Le Scuole Iniziatiche dell'Antica Saggezza MARTINISMO
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Ordine dei Cavalieri Eletti Cohens dell’Universo di Marco Lucchesi
Nel XVIII secolo rimaneva ben poco dell’idea illuminista rosa croce che contraddistinse ed esaltò la società culturale del secolo precedente, ormai in Francia si generavano sbiadite copie cartesiane tendenti ad estremizzate tutte le tesi positiviste in modo da eliminare completamente Dio e l’antica metafisica. Le poche Fratellanze superstiti dell’Alta Scienza mistica vedevano in pericolo la divinità ridotta ad un "ente supremo" in senso deista e sopratutto spogliata di molti degli attributi assegnati da secoli di teologia e filosofia, quindi cercavano di costituire nuove correnti d’ispirazione cristiana che fondessero le dottrine mistiche con le cabale esoteriche e gli antichi rituali e simboli degli antichi culti misteriosofi .
Nel 1743 fu creato a Lione un Ordine mistico di Cavalleria detto Rito Templare, in opposizione alla Stretta Osservanza fondata dal barone Von Hund, nelle cui file con il grado di Scudiere nonché con l’attribuzione di Grande Ispettore Generale si trovava Jacques de Livron Joachim de la Tour de la Case Martinès de Pascally o più semplicemente Martinez de Pasqually. Straordinario personaggio, più notevole di altri ermetisti famosi del suo tempo come Cagliostro, Swedenborg o Pernety e per certi versi anche dei successivi come Eliphas Levi o Fabre d’Olivet, tuttavia è assai sconosciuto nel marasma pseudo esoterico di questi ultimi anni malgrado la sua figura sia avvolta nel mistero e i suoi dettagli biografici sono approssimativi come ben si addice ad un Rosa Croce. Il luogo e data di nascita sono imprecisati, forse nacque a Grenoble in un periodo compreso tra il 1715 e 1730 e la sua morte è ancor più strana in quel di Santo Domingo il 20 settembre del 1774, comunque della sua tomba non è mai stata scoperta traccia e soprattutto non si ha notizia di un ritratto che riproduca il suo aspetto fisico. Sicuramente era in possesso di una patente massonica regolare, riconosciuta dal Grande Oriente di Francia, ereditata dal padre Messire e concessa direttamente a quest’ultimo da Charles Edward Stuart e per mezzo al Cavaliere Ramsay. Paqually iniziò la sua attività intorno al 1755, quando gli fu ordinato di viaggiare per la Francia in modo da far conoscere la dottrina Cohen. e appena due anni dopo, all’interno della Loggia Josuè, nacque il primo Tempio visibile degli Eletti Cohen. La sua missione continuò incessantemente negli anni successivi per arrivare a fondare nell’equinozio di primavera del 1767 un nuovo Ordine Cavalleresco Sacerdotale detto dei Cavalieri Massoni Eletti Cohens dell’Universo a struttura massonica dove la parola Cohen è di derivazione ebraica, da Cohanim, ovvero i ministri del culto membri della casta sacerdotale del servizio divino nel Tempio ebraico e consacrata alla conservazione e trasmissione dei segreti della Torah. Il suo “Trattato della reintegrazione degli Esseri nella loro primitiva virtù e potestà” chiede agli “Uomini di Desiderio” di ritornare alla purezza originale grazie al culto Tradizionale primitivo con la ricostituzione della condizione di Uomo-Dio riflesso del Padre come prima della caduta, propone un cammino di reintegrazione attraverso una durissima ascesi dove l’uomo apprende il modo in cui dominare gli spiriti negativi e diventare il signore di se stesso fino al conseguimento del sacerdozio Cohen che permette di poter comunicare con le gerarchie celesti. L’Opera presenta un completo sistema iniziatico in cui l’adepto comprende la storia primordiale dell’Uomo e conseguentemente la destinazione dello stesso e i mezzi per poterla raggiungere in quanto Egli è l’enigma e chiave: “una forza occulta che, a causa della caduta di Adamo si è addormentata, è latente nell’Uomo. Essa può essere risvegliata” (R+C J.B.Van Helmont). Il risveglio procede da un aspro combattimento interiore in cui l’anima trionfante avanza verso la parte spirituale ovvero divina, oltre a ciò il percorso è costellato di tecniche ed operazioni teurgiche e rituali cabalistici evocatori che permettono un contatto con le forze sempre più sottili, queste si manifestano in luce o suono e rendono testimonianza del grado di riconciliazione raggiunto sulla strada della perfezione. E’ bene rammentare che tali pratiche presentano un grado elevato di complessità tanto che l’emulo del Maestro segue un iter d’istruzione cerimoniale molto lungo in quanto se tutto non si dovesse svolgere con le dovute precauzioni rituali, si potrebbero provocare reazioni negative che agiscono direttamente contro l’operatore. La Filosofia e la pratica del Sovrano Universale dei Cohen sembra essere molto simile al movimento chassidista, dove il conseguimento del grado segreto Cohen di Grande Reau Croix è vicino a quello del Tzadiq, il Giusto, del movimento ebraico caraita erede dell’antico essenismo, in verità la dottrina e il rituale sono un complesso crogiolo di antiche Tradizioni esoteriche con una logica terminologia cristiana. Il Reau Croix aveva l’obbligo di fedeltà al proprio Sovrano Maestro e soprattutto alle promesse fatte nelle differenti tavole rotonde che scandivano i gradini del percorso di risveglio, era un alleanza inviolabile con l’Ordine. Successivamente iniziava a lavorare con il proprio Maestro per un periodo di tre anni in cui assisteva alle operazioni virtuali per l’istruzione del cerimoniale dei novizi della prima tavola, altri cinque anni servivano per conoscere perfettamente il rituale della seconda tavola ed infine sette anni per divenire diretto sostituto del Maestro. L’esecuzione corretta del cerimoniale comportava un lavoro in preparazione fatto di digiuni, preghiere e rituali per un totale di tre settimane, l’inizio delle operazioni era fissato per il primo giorno del primo quarto di luna di marzo e doveva essere preceduto da una messa in onore del Santo Spirito, obbligatoriamente la conclusione dei lavori era fissata per la fine dello stesso quarto. Se il Reau Croix aveva lavorato bene, in salda sincerità e fede, sicuramente avrebbe percepito la presenza del suo spirito conduttore prima attraverso simboli geroglifici di lettere spirituali celesti, successivamente comprendeva il nome rappresentato in numeri divini ed infine se era degno in santità addirittura con la corporizzazione dell’essere celeste fissata secondo il desiderio dell’evocatore e la volontà di Dio. Fra i Reau Croix di Martinez de Pasqually, due avranno un ruolo visibile di primo piano: Louis Claude de Saint Martin e Jean Baptiste Willermoz.
Willermoz era già un massone conosciuto, fondatore a soli ventitre anni della Loggia Perfetta Amicizia a Lione, quando nel 1764 entrò in contatto con il suo futuro Iniziatore. Jean Baptiste fu un convinto martinezista tanto che nel 1774, anno della morte del suo Maestro, fece entrare la Loggia di Lione nella Stretta Osservanza con il solo scopo di riformare tutto il sistema cavalleresco Templare con le dottrine e rituali acquisite durante il suo apprendistato Cohen. Durante il Capitolo generale della massoneria d’ispirazione Templare, detto il Convento delle Gallie, sferrò un attacco a tutta la vecchia massoneria Templare agonizzante per creare un nuovo sistema dal nome di Rito Scozzese Rettificato con l’introduzione nel cerchio interno del grado di Cavaliere Benefico della Città Santa chiamato anche Cavaliere di Palestina ed ancora più segreto il Collegio della Professione dove nei gradi di Professo e Gran Professo venivano introdotti gli insegnamenti Cohen. Il successivo convento di Wilhelmsbad del 1782 confermò le posizioni politiche Willermoziste per la formazione di un baluardo allo strapotere massonico inglese e togliere il controllo del templarismo ai tedeschi, ma l’introduzione della dottrina Cohen fu un fallimento. L’altro discepolo, Louis Claude de Saint-Martin, era un ufficiale dell’esercito quando conobbe il capitano Grainville, già appartenente al Tempio dei Cohen, promotore del suo incontro con Martines, da lì a poco nel 1768 divenne segretario del suo Maestro e fu iniziato ai misteri. Nel 1772 divenne Reau Croix e contribuì con la sua opera a combattere i germi rivoluzionari dell’ateismo filosofico e materialismo, ma soprattutto iniziò a lastricare quella strada che portò all’iniziazione individuale diretta da maestro ad allievo come era nella Tradizione antica ed in quella cavalleresca “da bocca ad orecchio”, nasce un esaltante connubio tra le dottrine di Pasqually e la filosofia mistica del Rosa Croce Jacob Boheme, appresa durante i suoi viaggi in Inghilterra e Germania. La Via Cardiaca di Saint Martin è una conversione spirituale che aiuta ad entrare in contatto con la parte più intima di se stesso, scrutare nelle profondità del cuore alla ricerca delle Verità eterne dello Spirito grazie a meditazioni e pratiche interiori che devono aiutare a compiere l’opera trasmutatoria che permetta “di entrare nel Cuore di Dio e far entrare il Cuore di Dio in noi per compiervi un matrimonio indissolubile”. L’Uomo di Desiderio è un Cavaliere che progredisce volontariamente nell’amore che dimostra verso la Conoscenza ovvero la riconquista della natura spirituale, il legame con Dio, prima della caduta e tornare allo stato di libertà originario.
Nel 1790, dopo essersi messo in sonno da tutte le associazioni massoniche, si creò intorno a lui un cenacolo conosciuto con il nome “Intimi di Saint Martin” dove venivano ripresi i principi tradizionali che tutta la massoneria stava perdendo e sopratutto continuava la propria opera missionaria, come detto, dell’Iniziazione diretta grazie al potere conferitogli da confraternite poco note come l’Ordine dei Filosofi Incogniti detto sistema della “Stella Fiammeggiante” dell’importante Barone Tschudy iniziato diretto del Principe Don Raimondo di Sangro di San Severo o quello ancor più misterioso detto della “Società dei Filosofi Ignoti” alla quale sembrano essere appartenuti molti famosi Rosa Croce come lo stesso Bohme,ma anche Khunrath e Gitchel. Louis Claude de Saint Martin è stato uno dei più grandi personaggi dell’esoterismo occidentale, nemico della mania del meraviglioso d’ordine inferiore e di tutti i professionisti dell’occulto, sostenitore del combattimento interiore per cercare di liberare, dalle spirali della materia in cui è prigioniera, la scintilla divina che è in noi e reintegrarsi allo stato primordiale grazie all’aiuto divino che lo protegge dalle sollecitazioni più pericolose che ostacolano la metamorfosi spirituale. Ci piace in ogni modo rammentare ad alcuni e far presente ad altri, pur essendo vero che Saint Martin chiedeva al suo Maestro: “ma come, è necessario tutto ciò per conoscere Dio?”, tuttavia permase in lui il concetto indispensabile di ascesa e reintegrazione fondamento dei Cavalieri Eletti Cohens dell’Universo. Del resto il termine Martinista fu coniato senza il consenso del grande Iniziato, già passato all’Oriente Eterno, e in ogni caso era solo un modo per identificare i membri della catena iniziatica legata al Filosofo Incognito di Amboise, in verità il primo Ordine Martinista fu quello di Gerard Encausse detto Papus nel 1882. Vogliamo chiudere questo ricordo dell’ Ordine Cavalleresco Sacerdotale con un brano tratto dalla loro dottrina: “ancorché ne sia, l’uomo è sempre l’opera di Dio, Dio padre degli uomini; non può essere nella misericordia di Dio d’aver lasciato la sua opera sola e abbandonata in questo vasto universo, senza appoggio, senza guida, senza consiglio. No senza dubbio. Egli gli diede una legge, un precetto ed un comandamento. La legge è: “Un solo Dio tu adorerai” è l’appoggio; il precetto è: “tu amerai il tuo prossimo come te stesso” è la guida; il comandamento è: “Non pronuncerai il mio nome invano” è il consiglio.
Marco Lucchesi http://lucideimaestri.altervista.org/ordine.htm
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