Le Scuole Iniziatiche dell'Antica Saggezza ALCHIMIA
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ALCHIMIA TEORIA E PRATICA Prima fase alchemicadi Simon Pietro
Roberto Ambelain, cabalista ed alchimista di chiara fama, nel suo libro ‘Alchimia Spirituale’, scrive: ‘Come Israele abbandonò storicamente l’Egitto (simbolo del mondo della materia) a Pasqua, cioè alla luna nuova del segno dell’Ariete, così l’Opera Alchemica inizia in questo stesso momento annuale cioè quando la falce lunare è appena visibile. Anche Dante Alighieri quando comincia il suo lungo viaggio iniziatico, recita così: “il Sol montava in su con quelle stelle che eran con lui quando l’Amor Divino mosse in prima quelle cose belle. Si che a bene sperar m’era cagione di quella fera dalla gaietta pelle, l’ora, il tempo e la dolce stagione”, cioè la Primavera. E ancora, ci ricorda quale è il momento propizio per iniziare il viaggio interiore, ‘l’Arca Salvatrice’, che dopo il diluvio, a primavera, finalmente può approdare su nuovi lidi. Anche noi, per il nostro lavoro di purificazione e di trasformazione interiore, seguiremo le esperienze del Sole in rapporto alla Terra e al Cielo, cominciando proprio dall’Ariete, cioè a Primavera. Seguendo le esperienze del Sole capiremo meglio gli strumenti che possiamo adoperare e potremo servirci adeguatamente delle energie planetarie e comprendere meglio le operazioni che dobbiamo realizzare in noi e come realizzarle. Svariati sono i modi di lavorare sulle nostre energie fisiche, psichiche, mentali e spirituali e svariati sono i sistemi per riconoscere tali energie, per trasformarle, per combinarle e per sublimarle, comunque quello di seguire il percorso Luni-Solare forse è uno dei più validi. Il corso annuale del Sole si svolge, come si sa, su uno Zodiaco di 360°, quindi di trentasei decani e R. Ambelain, per esempio, pur non seguendo le fasi di trasformazioni alchemiche, ma riconoscendo l’importanza di seguire il percorso del Sole per un lavoro interiore, propone, nel suo libro ‘L’Alchimia Spirituale’, un lavoro pratico, in base alla divisione dell’anno solare, in 36 novene. Novene che si articolano come dei veri e propri riti che possono servire a trasformare le energie interiori e ad acquisire o potenziare le virtù personali. Le virtù di cui parla R. Ambelain sono le quattro cardinali (Prudenza, la Terra dei filosofi; Temperanza, l’Acqua dei filosofi; Giustizia, l’Aria dei filosofi; Forza, il Fuoco dei filosofi), più le tre virtù Teologali (Carità, Sale Principio; Speranza, Mercurio Principio; Fede, Zolfo Principio), più le due Sublimali (L’intelligenza, Argento dei Saggi e la Saggezza, l’Oro dei Saggi. - Vedi Tetractis Ermetica), nove in tutto e quindi nove novene per ogni stagione, una per ogni virtù. Un altro modo di lavorare su noi è anche quello, della meditazione dei ventotto giorni (mese lunare). Meditazioni fatte sui vizi capitali; meditazioni, riti ed esercizi sono strumenti che ci possono aiutare per il nostro risveglio e per trasformare la nostra materia grezza. Ma vediamo in che maniera possiamo trasformare le nostre energie seguendo il percorso solare attraverso le dodici Fasi Alchemiche, dette anche Moltiplicazioni. Cerchiamo di comprendere da vicino ciò che possono realmente comunicare a noi queste fasi e cerchiamo di capire con cognizione di causa ciò che dobbiamo di volta in volta mettere nel nostro ‘Atanor’. L’Atanor è il forno o fuoco sul quale gli alchimisti mettono il Crogiolo, (Crogiolo recipiente di terracotta refrattario al fuoco, di forma svasata verso l’alto, destinato alla fusione dei metalli o ‘Materia Grezza’). Atanor e Crogiolo per gli Alchimisti sono gli strumenti basilari, senza i quali nulla può essere trasformato. L’Atanor è chiamato anche ‘Uovo Filosofico’, cioè ‘Forno e materia grezza’ insieme. (La materia grezza è quella che si mette a macerare nel Crogiolo). Se vogliamo quindi seguire le fasi alchemiche e trarne giovamento per la nostra evoluzione, dobbiamo prima di tutto formare l’Atanor, o Uovo Filosofico in noi, ma per formare l’Atanor è necessario un sincero desiderio di migliorare, è necessario inoltre che la nostra attenzione sia mirata e tesa al risveglio e che la nostra volontà miri a divenire da ‘forte’, come dice Assagioli, saggia e ‘universale’. Il desiderio di migliorare sarà il fuoco che formerà il Forno o Atanor, adatto per una lenta e costante macerazione e per una lenta e costante trasformazione delle energie. L’attenzione mirata formerà il Crogiolo nell’interno del quale si potrà mettere l’atteggiamento indesiderato da noi, secondo il nostro modo di sentire e non secondo quello di altri, solo così potrà cominciare in noi l’Opera al Nero’. L’attenzione, mirata e risvegliata servirà, in un secondo momento, anche a trasformare e purificare questo atteggiamento e da qui comincerà la nostra ‘Opera al Bianco’, infine l’attenzione, sempre più mirata e risvegliata, servirà a sublimare lo stesso atteggiamento e a farci trovare il giusto senso in esso e la vera Essenza in noi. E’ proprio nel trovare l’Essenza, il Sé o l’Oro incorruttibile in noi, che consiste la nostra ‘Opera al Rosso’. Infine occorre, perché si compia la ‘Grande Opera’ il supporto di una volontà che da forte diventi sapiente, saggia e poi universale. Se ci osservassimo con attenzione potremmo senz’altro capire come potenziare e trasformare le nostre qualità psichiche, come affinare il nostro modo di percepire le cose, come rendere più eque le nostre capacità di discernimento e come divenire sapienti. Solo se ci osserviamo in maniera mirata e attenta possiamo costruire veramente il nostro Crogiolo, e trasformare coscientemente e volutamente le nostre energie verso quelle più onnicomprensive e universali. Tutte le esperienze che dobbiamo affrontare per cambiare noi stessi o per migliorare un qualunque modo di pensare, sicuramente variano da individuo ad individuo ed è per questo che ognuno deve formare in sé il suo ‘Atanor’ o Uovo Filosofico. Ma per renderci sempre più consapevoli del lavoro che dobbiamo affrontare, mettiamo nel nostro ‘Atanor’ a trasformare un atteggiamento umano di cui tutti, in particolari momenti, siamo vittime; parliamo, per esempio, dell’atteggiamento pessimistico e negativo. Ora, se vogliamo veramente trasformare il nostro atteggiamento pessimista in un atteggiamento ottimista e positivo, un sistema molto valido da adottare, quando ci accorgiamo di essere pessimisti, potrebbe essere quello di fare a gara con noi stessi per farci passare il pessimismo in minor tempo possibile o di fare a gara, sempre con noi stessi, nel cercare di vedere nelle situazioni negative, il lato positivo; infine, se vogliamo farci passare il pessimismo per sempre, è bene lavorare quotidianamente sulla sospensione del giudizio negativo. La capacità distruttiva della mente dipende dall’abitudine di guardare sempre il lato negativo nostro e degli altri. Cercare di vedere e di esaltare prima di tutto in noi e poi nelle altre persone i pregi, anziché i difetti, ci porterebbe a comprendere meglio noi stessi, cioè le nostre possibilità di migliorare all’infinito e le possibilità in genere di tutti gli esseri umani. Seguendo da vicino ciò che avviene nel nostro ‘Atanor’, possiamo accorgerci della necessità di ravvivare il desiderio o fuoco e di stare attenti che sia temperato, possiamo accorgerci con maggiore evidenza se veniamo meno al nostro impegno e sentiremo in maniera più incisiva la necessità, che prima non percepivamo, di riaffermare il nostro proposito e di rinvigorire in noi la volontà e l’attenzione. Quindi se formerò l’Atanor in me, e ci metterò dentro il mio pessimismo a macerare, ogni volta che mi viene spontaneo giudicare negativamente me stesso o un’altra persona, sentirò la necessità di ricorrere a qualche espediente o a qualche esercizio per essere aiutato a concentrare di più la mia attenzione e a rafforzare la mia volontà. Esempio: mi potrò servire di particolari meditazioni per trovare le qualità positive in ogni situazione, oppure mi servirò di esercizi, come quello di mordersi la lingua o della retrospezione serale, per guardare in faccia il mio comportamento e capirne il perché. Questa è la prima fase che riguarda da vicino l’inizio della ‘Grande Opera’ degli alchimisti che, come abbiamo detto, comincia con l’Opera al Nero, detta anche di Putrefazione. Iniziamo quindi la nostra ‘Grande Opera’, quella che ci porterà all’Unione con L’Assoluto. Inizieremo seguendo il ciclo annuale del Sole, proprio in Primavera perché, come dicono gli alchimisti, quando si vuole iniziare una qualunque impresa, si ha bisogno di concentrare tutte le energie e le forze esistenti in noi. Così, come il Sole che comincia il suo ciclo annuale in Primavera, sotto il Segno dell’Ariete, che è il segno di fuoco più forte e dirompente rispetto agli altri segni, anche noi esseri umani abbiamo bisogno che il nostro desiderio di migliorare sia forte e che la nostra volontà sia dirompente, proprio come quella di Marte, pianeta reggente dell’Ariete; Sole, Ariete e Marte aiuteranno anche noi ad iniziare la grande impresa di una lunga, cosciente e mirata trasformazione delle nostre energie. In Primavera di solito, siamo stracolmi di energia nuova e sentiamo la necessità di rinnovarci e di fare qualcosa di creativo e di edificante e in questo periodo di solito siamo pronti alla rigenerazione, come la natura. Le fasi dell’Opera al Nero sono quattro, secondo i quattro elementi (Fuoco, Terra, Aria, Acqua) e secondo i quattro primi segni della Zodiaco, le altre quattro fasi che seguono le prime sono assegnate all’Opera al Bianco e le quattro ultime dell’anno solare all’Opera al Rosso. Questa prima fase dell’Opera al Nero, viene chiamata ‘Calcinazione’, e nel glossario, in calce al libro di alchimia di Peter Marshall, ‘I Segreti dell’Alchimia’, viene così definita: ‘Processo di riduzione di una sostanza in polvere o in cenere per arrostimento’, cioè con fuoco forte. E chimicamente, viene definita: ‘Operazione con la quale si eliminano da una sostanza, mediante forte riscaldamento, componenti volatili già presenti nella sostanza’. Dobbiamo quindi riprodurre l’energia del fuoco forte in noi. Servirà tutta la nostra attenzione per richiamare alla mente come di solito ci sentiamo in primavera, cioè pieni di entusiasmo e di volontà forte e decisa idonea a fare cose innovative e straordinarie. Facciamo esercizi di immaginazione per riprodurre questa energia primaverile, risentiamo quel calore in noi, quell’espansione di volontà e desiderio di vivere; serviamocene quando e come vogliamo, sentiamo la nostra spina dorsale erigersi mentre decidiamo di divenire ottimisti. E se ci accorgiamo che il nostro intento non è abbastanza forte dobbiamo imparare a potenziarlo. Per questo scopo ripeteremo per almeno quindici giorni il ‘Training’ che segue.
TRAINING PER POTENZIARE LE NOSTRE ENERGIE Assumiamo la posizione del faraone……. Facciamo un accurato rilassamento muscolare e respiratorio…… immaginiamo di essere immersi in una luminosa giornata di primavera….. Mi trovo in una radura circondato da alberi….. ricoperta da erba fresca e fragrante.. da fiori profumati e colorati……. È un tripudio di luce e di colore sotto il sole che sta crescendo…… È l’alba…… gli alberi sembrano stendere i loro rami sempre più verso l’alto e insieme a loro la mia spina dorsale si sente rinvigorita e dritta più che mai…… la forza cresce dentro di me……… mi sento pronto a superare qualunque difficoltà……. a rompere qualunque limite che io stesso mi sono imposto….. Il tepore primaverile mi riscalda…. Mette in moto ogni mio muscolo….. ogni mio organo…… ogni mia cellula si rigenera….. davanti a me c’è una giornata intera….. un giornata piena di promesse edificanti……. Sento il desiderio di salire sempre più in alto…….. verso l’aria sempre più rarefatta……. Verso il cielo sempre più ampio……. davanti a me c’è anche tutta la mia vita…..voglio prendere in mano la mia vita…… voglio indirizzarla verso una sempre maggiore ampiezza di vedute….. Io sono l’artefice della mia vita…… Aspetterò se è necessario……. Ma la indirizzerò verso le mie più profonde aspirazioni…… Non perderò mai la speranza…… ogni volta che è necessario……. richiamerò nella mia mente l’energia della natura in primavera ……. Il fuoco dell’Ariete …… la forza di Marte……e li sentirò scendere lungo la mia spina dorsale…… e da essa distribuirsi in tutte le mie cellule……. Lentamente ritorniamo alla realtà….. conserviamo però tutta l’energia che abbiamo richiamato su noi…… riapriamo gli occhi….. e distendiamo le braccia.
Simon Pietro
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