Le Scuole Iniziatiche dell'Antica Saggezza ALCHIMIA
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ALCHIMIA TEORIA E PRATICA Sesta Fase Alchemicadi Simon Pietro
La seconda fase dell’Opera al Bianco è chiamata, ‘Distillazione’, questa fase è associata al segno zodiacale la ‘Vergine’ e al pianeta maestro ‘Mercurio’. Da R. Ambelain è definita l’operazione mediante la quale si separano le parti sottili dai corpi solidi e liquidi o anche lo spirito dalla materia. Per P. Marshall è ‘il processo chiave dell’alchimia che consiste nella vaporizzazione di un liquido o solido e nella sua riconversione in liquido o in solido ed è un mezzo per separare il volatile dal non volatile e il puro dall’impuro. Le considerazioni sul concetto della Vergine, sinonimo di purezza e di fertilità, sul significato del segno e il conseguente lavoro interiore da parte nostra, ci aiuteranno a rendere sempre più puro e più lineare il nostro comportamento, e a rendere fertile il nostro terreno per il vero e unico frutto, ‘il Bambino Alato’. Nel mese di Settembre, come avviene in natura, tutto sfiorisce e la vecchia vegetazione muore per preparare il terreno alla nuova, così avverrà in noi il nostro vecchio modo di essere si estinguerà e preparerà il terreno per il nuovo seme. La natura ci fa conoscere il giusto ritmo per crescere in maniera equa. Richiamando con la mente e con una concentrata attenzione il senso profondo della Vergine, anche in noi si preparerà un terreno vergine (pronto a partorire il nuovo frutto.) in noi comincerà ad effettuarsi il ribaltamento, cioè comincerà a nascere l'uomo che sta in piedi, l’Hestos, il sale della Terra, nato dalla unione del fuoco e della Terra, del secco e del freddo. Il Sale o Arsenico è il Principio Primo tramite il quale possiamo risalire la Tetractis Ermetica, o la scala di Giacobbe, o l’Albero della Vita, così che in noi possa nascere il Riparatore. La Vergine e il Riparatore sono i più alti gradini umani ai quali possiamo ispirarci. Senza l’aiuto della Vergine, dice il nostro Dante Alighieri: “Sua desianza vuol volar senz’ale”. Nel segno della Vergine prevale l’elemento mercuriale la cui intelligenza è al servizio del segno, cioè l’intelletto viene sostenuto, guidato e condizionato per essere asservito sempre all’utilità e all’esigenza di rendere puro e nuovamente fertile il terreno. È il tempo in cui anche l’essere umano fa provviste per la gelata in arrivo. Prima però dobbiamo fare spazio, togliere le cose secche, inutili e ingombranti; per questo dobbiamo imparare a conoscerci, a saper discernere il buono dal cattivo e poi dobbiamo imparare a comportarci secondo le più alte aspirazioni umane, saremo attenti ad ogni nostra azione, in questo ci aiuterà il nostro elemento intellettivo e speculativo mercuriale. Il nome del segno, è bene ricordarlo, deriva dal latino ‘Virgo’, termine che può essere scisso in Vir – Go; nella prima parte, Vir, troviamo, sempre in lingua latina, un significato di ‘uomo particolare’, di eroe; nella seconda parte, Go, si denota un addentellato alla radice sanscrita Ge o Gen, in cui è presente il valore di generazione, unione fecondante. Dalla qual cosa si arriva al significato finale di ‘Vergini' che generano uomini molto al di sopra della normalità. Il simbolo del segno della Vergine è la lettera, ‘M’, scritta in maniera goticheggiante con l’ultima gamba rivolta all’indietro che intende stilizzare l’ideogramma della ‘Vergine Alata’. L’immagine della Vergine Alata la ritroviamo in tutte le culture e la ritroviamo sempre simboleggiata dalla lettera ‘M’ a cui sono stati attribuiti vari significati: Madre, Mare, Madonna, Maya (Maya, come compimento futuro, che toglie il velo e quindi porta la conoscenza), ma tutti questi significati riportano alla ‘Vergine Madre’ o ‘Stella Maris’ da qui la vicinanza con il Mare, acqua che dà vita. Da sempre è stata raffigurata con le ali, per indicare che è la nostra ‘Madre Divina’; quasi sempre circondata da un’aureola con nove stelle visibili, a significare i mesi della gestazione e ritta sulla falce di luna crescente, a simboleggiare la sua signoria sul mondo manifesto, o raffigurata trionfante sul serpente – dragone, che rappresenta la vittoria sulle tenebre. Tutto questo ci rammenta il mese della vergine, il mese che ci ricorda la ‘Madre Divina’ di tutta l’umanità, ci ricorda la verginità che dobbiamo ritrovare dentro di noi per poter partorire la divinità, ci ricorda di ritrovare in noi la spiritualità, la nostra Essenza Divina. Non a caso cade proprio in questo periodo dell’anno solare che sembra invitarci, aiutarci a ritrovare noi stessi dopo l’esplosione del ‘sol leone’. Ci sono certi periodi dell’anno solare che sembrano aprire le porte del cielo perché cariche energetiche necessarie alla terra e a noi uomini possano scendere per aiutarci a capire e a farci seguire la nostra strada. Gli uomini primitivi eseguivano dei riti e facevano le loro feste, diversamente da noi, ma negli stessi periodi dell’anno e per gli stessi motivi. Questo spiega che nella vita esistono da sempre determinate energie e che noi uomini gli abbiamo dato vari nomi secondo la nostra lingua, le nostre abitudini e la nostra capacità di comprendere e di servircene. Questo ci rende più consapevoli che dobbiamo imparare a sfruttare le energie che ci circondano e mai essere alla loro mercé, come sentirsi tristi quando arriva Settembre. Sapere che il Settembre è utile e necessario e che bisogna saperlo sfruttare per il nostro bene e per la nostra evoluzione, ci aiuterà a non vedere il lato negativo che non c’è. Per cercare di ‘distillare’ il nostro comportamento ed estirpare il male dalle radici, almeno in noi, è bene avere sempre presente che siamo spirito e che dobbiamo liberare il nostro spirito da tali legacci. Ma noi, dice R. Assagioli, siamo attaccati anche al dolore, alle preoccupazioni, al nostro pessimismo, alle nostre paure, complessi e via dicendo. L’uomo, dice ancora, se non ha la sua razione quotidiana di dolore se la cerca nelle ansie del futuro. Egli possiede tanti di quei pregiudizi che gli resta molto difficile sbarazzarsi dell’idea che le emozioni negative siano inevitabili o addirittura necessarie. Noi superando questa fase prenderemo coscienza di quanto siano dannose e inutili tutte le emozioni negative comprese le invidie, le gelosie e le preoccupazioni. Un vecchio detto enuncia: ‘Non bisogna mai preoccuparsi delle situazioni, anche se negative, ma è bene occuparsene’. La meditazione ci può aiutare a comprendere la inutilità di questi sentimenti negativi e il danno che tali negatività possano arrecarci. Cerchiamo quindi di sgombrare il nostro campo di azione, come avviene alla terra in Settembre, cerchiamo di spogliarci dai tanti pesi che ci tengono vincolati, cerchiamo di occuparci in maniera positiva delle cose che accadono o che possono accadere, ma senza farci coinvolgere dalla troppa emotività, sarebbe inutile e dannoso. Ogni volta che ci capita qualcosa di sgradevole concentriamoci su come affrontare il problema, liberi da ogni pregiudizio e preoccupazione e soprattutto dalle paure. Per poter guardare avanti dobbiamo saper annullare le nostre paure, non dargli spazio, imparare a riconoscerle e ad allontanarle, anche con un gesto repentino della mano. Riconoscere le proprie negatività e rafforzare la propria volontà per raggiungere la meta migliore è necessario per la nostra evoluzione. La capacità di liberarci dalle preoccupazioni e la capacità di agire con tutte le nostre energie verso nuove mete ci renderà creativi e capaci di risolvere qualunque problema. Riuscire a concentrare tutte le proprie energie vuol dire già avere in pugno la vittoria. Sempre con l’immaginazione, vediamoci agire con le qualità necessarie. Ripetiamo l’esercizio ogni volta che sentiamo la necessità con costanza finché non ci sentiamo sicuri. Basta comunque un solo esercizio scelto da noi e ripeterlo ogni mattina per soli cinque minuti, per arrivare a distillare il nostro modo di agire, cioè portarci alla seconda fase alchemica dell’Opera al Bianco, chiamata appunto distillazione. La parola stessa, distillazione, ci fa comprendere il lavoro da certosino che dobbiamo compiere su noi stessi: guardarsi dentro, conoscere le radici delle nostre emozioni negative, del nostro pessimismo o delle nostre preoccupazione, guardarle in faccia e conoscerle bene senza aver paura. Il vero sentimento non si manifesta nell’agitarsi, ma nell’agire. Cerchiamo, una volta per tutte di tenere sotto controllo le nostre emotività e quando sentiamo che ci disturbano, mettiamole a tacere con un atto di volontà decisa. Noi, ora, dopo l’esercizio ‘Per l’identificazione con il proprio Sé’, sappiamo che ‘Non siamo l’emotività’ e che ‘Noi possiamo governare la nostra emotività’ La Vergine è un segno di Terra che, come abbiamo detto, ci vuole far capire che dobbiamo fare piazza pulita di tutto ciò che è inutile e dannoso, la vegetazione vecchia, che ha già dato i frutti muore, il terreno deve riprendere vigore, così come noi, dobbiamo fare spazio in noi stessi perché il nuovo seme possa attecchire. Se il nuovo seme non trova terreno fertile, cioè se non abbiamo scacciato timori, ansie, aggressività, pessimismi, critiche, esse occuperanno tanto la nostra mente che non potremo sperare di divenire liberi e creativi. Solo se in noi alberga il desiderio di evolverci, possiamo trovare in noi, l’Essenza’ che ci darà nuova linfa o ‘l’Elisir di Lunga Vita’, che ci farà evadere da questa terra.. Gli esercizi di meditazione sono solo strumenti per trasformare le energie e per mettere in pratica ciò che ci sta a cuore. Nessuno può fare il lavoro a posto nostro. Se ci vogliamo bene, se siamo solleciti della nostra evoluzione, cercheremo di fare l’esercizio ogni giorno, alla stessa ora. Prendiamo seriamente l’impegno con noi stessi. Gli impegni presi con noi stessi, per la nostra evoluzione, ‘Sono Sacri’ e, come tali, vanno rispettati più di altri. Una frase biblica recita: ‘Non c’è nessuno più importante di te dopo Colui che ti ha dato l’esistenza’. Con il leone abbiamo conquistato la fiducia nelle nostre possibilità, con la Vergine cercheremo di essere forti e di distruggere ciò che è negativo per la nascita dell’uomo nuovo in noi, cioè per la nascita della nostra vita spirituale.
PER CONOSCERE SE STESSICerchiamo di fare un accurato rilassamento muscolare e respiratorio Mettiamoci seduti comodamente…… i piedi ben piantati a terra……… le mani appoggiate sulle gambe…… la schiena eretta ma non rigida…… gli occhi leggermente socchiusi…… Pensando alle braccia e alle mani mandiamogli segnali di tranquillità…. Diciamo loro: ‘Siete parti del mio corpo molto preziose, ora è bene che riposiate’…… inarchiamo la schiena mandando indietro la testa, per quanto è possibile….. riportiamola lentamente nella posizione originaria…… facciamo roteare, lentamente, il capo da destra verso sinistra, per tre volte……. Altrettanto da sinistra a destra, molto lentamente……quindi rilassiamo i muscoli e torniamo nella postura naturale……. Contraiamo i muscoli delle gambe e delle cosce……. Rilassiamoli…….Ripetiamo a noi stessi……. Sono rilassato…… sono rilassato…… Respiriamo profondamente….. mentre espiriamo vediamo allontanarsi ogni pensiero negativo e nell’inspirazione introiettiamo tanta energia universale…. Vediamola e sentiamola scendere in noi….. Sentiamoci ricchi….. Finalmente sono solo con me stesso……. solo con la mia coscienza….. sento il desiderio di ascoltare la mia coscienza….. Voglio essere sempre più me stesso e autentico….. Il luogo e il tempo mi sono propizi….. mi trovo ai piedi di una collina è il mattino di una giornata tiepida….. serena….. limpida…. Il sole, appena sorto, mi procura una sensazione di benessere…. L’aria intorno è fresca e profumata….. sento le mie membra rinvigorirsi….. Così ritemprato cammino lungo un sentiero che conduce verso la sommità…… Sento penetrare in me tutta l’energia del sole crescente….. sento la rugiada del mattino che mi purifica….. Sento crescere il desiderio di essere puro, autentico…. Ad ogni passo che conquisto….. il desiderio di ascoltarmi si fa sempre più forte…… Voglio essere in pace e in armonia con me stesso…… Sono arrivato alla cima della collina….. mi stendo sull’erba…… sotto l’ombra di una quercia…… socchiudo gli occhi…… il silenzio mi avvolge….. E’ un momento magico….. un momento tutto mio….. Chiedo a me stesso, al mio Sé…. Cosa ho da rimproverarmi?….. In quali situazioni sono stato poco obiettivo?….. dove ho sbagliato?…… Individuata la situazione che ci ha procurato più dispiacere…. chiediamoci … Quale è il primo passo che devo fare per affrontare in maniera obiettiva e sincera la situazione?…… Appena possibile riapriamo gli occhi e facciamo roteare le spalle avanti e in dietro. Simon Pietro
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