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I Catari: discendenti del Manicheismo

Giuseppe Bufalo

 

Il Manicheismo, dottrina religiosa fondata da Mani(215-273), comparve in Persia all'inizio del III° secolo d.C.

Mani, dopo un viaggio in India e in Cina si definì "Sigillo dei Profeti" , colui che aveva portato a compimento l'insegnamento di Zoroastro, di Buddha e di Gesù.

Secondo l'insegnamento della sua dottrina, l'universo era un aggregato di Spirito e Materia, formatosi in conseguenza del sollevamento delle Tenebre verso la Luce.

Secondo questa tesi, è compito dell'uomo separare gli elementi che appartengono al Bene da quelli che appartengono al Male.

Inoltre, Egli asseriva che alla fine dei tempi ci sarebbe state una netta vittoria del Bene sul Male, della Luce contro le Tenebre e dello Spirito sulla Materia.

Secondo Mani, nell'universo si mescolano e si affrontano fattori e componenti che appartengono all'una e all'altra schiera; in ogni caso, una tale visione del Cosmo era differente da quella Catara, in quanto, attraverso i tempi, qualche concezione poteva diversificarsi o non essere accettata dagli Ordini succitati, come vedremo più avanti.

L'essenza del messaggio predicato da Mani, quindi, si fondava sulla nozione dell'opposizione permanente tra i due principi : Bene e Male; Luce e Tenebre.

In ogni caso, questa religione, non fù dualistica nel vero senso del termine, poiché considerava il Bene superiore al Male e attribuiva alle Tenebre un carattere di vacuità, di non essere.

La visione Manichea escludeva ogni tipo di contatto tra il Bene ed il Male e attribuiva a quest'ultimo le sembianze del mondo in cui vivevano.

Al contrario, la perfezione morale del Bene si raggiungeva con il rifiuto di tutto ciò che è transitorio ed illusorio; procreare era considerata la peggiore delle azioni in quanto era vista come il rinchiudere un'anima nella prigione della materia, in un corpo fisico.

Quindi, secondo la loro visione, la Chiesa Cattolica commetteva un vero e proprio sacrilegio elevando al rango di Sacramento il matrimonio, il cui scopo è appunto la procreazione.

In Europa, dopo circa 1000 anni, questa dottrina riapparve con i Bogomili, ma fiorì con i Catari e gli Albigesi(dal nome della città di Albi in Provenza) in Italia e specialmente nella Francia meridionale.

Però, per ritrovare le vere radici del Catarismo, bisogna risalire fino all'Armenia, da dove nel 600 d.C. si irradiarono in tutto l'Impero Bizantino i seguaci della setta Pauliciana, precursori dell'Ordine dei Catari, degli Albigesi e dei Bogomili.

Il loro credo si propagò in Macedonia, in Bosnia e nei Balcani serbando una certa affinità con l'antica setta Pauliciana, scissa a sua volta in varie ramificazioni.

Il Catarismo faceva dell'uomo l'unico esecutore della propria salvezza attraverso la conoscenza, la morale ed uno stile di vita puro. Accettavano la dottrina della reincarnazione. Riconoscevano la parità tra uomini e donne, tanto che i predicatori (parfait = perfetti) erano di entrambi i sessi. I Perfetti erano i più elevati e conoscevano la "Dottrina Completa" che veniva rivelata e trasmessa attraverso un trattato intitolato "La cena segreta" . Alla fede cieca i Catari sostituivano l'esperienza mistica e la conoscenza diretta chiamata "gnosi" o "conoscenza" .

Come i Manichei, dai quali discendevano, i Catari erano dualisti e riconoscevano l'eterna lotta tra il Bene ed il Male ma per loro, il Male, non era inferiore al Bene ma si equivaleva, questo faceva sì che l'eterna lotta si prolungasse all'infinito con fasi alterne.

Il Papato reagì a questa dottrina tacciandola di eresia e mobilitando contro i Catari la Santa Inquisizione. Per la Chiesa fu una vera e propria crociata. Era il 22 luglio 1209. Esattamente ad un anno di distanza, il 22 luglio 1210, a Minerva, un paesino della Linguadoca, in Francia, 150 tra Perfetti ed eretici Catari, vennero arsi vivi dai crociati di Simon de Montfort, essendosi rifiutati di abiurare la loro fede.

La resistenza continuò agguerrita, ma nonostante ciò, il 16 marzo del 1244 a Montsegur, dopo un anno di combattimenti contro un intero esercito, altri 205 Catari che avevano rifiutato di abiurare, salirono sul rogo cantando gli inni della propria fede. A questo punto, l'eresia Catara veniva estirpata dalla terra di Linguadoca. In 35 anni di crociate contro i Catari, la Chiesa aveva trucidato centinaia di migliaia di persone.

La storia, nel suo eterno ciclo, si era ripetuta. Infatti, circa mille anni prima, Mani venne imprigionato, messo in croce e fatto a pezzi. Numerosi Manichei furono fatti deportare ed imprigionare da Teodora, imperatrice di Bisanzio, e molti altri efferati delitti furono inflitti ai seguaci di Mani.

Ma oggi, dopo tanti secoli ed infinite persecuzioni, i Catari esistono ancora in Francia ed in Germania; la loro essenza continua ad aleggiare attraverso un credo molto antico ed a rivivere nei cuori di coloro che riconoscono un legame che oltrepassa il tempo e lo spazio.

 Giuseppe Bufalo


tratto dal sito

Luci dei Maestri

http://lucideimaestri.supereva.it

 

 

 

 

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