Le Scuole Iniziatiche dell'Antica Saggezza LA GNOSI
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La Reale Portata della Questione Giovannita Filippo Goti
Ciò che è
sempre fonte di profonda riflessione, è l'assoluta incapacità umana
di interrogarsi profondamente attorno alla reale radice, e
significato dei gesti, delle parole, e delle azioni che pone in
essere. Tale mole di accostamenti fra realtà più o meno iniziatiche, edificate in modo e tempi diversi nel tempo, e sopravvissute agli errori ed inadeguatezze degli uomini che hanno accolto, farebbe supporre che buona parte dell'esoterismo occidentale sia di matrice giovannita. In una lunga teoria che abbraccerebbe gnostici, circoli di poeti e filosofi medioevali, i catari, le corporazioni di armi e mestieri, fino a giungere ai tempi moderni raccogliendo le nuove espressioni alchemiche e rosacrociane. Tutto ciò ha senso ? Esiste una reale tradizione giovannita, e questa tradizione si incarna ancora oggi ? Oppure siamo innanzi alla constatazione che il binomio San Giovanni-Esoterismo viene ridotto ad una lettura simbolica di un vangelo, ritenuto a torto o ragione più spirituale degli altri ? Il nodo della questione, semmai è colto o solamente ipotizzato, risiede nell'inclusione di simbolismi cristiani all'interno di Logge o Comunità, di un apparato docetico che parli del Cristo; oppure su di una contrapposizione psicologica, dialettica, ideale su scritti e fantastorie con la Chiesa di Pietro; o veramente c'è altro su cui vivere e condividere una fiamma di spiritualità ? La Chiesa di Pietro (sia essa Cattolica Romana, o Ortodossa, o altro) seppur con le sue molteplici differenze e forme, ha proposto: 1. Una visione spirituale basata sulla fede e non sulla conoscenza, 2. Una forma organizzativa con la sapienza sacerdotale separata da quella dei fedeli, 3. Una prospettiva storica che lega la propria visione cristiana all'Antico Testamento. E' quindi sull'analisi di questi tre elementi (fede,organizzazione, prospettiva storica) che dobbiamo o non dobbiamo trarre conclusioni attorno alla tradizionalità che essa incarna, all'espressione metafisica che raccoglie o vorrebbe raccogliere, e sulla direzione che essa traccia. Tutto ciò non astrattamente intenso, ma relato alla nostra espressione dell'essere, al nostro sentire sottile. Oppure veramente vogliamo che centinaia di migliaia di persone sono morte, o sono state perseguitate, o sono ancora oggi emarginate in virtù di una "libertà" un poco naif attorno all'interpretazione di testi sacri vecchi circa di duemila anni? Ancora veramente si pensa che determinati rituali siano un'alternativa comunque nello stesso ambito, comunque più o meno ragionata, rispetto a quelli della Chiesa Pietrina (Cattolica Romana o Ortodossa che sia?). O personaggi come Willermoz, Zinnendorf, Swedenborg, L.C.S.M. ), altro non fossero che degli scrivani alla Oswald Wirth, impegnati a dire comunque qualcosa di diverso ? Riteniamo che un rito e una cerimonia, qualsiasi esso sia all'interno di una struttura tradizionale reale o di metodo, sia comunque uno strumento di conoscenza a prescindere l'interrogativo sulla Causa Prima o Seconda da cui esso è germinato, o con cui esso si vuole ricollegare ? Perchè e così è forse siamo alla recita teatrale più totale, e certo non possiamo lamentarci se all'incomprensione è sopraggiunta la noia, e con essa la necessità di cercare altro, e neppure sul potere "magico" che altrove risiede, e altrove manca. Senza scendere in particolari, che del resto abbondano nella nostra opera e del resto dovrebbero essere patrimonio già del lettore, attorno alle questioni spirituali-storiche-organizzative e metafisiche posso dire che la reale portata della questione Giovannita risiede in una scelta, e come tutte le scelte si manifesta in modo duplice: in un'accettazione e in un rifiuto categorici, non mediati. Il rifiuto di una dimensione unitaria della tradizione, di un'espressività concentrica delle tradizioni religiose, della progressione abramitca, e dell'eccezionalità cristica.
L'accettazione di un'ipostasi cristica astorica, atemporale,
individuale e ripetibile, e la comprensione che le Idee sono in
lotta fra di loro, generando i cicli temporali e forgiando gli
ambiti spaziali.
Filippo Goti
Per gentile concessione del sito "Fuoco Sacro"
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