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ALCHIMIA

                                
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ALCHIMIA

TEORIA E PRATICA

Quarta Fase Alchemica

di Simon Pietro

 

Ora parleremo della quarta fase alchemica, considerando sempre che questa fase riguarda ancora  il processo di ‘Putrefazione’ o ‘Opera al Nero’ (Nigredo).

Questa quarta fase è chiamata ‘Dissoluzione’ e tale parola è definita nel glossario alchemico (Peter Marshall, Elemire Zolla, Basisilio Valentino ecc.) come: ‘separazione dei costituenti e decomposizione della materia’, La parola dissoluzione, tuttavia anche  ufficialmente significa decomposizione e quindi putrefazione della materia stessa. Questa operazione viene associata al segno del ‘Cancro’, segno di Acqua, il cui pianeta maestro è la Luna che a sua volta viene associata anch’essa all’acqua, alle maree, e nell’uomo all’emotività, al corpo astrale e via dicendo.

L’acqua, nel segno del Cancro, si presenta come un liquido estremamente nutritivo, ma non creativo; infatti, come sappiamo, a questo punto di macerazione della materia grezza, lo spirito ha già animato la materia, e le ha dato la vita sotto il segno dei Gemelli il cui maestro è Mercurio, il messaggero degli dei e che funge da tramite fra l’uomo e gli Dei dell’Olimpo. Questa acqua quindi nutre qualcosa che è già stato creato, il seme dell’unione fra Spirito e Materia e per questo è un’acqua di vita, cioè mantiene in vita nutrendo. Il paragone immediato che viene spontaneo fare è quello con il liquido amniotico, in cui il feto nuota e di cui si nutre. Aiutati quindi dalle energie naturali di questo momento del ciclo annuale avremo anche nel nostro Atanor dapprima la dissociazione e decomposizione dei componenti della nostra Materia Grezza e poi avremo che gli elementi primari, così liberati, saranno pronti per nuove e più eque associazioni. La materia grezza quando è scissa nei suoi elementi basilari può avere infinite nuove combinazioni e promuovere in noi un migliore modo di vivere e di comprendere la vita, sempre se lo vogliamo. In questa fase infatti gli alchimisti dicono che la materia è pronta e che lo Zolfo e il Mercurio, (possiamo dire, in questo caso, Materia e Spirito) si uniscono in quelle che gli alchimisti chiamano le nozze alchemiche; si uniscono per dare alla luce il frutto, cioè il bambino appena concepito che si trova ancora nell’uovo. (Quell’Uovo Filosofico che spesso vediamo raffigurato, in molti simboli alchemici, con un bambino dentro) Ed è proprio in questa fase che il bambino prima di venire alla luce sarà nutrito protetto, scaldato e aiutato a crescere con quel liquido pregno di tutti gli elementi necessari, ma dei quali bisogna saper fare una cernita. Dopo questa fase infatti potrà iniziare l’Opera al Bianco (Albedo), quella della purificazione, dove verranno espulsi tutti gli elementi non necessari, quelli spuri, così che dal colore nero apparirà quello bianco. Mentre nell’Opera al Rosso (Rubedo) l’Uovo sarà purificato e il bambino apparirà alato, pronto a spiccare il volo.

Nella quarta fase siamo ancora, come abbiamo detto, nel processo di putrefazione. Il termine ‘putrefazione’ è stato dato all’insieme di fenomeni che si verificano quando la materia appare di colore nero. Alla Putrefazione o Opera al Nero, sono stati dati molti nomi, ecco i principali: Morte, Distruzione, Perdizione, Calcinazione, Denudazione, Separazione, Triturazione e Distillazione. La Putrefazione è simboleggiata da tutto quello che può suggerire l’idea della morte o della nerezza: un cadavere, uno scheletro, un corvo e la troviamo spesso raffigurata da tutte queste cose insieme; Basilio Valentino, noto alchimista, la rappresenta con uno scheletro in piedi su un catafalco, oppure la troviamo simboleggiata da uno scheletro in piedi su una sfera nera, che regge un corvo sulla mano destra e così via.

Per poter comprendere meglio quale lavoro si richiede in questo momento a noi perché nel nostro Atanor possa avvenire la combinazione più giusta, cioè quella che in alchimia si ottiene unendo lo Zolfo con il Mercurio, elementi incorruttibili come l’oro e l’argento, dobbiamo, per prima cosa cercare di conoscere gli elementi incorruttibili che sono in noi, quelli veramente validi che danno senso alla nostra vita, e bisogna veramente volere che essi si affermino, bisogna osare, cioè rompere con gli schemi abituali, e lavorare in silenzio, (secondo i quattro verbi del mago conoscere, volere, osare, tacere), e quindi bisogna saper ravvivare il fuoco del nostro desiderio di purificazione e di Amore e far sì che questo desiderio di migliorare e di allargare gli orizzonti produca un nuovo e succulento frutto. Per questo ci aiuteremo con il pensiero e con l’immaginazione. Immagineremo di essere immersi nella forza vitale del mese di giugno, nell’acqua del segno del Cancro; l’acqua che ci nutre e che dà alla natura la possibilità di far sbocciare i suoi frutti. Penseremo alla natura piena di germogli, di prati verdi, di tronchi grossi, di alberi giganti con piccoli e teneri germogli che quasi sembrano sfiorare il miracolo. Anche noi vogliamo germogliare, anche in noi ci sarà il miracolo; il nostro approccio con il mondo sarà diverso, annienteremo tutto ciò che è negativo. Abbiamo uno scopo nella vita, quello di migliorare noi stessi e le persone che ci stanno intorno. R. Guènon parla così del segno del Cancro: ‘Il simbolo del Cancro rappresenta il germoglio allo stato di semi-sviluppo che è lo stato sottile preesistente fin dall’origine della manifestazione e possiamo dire che rappresenta il processo di gestazione che prepara la nascita di quell’Uovo Cosmico, originario, primigenio da cui ebbero origine tutte le cose’. È quindi possibile associare il Cancro oltre al seme di una pianta, come abbiamo già detto, anche agli elementi seminali, cioè allo spermatozoo e all’ovulo, alla cellula vivente che si riproduce ed ancora alla materia e allo spirito. Si tratta sempre di due centri di energia primordiale in movimento: si attirano, si uniscono, si differenziano, si moltiplicano e finiscono per elaborare un’unità completa. Il simbolo infatti rappresenta proprio un germoglio spiralico, è doppio e le cui spirali sono poste in posizione speculare l’una all’altra e rappresentano due termini complementari: sono la riunione delle due forze Yang e Yin della tradizione Orientale.

Il motivo spiralico si incontra sempre, carico di significazioni simboliche, in tutte le culture e richiamano le infinite spirali interne ed esterne all’uomo. Il moto stesso dell’intero sistema Solare è spiralico. La spirale è stata definita la linea senza fine che collega le due estremità del divenire. Speculazioni matematiche fanno della spirale il segno dell’equilibrio nello squilibrio e dell’ordine dell’essere all’insegna del cambiamento. La spirale possiede la proprietà di crescere mantenendo la forma, malgrado la crescita asimmetrica.

Nel segno del Cancro la Spirale, come abbiamo detto, è doppia e simboleggia anche i due sensi del movimento, la nascita e la morte. La morte iniziatica (chi muore spira e seguendo la spirale rinasce all’infinito) è la rinascita in un essere trasformato. La doppia spirale indica l’azione in senso inverso della stessa forza intorno ai due poli, nelle due metà dell’uovo del mondo. La doppia spirale è messa in evidenza dalla linea che separa lo Yin dallo Yang, dal doppio avvolgimento dei serpenti intorno al Caduceo Ermetico e  la doppia spirale è messa in evidenza anche dal simbolo del segno astrologico del Cancro; segno del solstizio d’estate, segno di Luna che prelude il solleone. Dice Elemir Zolla: “Emblema di questo specchiarsi e capovolgersi di queste spirali è il segno del Cancro che incarna l’equatore dell’anno. Il Cancro e l’adiacente Leone sono Luna e Sole, Come il Cuore o Sole è interno alla cassa toracica che corrisponde al Cancro”.

Il Segno del Cancro prepara la strada al Sole che è il cuore dell’anno e dal quale comincia la strada inversa fino a raggiungere il segno astrologico del Capricorno. Possiamo dire che giunti al Cancro si inverte il cammino vorticando verso il Capricorno dal quale ci si era venuti allontanando. Il vortice si è capovolto si è specchiato nella Luna del Cancro ed è entrato nello specchio di se stesso rovesciato, così che il Cancro svela il Leone, come la Luna svela il Sole.

Ne consegue quindi che noi, esseri umani, siamo posti nella spirale cosmica, ma che, presa coscienza di questo, possiamo: o muoverci alla stessa velocità della spirale cosmica, o saltare fuori dalla spirale stessa e muoverci a velocità diversa da quella della spirale cosmica, per cui l’uomo ‘consapevole’ può raggiungere più in fretta la parte finale della spirale se ha accelerato, oppure tornare alla parte iniziale se ha decelerato la sua evoluzione. Insomma, riconosciuta la propria spiralicità e riconosciuta la spiralicità dell’universo, l’uomo deve vincere la stessa spirale e saltarne fuori, altrimenti progredisce o regredisce di pari passo con la spirale cosmica. L’uomo risvegliato governa e rettifica il proprio cammino e la ‘Rettificazione’ è proprio una operazione alchemica.

Ma tornando all’ideogramma del segno del Cancro, ricordiamo che nello Zodiaco egizio questo segno è rappresentato da uno scarabeo stercorario e che la parola scarabeo significa ‘generato’, pertanto nella pallina di sterco spinta avanti dallo scarabeo si può intravedere il simbolo nascente del Sole, mentre le due zampe anteriori divaricate rappresentano la Luna. È la Luna che fa nascere il Sole in quanto segno del mutamento ritmico e della fertilità. Ricordiamo che il Budda sostò per 28 giorni (cioè il periodo di una lunazione completa), sotto l’albero, ‘la Cassia’, sempre verde, prima di essere illuminato. La Luna è Intuizione, Fantasia, Immaginazione tutte qualità che viste come complementari e coadiuvanti di quelle del Sole, dobbiamo saper sviluppare e dobbiamo sapercene servire. Il punto importante da tener presente per dare alla luce un nuovo prodotto, il nostro Sole, è proprio quello di rendere fertile l’immaginazione che ci aiuterà ad uscire dalla spirale.

Quindi ogni giorno alla stessa ora, per qualche minuto, chiediamoci: ‘Quale problema devo risolvere per essere in armonia con me stesso? Oppure, Cosa voglio eliminare di me stesso che non mi piace? Quale qualità devo potenziare per essere capace di essere me stesso: discernimento, forza, coraggio, attenzione, e via dicendo? A cosa posso rinunciare delle cose inutili anche se piacevoli? Quale può essere il primo passo che posso riuscire a fare senza dare fastidio ad alcuno? Richiamiamo alla mente quello che vogliamo perseguire e vediamo, sempre con l’immaginazione, come possiamo muoverci.

 

PER NUTRIRE E PROTEGGERE LA MIA EVOLUZIONE

Socchiudiamo gli occhi e assumiamo la posizione più comoda per noi….. La schiena eretta, ma non rigida….. i piedi paralleli e ben piantati a terra….. le mani abbandonate sulle ginocchia come corpo morto….. il capo eretto con il mento leggermente inclinato in avanti….. Stabiliamo un ritmo naturale di respirazione….. un ritmo calmo e regolare….. fatto di inspirazioni e di espirazioni profonde…..

Mentre respiriamo profondamente pensiamo di essere distesi su un prato verdeggiante….. e immersi nel silenzio….. Una leggera brezza liberatrice ….. tonificante….. ci accarezza la testa…..  dalla testa la sentiamo scendere come balsamo verso la nuca….. verso le spalle e giù, giù verso la spina dorsale….. sentiamo la spina dorsale rinvigorirsi….. Questa soave brezza spinge fuori di noi ogni tensione…..  ripetiamo mentalmente ….. le mie braccia….. il mio petto….. il mio addome….. sono rilassati….. anche le mie gambe… i miei piedi si sono rilassati….. Le mie emozioni …. Le mie ansie….. si sono acquietate…… è un momento magico…. tutto mio….. mi sento felice di poter essere me stesso…. In questo stato di autenticità sento di essere protetto e amato…..  come la natura protegge e ama i germogli….. Sento di poter sbocciare a nuova vita…... mi sento amato per quello che sono…..

Voglio inchiodare… uno alla volta… i miei limiti….. essi non mi sfuggiranno più…..  Le mie paure…. le mie incapacità….. le mie incomprensioni….. mi rendono incapace di essere me stesso….. di essere libero….. 

Ecco metto nel mio ‘Atanor’….. Coppa del mio Sacrificio….. il mio limite, il mio difetto o qualunque problema che ho deciso di risolvere…..  lo terrò sempre nel mirino…..  (pausa)

Un fuoco vivo e costante si è acceso in me…..   il mio Atanor è Illuminato…. Protetto… Energizzato da tutte le parti…… esso è avvolto dai raggi della Luna e da quelli del Sole…… insieme  mi daranno la forza, il calore, l’amore per sbocciare a nuova vita…. Sarò un alchimista vero…… riuscirò a trasformare ogni angolo buio di me stesso…… e mi sentirò finalmente libero…..

Appena possibile riapriamo gli occhi e distendiamo le braccia.

 

Simon Pietro

 

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