Urano, Nettuno e Plutone
alla luce di una vecchia-nuova astrologia
Congresso Roma 2003
Clara Negri
Benché si
dica che con cieli particolarmente limpidi e con vista
particolarmente acuta alcuni di noi siano capaci di scorgere ad
occhio nudo Urano, in realtà credo che nessuno lo abbia mai visto.
Sappiamo comunque, dopo averlo scoperto col telescopio, che questo
pianeta ha una natura molto bizzarra, un modo di presentarsi
controcorrente, (i suoi poli sono quasi orizzontali e la sua
rotazione avviene in senso antiorario) per cui tali caratteristiche
lo rendono a tutti gli effetti il simbolo dell'eccentricità, del
capriccio, del non voler o del non poter essere, a nessun costo,
come gli altri.
Ecco perché ad Urano occorre attribuire, fra i tanti, anche il
simbolo del protagonismo sfrenato e, all'occorrenza,
dell'esibi-zionismo tout court.
Esso è il primo dei pianeti invisibili, seguito da Nettuno e da
Plutone, scoperto nel 1931. La lunga mancanza di questi tre big
celesti nel cielo degli astrologi li ha costretti per secoli e
millenni ad aggrapparsi alle tecniche più cervellotiche allo scopo
di spiegare gli eventi incomprensibili e alcune specifiche influenze
sulla vita terrestre, di cui proprio costoro sono i responsabili.
Ho cominciato a studiare con particolare attenzione questi tre
pianeti da circa due anni, in occasione d'una ricerca fatta da una
mia collega su quindici stigmatizzati. Osservando i cieli di questi
mistici sanguinanti mi era subito balzata agli occhi una
singolarità: tredici su quindici avevano Plutone e Nettuno
affiancati in successione, quindi l'uno dopo all'altro ma con
distanze non tradizionali lungo la fascia zodiacale, mentre 2 non
presentavano quest'aspetto e 5 presentavano nel mezzo un altro
pianeta: Tersa d'Avila e Teresa Musco la Luna; Carlo da Sezze Urano,
Padre Pio Mercurio e Natuzza Evolo Venere.
Sulle prime ho pensato che fosse l'effetto del caso ma poi ho
cominciato a riflettere.
Poiché da anni mi interesso anche dei famosi encadrements proposti
da Volguine, ossia del significato che acquista un pianeta
trovandosi affiancato ad altri due, indipendentemente dalla distanza
dell'uno o dell'altro con quello centrale, mi ero spesso chiesta se
tutto ciò poteva davvero avere un significato nascosto. Oggi ne sono
perfettamente convinta ed ecco perché, dopo l'iniziale grande
meraviglia nel trovare una percentuale così alta di Plutone Nettuno
o Nettuno Plutone in successione nei 15 stigmatizzati, sono andata a
verificare attentamente altri gruppi-campione per vedere in che
misura vi era lo stesso riscontro.
Sapevo difatti che l'importanza di un allineamento o successione di
pianeti ha alle spalle una lunga e antichissima tradizione e lo
stesso Volguine. nel suo libro sugli allineamenti di Sole e Luna, fa
rilevare che l'osservazione dell'ordine dei pianeti disposti nella
fascia zodiacale risale addirittura agli egizi e ai babilonesi, i
nostri autorevoli predecessori che, non avendo a disposizione le
effemeridi di oggi, scrutavano il cielo notte dopo notte,
attribuendo grande importanza ai corpi celesti che sorgevano
all'orizzonte subito prima del Sole o che tramontavano subito dopo
di lui.
L'astrologia indù tuttora non considera l'influenza dei pianeti
transaturnini scoperti negli ultimi secoli e si basa sugli "encadrements",
(da me tradotti con allineamenti, per definire i pianeti affiancati)
traendone eccellenti risultati.
La mia prima ricerca è quindi partita dal presupposto che,
indipendentemente dalla distanza in gradi fra due astri, un pianeta
mescola davvero le sue qualità con quelle di un altro che lo segue o
lo precede e non soltanto con gli aspetti tradizionali.
Ora, sebbene la mia attenzione sia stata per prima cosa calamitata
dall'accostamento Plutone-Nettuno o viceversa, in questi mesi si è
diretta ai vari pianeti intercettati da Nettuno e Plutone oppure
collocati subito prima o subito dopo, ed ho cominciato ovviamente
dal più lento, quindi da Urano quando capita nel mezzo o accanto a
loro.
Ne riporto oggi le prime conclusioni dopo aver accuratamente
verificato circa 550 grafici di personaggi vari appartenenti a sei
diverse categorie: geni, gente comune, criminali, politici, mistici,
e vip. Il primo gruppo è chiaramente composto da individui che con
fenomeni fisici di tipo paranormale o miracolistico non hanno niente
a che fare ed è composto di 150 geni e inventori, fra cui una
quarantina di premi Nobel per fisica, chimica, biologia, medicina e
così via; il secondo è composto da 167 oroscopi di comuni mortali
quindi di ignari parenti, amici e clienti; il terzo comprende 50
oroscopi di criminali; il quarto 50 uomini politici molto
importanti, il quinto una campionatura di 54 fra mistici e
spiritualisti celeberrimi e, in ultimo, sono stata quasi costretta
ad aggiungere 100 vip del cinema, dello spettacolo, dello sport o
della tivù perché, scartabellando nella mia banca dati, ho
riscontrato una particolare e specifica presenza di Urano nei loro
cieli che non ho potuto assolutamente imputare al caso e ve ne dirò
il perché.
Per render ben chiara questa singolarità sarà meglio, tuttavia, fare
un breve excursus sul mito e gli archetipi dei nostri magnifici tre.
Sappiamo che Nettuno simboleggia la sfera spirituale e inconscia e
rappresenta una vera e propria finestra aperta sui mondi
immateriali, superiori e inferiori. Esso è collegato ad altri piani
della realtà e della mente per cui, dalla sua scoperta, è entrato di
diritto nel mondo del paranormale e degli stati alterati di
coscienza, inclusi quelli provocati da droghe, anestetici o follia.
Nel mito egli è il dio degli oceani, liquido in cui convergono tutte
le acque, piovane fluviali e marine, rispondendo nel modo più totale
al simbolo di fusione.
Attento ai sussurri dell'invisibile, il nettuniano appare il
favorito per gli stati di veggenza, per l'estasi dei santi o il
samadhi dello yogi e, come governatore del segno dei Pesci, è anche,
il masochista ideale... Ma non solo. Nei suoi aspetti negativi
questo dio mostra "un carattere cupo e litigioso" e, quando fa il
cattivo, "si scatena con violenza aggressiva" distruggendo tutto
senza pietà. Ecco perché sul piano inferiore il nettuniano poco
evoluto diventa l'allucinato, il maghetto, il criminale, il
perverso, il drogato, il distruttivo"1 e ricopre un ruolo di spicco
nei cieli di suicidi, pazzi, deviati e criminali.
Invece, su un piano evolutivo superiore esso è presente in quasi
tutti i cieli di creativi, geni, santi, mistici e stigmatizzati.
Plutone per contro è il dio dell'Ade, del mondo invisibile e
sotterraneo per cui alcuni gli attribuiscono "i poteri di Satana" .
Egli viene anche chiamato il "pianeta degli abissi" e, come Saturno,
Il Guardiano della Soglia, o il Giustiziere.
Plutone governa il regno delle profondità e il mondo pericolosissimo
dei segreti ultimi della natura, con tutti i rischi che essi
comportano, inclusa la scissione dell'atomo. Ricordiamo tutti i
morti di Hiroschima, in buona parte dissolti dallo scoppio o rimasti
come macchie, come ombre tragiche impresse sul suolo distrutto. Ciò
è in stretta analogia con l'invisibilità e la pericolosità
plutoniana dianzi detta. Si narra che lo scienziato Oppenheimer,
presente allo scoppio della prima atomica, abbia esclamato: "Abbiamo
fatto il lavoro del diavolo!"
Da questi due primi elementi accostati, ho dovuto dedurre che
Nettuno e Plutone, quando si presentano l'uno dopo l'altro,
procurano coinvolgimenti intensi e totali, spingendo alle estreme
conseguenze i pensieri e gli atti degli uomini che li hanno così
collocati nel loro cielo. Essi infondono una enorme potenza
istintuale e, nel contempo, una grande tenacia, esaltando
l'individualismo. Sulla base della precedente statistica posso
quindi decisamente affermare che la loro successione prevale nelle
polarità estreme e fa emergere il meglio e il peggio che ciascuno di
noi può dare, dato che tale duetto sembra disdegnare la normalità.
Veniamo ora a Urano, pianeta simbolo dell'improvvisa forza
decisionale, dell'improntitudine, della trasformazione totale d'un
vecchio modo di essere, come ci fece giustamente osservare Roberto
Sicuteri nel suo indimenticabile Astrologia e mito. Urano "permette
idee che altri uomini non hanno mai avuto e forma i precursori, gli
originali, coloro che vedono di più e meglio degli altri". Esso si
trova in opposizione col passato e col presente e quasi sempre crea
un diverso avvenire. Difatti rappresenta la rottura del "senso di
continuità", e possiede una forza che libera o distrugge, così come
gli altri due pianeti invisibili. Urano è il pianeta visto ad occhio
nudo da pochi privilegiati e, come dio del cielo, permette che
quest'ultimo sia osservabile da tutti, di giorno e di notte, però
sotto i due aspetti antitetici di luce e di tenebre. Sicché era
quasi scontato che lo dovessi trovare nella maggior parte dei casi
in cui, a parte il valore intrinseco di chi eccelle in una
determinata disciplina, entra in discussione anche la sua voglia
matta di apparire!
Cosicché, riesaminando i cinque gruppi precedenti, più quello
recente dei 100 vip di cinema, sport, spettacolo e Tivù, ho dovuto
convenire che proprio quest'ultima categoria risponde in pieno alle
caratteristiche di esibizionismo, bizzarria, originalità,
stravaganza, creatività, aggettivi più che compatibili con Urano, ed
ecco perché esso si è mostrato quasi onnipresente tra Plutone e
Nettuno o affianco a quest'ultima coppia. Tale risultato fa
intendere che la determinazione feroce scatenata dagli altri due può
anche avere un risvolto molto più umano e terra-terra corrispondente
alla voglia di essere, di brillare e di mescolarsi a quei pochi,
tanto invidiati individui, che sembrano aver raggiunto il vertice
del successo e della fortuna. E' chiaro che questo bisogno
appartiene soprattutto al mondo dello spettacolo o dello sport, e
molto più raramente a chi, a parte la volontà determinata, non ama
affatto trovarsi sotto le luci della ribalta, come mistici,
spiritualisti, geni, intellettuali o vari uomini politici per le
loro più che comprensibili ragioni.
Infatti nei 57 mistici, stigmatizzati e spiritualisti ho trovato
soltanto 6 casi di tutte e tre le successioni, con Urano al centro o
subito prima o subito dopo, ed essi sono: Carlo D'Agostino, Teresa
di Lisieux e Carlo da Sezze, tutti e tre stigmatizzati; Girolamo
Savonarola con Urano, Nettuno e Plutone; Gurdjieff, che ha invece
nell'ordine Nettuno, Plutone e Urano.
Nei miei 50 politici vi è Adenauer, Rockfeller, Churchill e Adolph
Eickman con Plutone, Nettuno e Urano in successione;
Nei 167 esseri normali sono presenti 18 casi di Urano al centro o
affiancato a uno dei due
e nei 150 geni, ho 11 casi: Bizet, Copernico, Michelangelo, Einstein,
immortalato in piena maturità nel momento in cui caccia la lingua ai
fotografi, e poi Rubbia, Spinoza, Pico della Mirandola, T. Huxley,
Machiavelli, Newton, Nobel.
Però, sul piano statistico la maggiore frequenza di Urano a contatto
con Plutone e Nettuno, a parte i 100 vip, l'ho riscontrata anche nei
50 criminali, ben 10 casi, quindi il 20%, il che mi fa intendere che
le turbe psichiche di costoro nascano soprattutto da un preciso
senso di inferiorità e di nullità; e questo sentimento raggiunge una
tale intensità da far commettere l'azione criminosa unicamente per
sbalordire il pubblico, per attrarre finalmente l'attenzione su di
sé, e per mostrare anche a sé stessi che si è capaci di diventare
famosi, sebbene nel peggiore dei modi.
Il trentatreenne killer di Nanterre che nel marzo scorso ha ucciso
senza ragione otto consiglieri della sua città e ferito una decina
di altre persone, prima di suicidarsi il giorno dopo gettandosi
dalla finestra della Questura, si è così espresso davanti ai
poliziotti che l'interrogavano: "Voglio esistere un'ultima volta e
non andarmene nell'anonimato". Ovviamente egli soffriva di gravi
disturbi mentali, così come tutti i serial killer che ho analizzato;
con ciò non intendo certo insinuare che anche i vip siano dei
criminali, ma noto che entrambe le categorie sono mosse da una
stessa potente leva: diventare famosi per la propria eccezionale
abilità sportiva, canora, recitativa o perversa, attrarre
l'attenzione del mondo su di sé, uscire dall'anonimato a qualsiasi
prezzo perché per alcuni esistere vuol dire unicamente essere
ammirati e invidiati dagli altri. "Il potere logora chi non ce l'ha"
diceva il nostro ex ministro Giulio Andreotti, mentre per un genio o
un mistico esistere è soprattutto realizzare il proprio io interiore
e sfruttare appieno le proprie potenzialità intellettuali.
Concludo comunicandovi che tutto il lunghissimo elenco delle
personalità analizzate è a disposizione di chiunque vorrà
verificare, e magari anche approfondire con me l'ulteriore
significato di Saturno, Marte, Venere, Mercurio, Luna e Sole fra
Nettuno e Plutone. Queste altre configurazioni, ben studiate assieme
alle biografie dei personaggi così caratterizzati, senza dubbio
arricchiranno le nostre interpretazioni con numerose importanti
sfaccettature oggi ancora ignorate.
Grazie per l'attenzione.
Clara
Negri
1 Roberto Sicuteri Astrologia e mito Astrolabio 1978
9 Clara Negri
TRATTO DAL SITO "ASTRARMONIA"
http://www.astrarmonia.com/ |