumendo, il ruolo del Martinezismo.

Rievochiamo ora la sua situazione in Francia.
Il Martinezismo reclutò i suoi discepoli, sia per azione diretta, come avvenne per Claude de Saint-Martin, sia più frequentemente tra gli uomini già titolari di alti gradi massonici. Nel 1754, Martinez si trovava in presenza di:

1° da una parte, della Massoneria venuta dall'Inghilterra e costituente la Grande Loggia Inglese di Francia (dal 1743) che presto doveva diventare la Grande Loggia di Francia (1756) e dare origine agli intrighi del maestro di danza Lacome. Questa massoneria elementare e costituita dai tre gradi azzurri (apprendista, compagno, maestro) era senza pretese e formava un eccellente centro di selezione.

2° accanto a questa Loggia Inglese esisteva, con il nome di Capitolo di Clermont, un gruppo che praticava il sistema templare che Ramsay aveva, nel 1728, aggiunto alla Massoneria con i gradi di:  " Scozzese, Novizio, Cavaliere del Tempio" ecc. Qui è necessario una breve spiegazione. Uno dei più attivi rappresentanti dell'iniziazione templare era stato Fenelon il quale, durante i suoi studi di cabala, era entrato in relazione con parecchi cabalisti ed ermetisti. Quando, dopo la lotta con Bossuet, Fenelon fu costretto a fuggire il mondo e a esiliarsi in penosa inattività, organizzò con cura un piano d'azione che presto o tardi doveva assicurargli la rivincita.

Il cavaliere di Ramsey venne iniziato da Fenelon e incaricato di eseguire il piano con l'appoggio dei Templari che avrebbero assicurato nello stesso tempo la loro vendetta.

Il cavaliere di Bonneville, nel 1754, aveva fondato il Capitolo di Clermont con i gradi templari e perseguiva uno scopo politico ed una rivoluzione sanguinosa che Martinez non poteva approvare, nè alcun vero cavaliere del Cristo. Così, non solo Martinez, ma anche i discepoli di tutti i gradi del suo Ordine, come Saint-Martin e Willermoz, combatteranno energicamente il rito templare che in parte raggiungerà Io scopo nel 1789 e nel 1793 facendo ghigliottinare la maggior parte dei capi del Martinismo- Ma non anticipiamo.
3° oltre a queste due correnti, c'erano ancora in Francia altri rappresentanti dell'Illuminismo. Innanzi tutto citiamo Pernety che tradusse Il Cielo e l'Inferno di Swedenborg e che doveva costituire il sistema degli Illuminati di Avignone (1766) ed avere una parte importante nella costituzione dei Filaleti (1773). Allo stesso centro occorre allacciare l'opera di Chastenier (benedettino), il quale, nel 1767, a Londra gettò le prime basi del rito degli Illuminati Teosofi che brillò particolarmente a partire dal 1783, L'Illuminismo in tal modo crea parecchi gruppi uniti tra loro da un comune fine e da guide invisibili venute dal medesimo centro e che in seguito si riuniranno tutti sul piano fisico. In questa azione l'opera più feconda spetta a Martinez, poiché a lui sono stati dati dal cielo quei "poteri attivi" che i suoi discepoli ricorderanno sempre con ammirazione e rispetto.

Dal punto di vista amministrativo, il Martinezismo seguirà esattamente i gradi di Swedenborg, come constateremo nella lettera di Martinez del 16 giugno 1760.

Il titolo di Maestro Grande Architetto riassume infatti i tre gradi della terza sezione.

Sotto l'autorità d'un tribunale sovrano si costituiranno le logge e i gruppi della provincia, di cui si potranno seguire la nascita e l'evoluzione nelle sue lettere che abbiamo pubblicate.

 

IL WILLERMOZISMO

Fra i discepoli di Martinez, due meritano in modo particolare la nostra attenzione per le loro opere realizzatrici, sono: Willermoz di Lione e Claude de Saint-Martin.

Occupiamoci subito del primo. Jean Baptiste Willermoz, negoziante lionese, era massone quando cominciò la corrispondenza iniziatica con Martinez.

Abituato alla gerarchia massonica, ai gruppi e alle logge, egli con centrerò la sua opera di realizzazione verso questo scopo e tenderà sempre a costituire riunioni e logge d'illuminati, mentre Saint-Martin concentrerà i suoi sforzi soprattutto verso Io sviluppo individuale. Ma l'opera capitale di Willermoz sarà l'organizzazione dei congressi massonici o Conventi, che permisero ai Martinisti di smascherare, in anticipo, l'opera fatale dei Templari e che presentarono il Martinismo con il suo vero carattere di Università integrale e imparziale della Scienza ermetica.

Quando Martinez cominciò la sua iniziazione, Willermoz era venerabile regolare della loggia La Perfetta Amicizia di Lione, posto che occupò dal 1752 al 1763. Questa loggia dipendeva dalla Grande Loggia di Francia.

Nel 1760, una prima selezione era stata operata e tutti i membri detentori del grado di Maestro avevano costituito una Grande Loggia dei Maestri di Lione con Willermoz Gran Maestro.
Nel 1765, fu operata una nuova selezione con la creazione di un Capitolo dei Cavalieri dell'Aquila Nera, sotto la direzione del dott. Jacques Willermoz, fratello minore del precedente.
Nello stesso tempo, Jean Baptiste Willermoz lasciava la presidenza della Loggia ordinaria e della Loggia dei Maestri che era posta sotto la direzione del f.::. Sellonf, per mettersi a capo della loggia degli Eletti Cohen, formata dai migliori elementi del Capitolo.
Sellonf, il dott. Willermoz e J. B. Willermoz formavano il Consiglio Segreto che dirigeva tutti i fratelli di Lione.

Occupiamoci prima di quanto avveniva nelle logge dei Cohen e poi parleremo dei conventi.

Risulta formalmente dai documenti attualmente custoditi dal Supremo Consiglio Martinista e provenienti direttamente da Willermoz che le sedute, riservate ai membri di grado, di poter giustificare il loro titolo d'illuminati, erano consacrati alla preghiera collettiva ed alle operazioni che permettevano la comunicazione diretta con l'Invisibile. Possediamo tutti i particolari concernenti la modalità di questa comunicazione; ma devono essere riservati esclusivamente al Comitato direttivo del Supremo Consiglio. Ciò che dobbiamo rivelare e che getterà una grande luce su molti punti è che gli iniziati chiamavano l'essere invisibile il Filosofo Incognito; che è lui che ha dettato, in parte, il libro "degli Errori e della Verità" e che Claude de Saint-Martin non ha assunto per sè questo pseudonimo che più tardi e per ordine. Diamo le prove di questa affermazione nel nostro volume su Saint-Martin.
Ma ciò che teniamo ad affermare sin d'ora, è che la spiritualità più grande, la sottomissione più completa alle volontà del Cielo e le preghiere più ardenti a N. S. Gesù Cristo non hanno mai cessato di precedere, accompagnare e terminare le sedute presiedute da Willermoz. (Ho conosciuto molti Martinisti, sia di Lione che di altre città delle province meridionali. Lungi dall'apparire attaccati alle opinioni dei filosofi moderni, essi professavano il disprezzo dei loro principi- La loro Immaginazione, esaltata dall'oscurità degli scritti del loro patriarca, li disponeva ad ogni genere di credulità; sebbene parecchi si distinguessero per capacità e conoscenze, essi avevano la mente incessantemente occupata da fantasmi e prodigi. Non si limitavano a seguire i precetti della religione dominante; ma si davano alle pratiche di devozione della classe meno istruita. Generalmente i loro costumi erano molto regolari. Si notava un grande cambiamento nella condotta di coloro che, prima di adottare le opinioni dei Martinisti, erano vissuti nella dissipazione e nella ricerca dei piaceri.
(Mounier: Influence des Illuminès dans la Revolution, Paris, 1822, pag- l57))

Dopo di che, se i clericali vogliono vedere un diavolo peloso e cornuto in ogni influenza invisibile e sono sempre disposti a confondere tutto ciò che è extra terrestre con le influenze inferiori, ciò li riguarda e noi non possiamo che deplorare tal partito preso che apre le porte a tutte le mistificazioni e a tutti gli schemi. Il Willermozismo, come il Martinezismo e il Martinismo, è sempre stato esclusivamente cristiano, ma mai clericale e giustamente. Esso dà a Cesare quello che è di Cesare e a Cristo quello che è di Cristo; ma non vende Cristo a Cesare.

" L'Agente o Filosofo Incognito" aveva dettato 166 quaderni di istruzioni, dei quali Claude de Saint-Martin aveva preso conoscenza e ne aveva copiato alcuni di propria mano.
Di questi quaderni circa 80 furono distrutti nei primi mesi del 1790 dall'agente stesso, che volle evitare di farli cadere nelle mani degli inviati di Robespierre che compirono sforzi inauditi per impossessarsene………

 


CLAUDE DE SAINT-MARTIN E IL MARTINISMO

Se non si conosceva neppure il modo di scrivere il nome di Martinez, se non si sapeva di più circa l'opera reale di Willermoz, prima dell'apparizione delle lettere di Pasqually che abbiamo pubblicate, al contrario si è scritto molto, e strane cose, su Claude de Saint-Martin. Le critiche, le analisi, le supposizioni ed anche le calunnie fatte a questo proposito si basano unicamente sulle opere e sulle lettere exoteriche del Filosofo Incognito- La sua corrispondenza d'iniziato indirizzata al collega Willermoz, dimostra gli errori commessi dai critici e, in particolare, da Matter. E' vero che non si poteva estrarre di più dai documenti attualmente conosciuti, soprattutto quando non si ha alcuna idea delle possibilità che offre l'Illuminismo a questo riguardo. Così attenderemo, per pubblicare queste lettere, che nuove inesattezze siano state prodotte sul conto del grande realizzatore martinista, in maniera da distruggere in una sola volta molte ingenuità e molte leggende.

Se Willermoz fu soprattutto incaricato del gruppo degli elementi martinisti e dell'azione in Francia, Claude de Saint Martin ricevette la missione di creare la iniziazione individuale e di portare la sua azione più lontano possibile. A questo scopo gli fu concesso di studiare gli insegnamenti dell' “Agente Incognito" e possediamo, nell'archivio dell'Ordine, parecchi quaderni copiati e annotati da Saint-Martin.
Come abbiamo detto prima, il libro degli Errori e della Verità è dovuto quasi interamente a questa origine invisibile e in questo occorre vedere la causa dell'emozione provocata, nei centri d'iniziazione, dall'apparizione di questo libro, emozione che i critici cercano di spiegare con tanta pena. Questo punto, come molti altri, verrà schiarito quando sarà necessario.

Oltre agli studi relativi all'Illuminismo, iniziati accanto a Martinez e continuati con Willermoz, Claude de Saint-Martin si occupò attivamente d'ermetismo pratico e un poco d'alchimia. Aveva a Lione un laboratorio organizzato a questo scopo.

Ma lasciamo la sua vita che ricostruiremo più tardi, ed occupiamoci solamente della sua opera dal punto di vista che ci interessa.
Dovendo spingere la sua azione in lontananza, Claude de Saint Martin era costretto a compiere certe riforme nel Martinezismo. Così gli autori classici della Massoneria hanno dato il nome del grande realizzatore al suo adattamento e designano con il nome di Martinismo il movimento sorto da Claude de Saint-Martin. E' divertente vedere certi critici, che ci asterremo dal qualificare, sforzarsi di far credere che Saint-Martin non fondò mai un ordine. Dobbiamo veramente ritenere i lettori male informati per osar sostenere ingenuamente tale assurdità. E' l'Ordine di Saint-Martin che, penetrato in Russia sotto il regno della Grande Caterina, ottenne un tal successo al punto che venne recitata a corte una commedia interamente dedicata al Martinismo che si voleva mettere in ridicolo. All'Ordine di Saint-Martin si ricollegano le iniziazioni individuali di cui si parla nelle memorie della baronessa d'Oberkierch; infine l'autore classico della Massoneria, il positivista Ragon, che non è tenero con i Riti degli Illuminati, descrive alle pagine 167 e 168 della sua Ortodossia Massonica i cambiamenti operati da Saint-Martin per costituire il Martinismo.

Sappiamo che non vale la pena di prendere parte a queste critiche più seriamente dei loro autori e che certi massoni difficilmente perdoneranno a Saint-Martin di aver disprezzato, per tutta la vita, la massoneria positivista, come fece Martinez e di averla riportata al suo vero ruolo di scuola elementare e di centro d’istruzione simbolica inferiore. Quando si vogliono negare dei fatti storici, ci si rende ridicoli. Colui che i critici universitari hanno chiamato il Teosofo d’Amboise era dunque un realizzatore molto pratico sotto l’apparenza mistica. Usò, come Weishaupt l’iniziazione individuale, e grazie a questo procedimento, diede all’Ordine una facilità d’adattamento e d’estensione che gli invidiano molti riti massonici. E’ così vero che Saint-Martin fu il grande diffusore della Cavalleria Cristiana di Martinez, che i più violenti attacchi furono rivolti contro la sua opera, il suo carattere e anche contro la sua vita.
Occorrerebbe un intero volume per rispondere minutamente a questi attacchi; così noi ci limiteremo, in questo breve studio, a indicare, servendoci soprattutto dei documenti già stampati, quale era il vero carattere del martinismo all’epoca di Saint-Martin.

 

L’iniziazione Martinista - Suo carattere - Alta Spiritualità

"La sola iniziazione che predico e che cerco con tutto l'ardore dell'anima è quella con la quale possiamo entrare nel cuore di Dio e far entrare il cuore di Dio in noi, per compiervi un matrimonio indissolubile, che ci renda l'amico, il fratello e la sposa del nostro divino Riparatore. Non c'è altro mistero per arrivare a questa santa iniziazione che affondare sempre di più nella profondità del nostro essere e di non cedere, finche non siamo giunti a estrarne la vivente e vivificante radice; perché allora tutti i frutti che dovremo portare, secondo la nostra specie, si produrranno naturalmente in noi e fuori di noi, come capita agli alberi terrestri, perché sono aderenti alla propria radice e non cessano di succhiarne il succo."

 

Fuoco - Sofferenza

"Quando soffriamo per le nostre opere false e infette, il fuoco è corrosivo e bruciante e tuttavia deve esserlo meno di quello che serve da fonte a queste false opere; così ho detto, più per sentimento che per raziocinio (nell'Uomo di desiderio), che la penitenza è più dolce del peccato. Quando soffriamo per gli altri uomini, il fuoco è ancora più affine all'olio e alla luce; così, sebbene ci strazi l'anima e ci inondi di lacrime, non si passa per queste prove senza ricavarne deliziose consolazioni e sostanze più nutrienti."

 

Carattere essenzialmente cristiano del Martinismo

I clericali hanno fatto, in ogni epoca, tutti gli sforzi per conservare solo per loro la possibilità di comunicare con il piano divino. Secondo le loro pretese, ogni comunicazione che non deriva dalla Oro influenza è dovuta sia a Satana che ad altri demoni. Essi hanno spinto la calunnia al punto di pretendere che i Martinisti non fossero cristiani e che non servivano Cristo, ma non so quale diavolo, celato sotto il suo nome.

Ecco la risposta di Claude de Saint-Martin a queste sciocchezze:
" Ma aggiungo che gli elementi misti sono il mezzo che Cristo doveva assumere per arrivare sino a noi, invece noi dobbiamo spezzare, attraversare questi elementi per arrivare sino a lui, fintanto che riposeremo su questi elementi, saremo arretrati.
" Tuttavia, poiché credo di parlare ad un uomo misurato, calmo e discreto, non vi nasconderò che, nella scuola per la quale sono passato, più di venticinque anni fa, le comunicazioni di ogni genere erano numerose e frequenti, e ne ho avuto la mia parte come molti altri e che, in questa parte, tutti i segni indicativi del Riparatore erano capiti. Ora, voi non ignorate più che il Riparatore e la causa attiva sono la stessa cosa.

 

IOD HE VAU HE

"Credo che la parola sia sempre comunicata direttamente sino dall'inizio delle cose. Essa ha parlato direttamente a Adamo, ai suoi figli e successori, a Noè, Abramo, Mosè, ai profeti ecc. , sino al tempo di Gesù Cristo. Ha parlato con il gran nome, e voleva trasmetterlo direttamente, e per pronunciare il quale, secondo la legge levitica, il gran prete si chiudeva solo nel Santo dei Santi; e che, secondo alcune tradizioni, portava dei campanelli attaccati al fondo della veste per coprirne la pronuncia alle orecchie di coloro che restavano nelle altre cinte.

 

IOD HE SCHIN VAU HE

"Quando il Cristo è venuto, ha reso la pronuncia di questa parola più centrale e più interiore, poiché il gran nome che queste quattro lettere esprimevano è l'esplosione quaternaria o il segnale cruciale di ogni vita; mentre Gesù Cristo portando dall'alto la W degli ebrei, o la lettera S, ha unito il santo ternario al gran nome quaternario, di cui tre è il principio. Ora, se il quaternario doveva trovare in noi la propria fonte nelle ordinazioni antiche, a maggior ragione il nome di Cristo deve pure attendere da lui esclusivamente tutta l'efficacia e la luce. Perciò ci ha detto di chiuderci nella nostra stanza, quando vorremo pregare: mentre nell'antica legge, occorreva assolutamente andare a pregare nel Tempio di Gerusalemme; e qui, vi rimanderò ai trattatelli del vostro amico sulla penitenza, la santa preghiera, il vero abbandono, intitolati: De Weg zu Christ, vi vedrete, ad ogni passo, se tutti i mezzi umani non sono scomparsi e se è possibile che qualcosa vi sia trasmessa veramente, se lo spirito non si crea in noi, come si crea eternamente nel principio della natura universale dove si trova in permanenza l'immagine da cui abbiamo estratto la nostra origine e che è servita da quadro al Mensebwerdung. Senza dubbio, c'è una grande virtù in questa vera pronuncia, tanto centrale che orale, di questo gran nome e di quello di Gesù Cristo che ne è il fiore. La vibrazione della nostra aria elementare è cosa molto secondaria nell'operazione con cui questi nomi rendono sensibili le cose che non lo sono. La loro virtù sta nel fare oggi e in ogni momento ciò che hanno fatto all'inizio delle cose per dare origine ad esse; e poiché esse hanno prodotto ogni cosa prima che esistesse l'aria, senza dubbio sono ancora al di sopra dell'aria, quando adempiono le stesse funzioni; e non è impossibile a questa divina parola farsi sentire, anche da un sordo e in un luogo privo d'aria, come non è difficile alla luce spirituale rendersi sensibile ai nostri occhi anche fisici, quand'anche fossimo ciechi e sprofondati nella prigione più tenebrosa. Quando gli uomini fanno sentire le parole fuori del loro vero posto e che consegnano per ignoranza, imprudenza o empietà, alle regioni esteriori o a disposizione degli uomini del torrente, esse conservano sempre senza dubbio la loro virtù, ma ne trattengono sempre in quantità, perché non si adattano alle combinazioni umane; perciò questi tesori tanto rispettabili non hanno fatto altro che provare diminuzione passando per le mani dell'uomo; senza contare che non han cessato d'essere sostituiti da ingredienti o nulli o pericolosi, che, producendo pure degli effetti, hanno finito per riempire di idoli il mondo intero, perché è il tempio del vero Dio, che è il centro della parola."

Non termineremo questo estratto senza far notare che l'Ordine è debitore a Saint-Martin stesso, non solo del sigillo, ma anche del nome mistico del Cristo, che orna tutti i documenti ufficiali del Martinismo.
Ci vuole proprio la malafede d'un clericale per pretendere che questo sacro nome si riferisca ad altra persona che non a N.S. Gesù Cristo, il Verbo divino creatore. Antonini che nel suo libro Dottrina del Male pretende che la shin ebraica satanizza tutte le parole dove entra, dimostra semplicemente d'essere incapace di comprendere alcunchè di simbolismo.

Il Martinismo è cristiano, ma il suo spirito è nettamente anticlericale…

 

ll Martinismo contemporaneo

La Francia che, nell'Invisibile, è la figlia primogenita dell'Europa e che, per conseguenza, deve sempre conservare il centro dello spirito iniziatico, aveva visto la maggior parte delle logge massoniche allontanarsi da ogni sforzo spirituale per racchiudersi nei compromessi nefasti della politica e per scendere sempre più in basso sino a diventare dei centri attivi d'ateismo e di materialismo.
Abbandonando lo studio dei simboli che dovevano trasmettere alle generazioni future, facendo, col pretesto dell'anticlericalismo, una incessante guerra ad ogni credenza nobile e ad ogni ricerca dell'ideale nell'umanità, i massoni francesi divennero rapidamente indegni di essere annoverati nel numero dei membri della grande famiglia massonica universale.

Fu allora che i maestri dell'Invisibile diressero la grande reazione idealistica e fornirono al Martinismo il mezzo per prendere una considerevole estensione.

Come Martinez aveva adottato lo Swedenborghismo in mezzo al quale doveva agire, come Saint-Martin e Willermoz avevano creato gli indispensabili adattamenti, così il Martinismo contemporaneo ha dovuto adattarsi all'ambiente e all'epoca, ma conservando all'Ordine il tradizionale carattere e il primitivo spirito.
L'adattamento consistette soprattutto nell'unire strettamente l'opera di Saint-Martin a quella di Willermoz. Così gli iniziatori liberi creando direttamente altri iniziatori e sviluppando l'Ordine con l'azione individuale, qualificavano troppo l'opera di Saint-Martin.
Ma i gruppi d'iniziati e d'iniziatori retti da un centro unico e ordinati gerarchicamente, caratterizzavano il Willermozismo e dovevano essere oggetto di particolare attenzione.

Ecco perché il Martinismo contemporaneo costituì, accanto agli iniziatori liberi, il Supremo Consiglio, assistito dai Delegati Generali e dai Delegati speciali, il quale amministra le logge e i gruppi sparsi attualmente in tutta l'Europa e nelle due Americhe.
Non chiedendo ai suoi membri che piccole quote, senza diritti d'ammissione all'Ordine, non esigendo alcun tributo regolare da parte delle logge al Supremo Consiglio, il Martinismo è rimasto fedele al suo spirito ed alle sue origini facendo della povertà materiale la sua prima regola.

In tal modo ha potuto evitare tutte le irritanti questioni di denaro che hanno causato tanti disastri in certi riti massonici contemporanei; e così ha potuto pretendere dai suoi membri un lavoro intellettuale sostenuto, creando scuole, distribuendo i loro gradi esclusivamente per esame e aprendo le loro porte a tutti a condizione di dar prova di una ricchezza Intellettuale o morale qualsiasi e respingendo gli oziosi e i pedanti che pensavano di arrivare a qualcosa con il denaro. Il Martinismo ignora le radiazioni per mancato pagamento di quote e i suoi capi solamente sono chiamati a giustificare il loro titolo partecipando, secondo il grado, allo sviluppo generale dell'Ordine.

 

Filiazione Martinista Saint-Martin, Chaptal, Delaage

Il passaggio del Martinismo ai gruppi che dovevano dargli l'estensione dell'epoca attuale è avvenuto per mezzo di un modesto occultista che fu sempre fedele a due grandi principi: la conservazione della tradizione iniziatica dello spiritualismo, caratterizzata dalla Trinità e la difesa di Cristo all'infuori di ogni setta. Sono i caratteri dell'Incognito a cui è stato affidato il deposito sacro e Henri Delaage, poiché è di lui che si tratta, preferì restare fedele alla sua iniziazione anzichè fondare una nuova setta non tradizionale come fece Rivail (Allan Kardec).
Delaage spinse il rispetto del segreto sino al punto di non parlare dell' origine della sua iniziazione nei libri e solo agli intimi amava parlare apertamente del Martinismo, la cui tradizione gli era stata trasmessa dal nonno, de Chaptal, iniziato da Saint-Martin. La lettera che segue giustificherà e proverà quanto diciamo.

 

Società Astronomica di Francia

Parigi, 19 Gennaio 1899 Al Dott. Encausse


Caro Dottore,

Non ho difficoltà a ripetervi oggi per scritto quanto vi dissi ultimamente a viva voce a proposito di Henri Delaage. Ho avuto con lui frequenti relazioni dal 1860 al 1870 e mi ricordo che spesso mi ha parlato di suo nonno il ministro Chaptal e di Saint-Martin (il filosofo incognito) che suo nonno conosceva personalmente. Si era occupato, con Matter, della dottrina del Martinismo, sulla quale quest'ultimo autore ha pubblicato un' opera presso la Libreria Accademica Didier dove l'ho incontrato qualche volta.

firmato: Flammarion


Inoltre, ecco due estratti molto caratteristici di Delaage, circa l'origine della sua iniziazione personale.

“ Uomo di tradizione, noi ci riallacciamo, con tutte le fibre del cuore, alle sublimi istituzioni del Cristianesimo".

“ La tradizione o conoscenza profonda di Dio, dell'uomo e della natura, è grandemente necessaria a tutti i popoli. L'uomo al quale essa è stata svelata nell'iniziazione e che incomincia a rivelarla per renderla visibile a tutti gli occhi, palpabile a tutte le mani, deve preoccuparsi di scegliere dei simboli, delle allegorie, dei miti che siano in relazione con i costumi, la natura, le conoscenze del popolo che egli aspira a dotare del prezioso beneficio della Verità- Altrimenti la rivelazione non rivelerà niente all'intelligenza nè al cuore; inoltre, se esiste qualcosa capace di istupidire un uomo e di farne un perfetto cretino è mettergli sulle labbra e dinanzi agli occhi dei simboli di cui non afferra il senso, poiché, quando si comanda all'intelligenza di conservare nella sua memoria delle cose incomprensibili inevitabilmente si impone allo spirito l'ordine di suicidarsi. Abbiamo posto in linea di massima che all'inizio del mondo il peccato aveva abbrutito l'uomo avviluppando l'anima d'organi limitati e materiali che potevano metterla in relazione con le creature finite della terra, ma troppo limitate per consentirgli di essere, come prima della caduta, in diretto rapporto con Dio. Quindi, la lotta dell'iniziato contro gli elementi della Natura, sollevati contro l'uomo decaduto: la terra su cui egli trionfa penetrando nel suo seno; l'acqua, traversandola; il fuoco, passandovi; l'aria dimorandovi impassibilmente sospesa; quindi anche la lotta con la propria carne che, con il digiuno e la castità, egli riduce in schiavitù; infine, la rinascita della sua anima alla potenza e alla luce della vita."

Alcuni mesi prima di morire, Delaage volle consegnare a un altro il seme che gli era stato affidato e da cui non riteneva di poter estrarre alcun frutto. Povero deposito, costituito da due lettere e alcuni punti, riassunto della dottrina dell'iniziazione e della trinità che aveva illuminato tutte le opere di Delaage. Ma l'invisibile era presente e fu egli stesso che si incaricò di riallacciare le opere alla loro reale origine e di consentire a Delaage di affidare il suo seme a una terra in cui poteva svilupparsi.

Le prime iniziazioni personali, senz'altro rituale che la trasmissione orale di due lettere e alcuni punti, ebbero luogo dal 1884 al 1885, in via Rochechouart. Di là vennero trasferite in via Strasburgo dove videro la luce i primi gruppi. La prima loggia si tenne in via Pigalle, dove Arthur Arnold fu iniziato e intraprese così il cammino che doveva allontanarlo definitivamente dal materialismo. La loggia fu poi trasferita in un appartamento in via della Tour d' Auvergne dove le tenute d'iniziazioni furono frequenti e fruttuose dal punto di vista intellettuale. I quaderni videro la luce (1887 - 1890) e fu allora che Stanislas de Guaita pronunciò il suo bel discorso iniziatico. Da questo momento i progressi sono rapidissimi.
Il gruppo esoterico, la Libreria del Meraviglioso, creata e diretta da un laureato in legge, membro fondatore della loggia: Lucien Chamuel, videro successivamente la luce e nel 1891 il Supremo Consiglio dell'Ordine Martinista veniva costituito con un locale riservato alle tenute e alle iniziazioni, in via Treviso 29, poi in via Bleue e infine in via Savoia.

Poi l'Ordine costituì delegati e logge dapprima in Francia e in diversi paesi d'Europa, poi nelle due Americhe, in Egitto e in Asia.
Tutto ciò è stato ottenuto senza che un Martinista abbia mai pagato una quota qualsiasi, senza che una loggia abbia mai fornito un regolare tributo al Supremo Consiglio. I fondatori hanno consacrato tutti i loro guadagni alla loro opera e il Cielo li ha degnamente ricompensati dei loro sforzi.

Ciò che distingue particolarmente l'iniziazione di Martinez, è l'apparizione, sin dal primo grado dei cohen, del ternario. Ci sono tre colonne di colore differenti, dominate da una grande luce. Questo ternario, unificato nel quaternario, si sviluppa armoniosamente negli altri gradi. Nel secondo grado, la storia della caduta e della reintegrazione è presentata al recipiendario e i gradi seguenti servono ad affermare la riconciliazione della creatura con il suo creatore.

Tutti questi particolari sono necessari poiché i quaderni martinisti contemporanei sono stati stampati nel 1887 e solo otto anni più tardi gli antichi catechismi delle logge lionesi pervenivano al Supremo Consiglio a dimostrare l'integrità della tradizione da Martinez sino ad oggi.

 

Carattere del Martinismo contemporaneo

Derivando direttamente dall'Illuminismo cristiano, il Martinismo doveva adottarne i principi. Ecco perché le nomine sono fatte esclusivamente dall'alto in basso, il Presidente dell'Ordine nomina il Comitato Direttivo, il quale designa i membri del Supremo Consiglio e i delegati generali e amministra gli affari correnti; i delegati generali nominano i capi delle logge i quali designano i propri ufficiali e sono maestri delle loro logge. Tutte le funzioni sono ispezionate direttamente dal Supremo Consiglio per mezzo degli ispettori principali e degli ispettori segreti. Tale è il riassunto di questa organizzazione che ha potuto, senza denaro, espandersi considerevolmente e resistere sino ad oggi a tutti i tentativi di accaparramento tentati successivamente da diverse confessioni e soprattutto dal clericalismo attivo. L'Ordine ha resistito a tutto, anche alla calunnia che definiva i suoi membri sia degli inviati dei Gesuiti, sia dei sostegni dell'Inferno o dei maghi neri. Ogni volta i capi sono stati prevenuti dei tentativi fatti e dei mezzi per evitarli ed ogni volta il successo è venuto a confermare l'alta origine delle segnalazioni fornite.

Il Martinismo dunque si ricongiunge attraverso i suoi capi del Supremo Consiglio all'Illuminismo cristiano. Nel suo complesso l'Ordine è soprattutto una scuola di cavalleria morale, che si sforza di sviluppare la spiritualità dei suoi membri con lo studio del mondo invisibile e delle sue leggi, con l'esercizio della dedizione e dell'assistenza intellettuale e con la creazione in ogni spirito di una fede tanto più solida in quanto basata sull'osservazione e sulla scienza. Il Martinismo costituisce dunque una cavalleria dell'Altruismo opposta alla lega egoista degli appetiti materiali, una scuola nella quale si impara a ridare al denaro il suo vero giusto valore di sangue sociale, e a non considerarlo un influsso divino, infine un centro nel quale si impara a restare impassibili di fronte ai turbini positivi o negativi che sconvolgono la Società! Formando il nucleo reale di questa università vivente che rifarà un giorno il matrimonio della Scienza senza divisione con la Fede senza epiteto, il Martinismo si sforza di rendersi degno del proprio nome creando scuole superiori delle scienze metafisiche e fisiogoniche sdegnosamente escluse dall'insegnamento classico con il pretesto che sono occulte.
Così gli esami istituiti in queste scuole vertono sul simbolismo di tutte le tradizioni e di tutte le iniziazioni, sulle chiavi ebraiche e sugli elementi della lingua sanscrita, che consentono ai Martinisti che hanno subite queste prove di spiegare la loro tradizione a molti massoni titolari di alti gradi e dimostrare che i discendenti degli Illuminati sono rimasti degni della loro origine.
Tale è il carattere del Martinismo e si capisce che è impossibile ritrovarlo integralmente in ogni membro dell'Ordine che rappresenta un adattamento particolare di questi fini generali.
Ma quest'epoca di scetticismo, d'adorazione della fortuna materiale e d'ateismo aveva tanto necessariamente bisogno di una reazione veramente cristiana, indipendentemente da tutti i cleri, siano essi o cattolici o protestanti, e legata soprattutto alla Scienza che, in tutti i paesi dove è penetrato, il Martinismo ha salvato dal dubbio, dalla disperazione e dal suicidio, molte anime: ha riportato alla comprensione del Cristo molti animi che le manovre clericali e il loro scopo d'adorazione a Cesare, avevano allontanato da ogni fede. Dopo di ciò, che si calunni, che si diffami o che si scomunichi il Martinismo, che importa! La Luce attraversa anche i vetri sporchi ed illumina tutte le tenebre fisiche, morali o intellettuali.
 

Dott. Gerard Encausse (Papus) 1899

 

 Sito di riferimento per ulteriori approfondimenti "O.M.U."

www.martinismo.it

 

 

 

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