Le Scuole Iniziatiche dell'Antica Saggezza MARTINISMO
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Il Pantacolo Martinista
a cura di Francesco Ieiaiel Gran Maestro Aggiunto ORDINE MARTINISTA UNIVERSALE
Questo
breve lavoro si propone di illustrare l'origine e la valenza
simbolica, del Pantacolo riconosciuto universalmente come il sigillo
dell'Ordine Martinista: la scuola iniziatica che s'ispira al
pensiero e la dottrina di Louis Claude de Saint-Martin (1743-1803),
conosciuto anche con lo pseudonimo di " Filosofo Incognito (o
Sconosciuto)". La finalità di quest'Ordine consiste nell'acquisizione, mediante la pratica della purezza corporale, animica e spirituale, di poteri che consentono all'operatore di entrare in relazione con gli esseri invisibili (gli Spiriti di Luce) e di pervenire così, alla propria reintegrazione e a quella di tutti i suoi discepoli.
Louis Claude de
Saint-Martin ricevette l'incarico di diffondere la scuola
Martinezista al di fuori della Francia e di portare la sua azione,
mediante l'iniziazione individuale, il più lontano possibile.
Nell'adempimento di questa missione, Saint-Martin, che si spinse
fino in Russia, si trovò costretto da circostanze contingenti ad
operare alcune riforme alla dottrina Martinezista. Fu così che nella
disciplina Martinezista, così adattata dal Filosofo Incognito, si
riconobbe un nuovo movimento cui gli storici attribuirono il nome di
Martinismo. Tornando al nostro Pantacolo: da dove trasse Papus l'ispirazione per la realizzazione di quest'emblema dell'Ordine Martinista?
Papus, per la
realizzazione del Pantacolo, s'ispirò ad un disegno autografo di
Louis Claude de Saint-Martin, definito e datato, dall'autore stesso:
"figura emblematica dell'universo. 1775 ". Papus si convinse che
l'insieme dei simboli espressi in quel disegno racchiudeva la
filosofia del mistero della manifestazione e dei conseguenti
rapporti che intercorrono tra Dio, l'uomo e la natura, secondo il
pensiero dello stesso Saint-Martin.
Il miglior
metodo per studiare e capire un simbolo è quello di analizzare
ciascun elemento che lo compone. È questo che brevemente faremo per
interpretare il Pantacolo (o Sigillo) dell'Ordine. Il Pantacolo è composto dalle seguenti figure geometriche:
La
circonferenza è il simbolo dell'eternità, il senza principio né
fine, la schematizzazione dell'Uroboros: il serpente che si morde la
coda. Lo spazio delimitato dalla circonferenza è il principio primo
dell'universo, cioè il Dio manifesto che nonostante si sia posto un
limite non è tuttavia definibile. Infatti, sappiamo che anche
matematicamente la superficie del cerchio non è misurabile nella sua
interezza. Questo c'insegna che l'uomo può, attraverso l'intuizione,
avvicinarsi indefinitamente alla comprensione di Dio, ma non potrà
mai averne piena consapevolezza. La croce simboleggia il quaternario, cioè il mondo cabalistico di Assiah (mondo dell'azione). È interessante osservare il modo in cui i bracci della croce giungono a toccare la circonferenza. I bracci partono dal centro del cerchio e mentre quello orizzontale (rappresentante l'aspetto passivo-ricettivo) tocca la circonferenza restando dentro l'esagono, quello verticale (rappresentante l'aspetto attivo-volitivo), invece, tocca la circonferenza fuori dell'esagono. Ciò significa, che procedendo secondo la legge del braccio orizzontale della croce, tanto in un senso che nell'altro si arriva in prossimità della circonferenza, senza tuttavia poterla toccare, perché si resta confinati all'interno dell'esagono. Cioè, si resta dentro l'emanazione creatrice che non è, come già detto, Dio, ma la forza da lui emanata. In altre parole, si soggiace al fatalismo della natura, e non si esercita, quantomeno nel giusto senso, il libero arbitrio. Procedendo, invece, secondo la legge del braccio verticale della croce, tanto in un senso che nell'altro, si giunge a toccare la circonferenza al di fuori dell'esagono. Ciò vuol dire che l'uomo, esercitando la sua forza di volontà in questo percorso di ascesa, intendendo per ascesa anche il cammino verticale verso il basso (in quanto quello che è in basso è come quello che è in alto), riesce ad andare oltre il confine della forze creatrici, e quindi oltre il fatalismo della natura, e, in questo perfetto esercizio del libero arbitrio, unisce la sua natura umana a quella Divina compiendo il miracolo della reintegrazione.
Sito di riferimento per ulteriori approfondimenti "O.M.U."
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